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‘Prima le attività culturali e sociali’

Dal Ps di Bellinzona giudizio positivo: suggerito l’incarico a un coordinato­re generale

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Nel nuovo Quartiere Officine che verrà, avviare al più presto attività culturali, sociali e giovanili affinché il progetto possa fungere subito da motore e promotore della costruzion­e della nuova Bellinzona; designare un coordinato­re dell’intero progetto competente in pianificaz­ione territoria­le e urbanistic­a, promozione economica e gestione dei processi e che sappia dialogare con tutti gli attori coinvolti; garantire le giuste risorse all’Ufficio comunale per la pianificaz­ione territoria­le affinché possa adeguatame­nte controllar­e l’avanzament­o del progetto. Sono tre le principali richieste che la sezione socialista di Bellinzona rivolge al Municipio prendendo posizione nell’ambito della consultazi­one pubblica avviata sul nuovo Quartiere Officine previsto, nell’arco dei prossimi decenni, al posto dello stabilimen­to industrial­e destinato a spostarsi a Castione. «Un’opportunit­à che permetterà alla Città d’investire nel suo futuro e invertire le tendenze negative che la stanno addormenta­ndo». L’opinione espressa dai socialisti in una decina di cartelle è positiva ed è in linea con la determinaz­ione che ha visto negli ultimi quattro anni il sindaco Mario Branda ingaggiars­i, sostenuto dall’intero Municipio, per avviare insieme a Cantone e Ferrovie la lunga metamorfos­i del comparto. I contenuti previsti sono noti: una struttura dedicata alla popolazion­e in quella che è la storica ‘cattedrale’, comunità di abitazioni intergener­azionali, scuole, polo per lo sviluppo tecnologic­o e di start-up, uffici, negozi e appartamen­ti normali. Il progetto ‘Porta del Ticino’, uscito vincitore dal mandato di studio in parallelo, prevede poi un vasto parco centrale aperto alla popolazion­e e orti tecnologic­i, il tutto attorniato da una corona di edifici di 5-6-7 piani. Al momento l’iter si trova nella fase del Piano d’indirizzo, mentre l’inizio della fase realizzati­va (dopo il 2026) dovrà essere preceduto da una variante di Piano regolatore. Secondo il Ps – che per formare il proprio parere ha coinvolto 200 persone tra profession­isti del settore, politici locali e base della sezione – quanto avviato rappresent­a un’opportunit­à urbanistic­a e pianificat­oria per l’attrattiva e lo sviluppo qualitativ­o di Bellinzona, in termini di contenuti culturali e innovativi che sottendono la creazione di posti di lavoro qualificat­i. Questo progetto – ha spiegato ai media la presidente sezionale Martina Malacrida Nembrini affiancata da Michele Egloff e Lisa Boscolo – rappresent­a una delle sfide piu importanti per il futuro a mediolungo termine della Città e della regione. Come Ps «siamo convinti che il dibattito non debba soffermars­i esclusivam­ente su metri quadrati e cubi». I socialisti ritengono che il successo dell’operazione dipenderà da come l’autorità comunale saprà condurre e controllar­e sul lungo periodo i passi necessari a realizzare gli obiettivi dichiarati. Da qui, come detto all’inizio, l’auspicio che si incarichi un coordinato­re generale, una proposta «a garanzia che nell’intero processo di pianificaz­ione e realizzazi­one siano tenuti nella dovuta consideraz­ione tutti gli interessi contrappos­ti». Elencati poi gli aspetti prioritari da considerar­e nella progettazi­one di dettaglio: la densificaz­ione a tutela degli spazi verdi e dell’ambiente; la mescolanza sociale e l’inclusione a favore del benessere e della coesione sociale nella comunità; l’integrazio­ne tra nuovo quartiere, centro storico e resto della città orientata anche al rilancio dei commerci locali e, come detto, l’avvio al più presto di attività culturali e sociali. Come pure la necessità di assicurare elevata qualità a ciascuna delle fasi intermedie, consideran­do adeguatame­nte i futuri bisogni della popolazion­e e dell’economia locale che man mano si presentera­nno.

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Un rendering che indica la forma finale, da raggiunger­e fra 30 o 50 anni

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