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Lugano, anima, cuore e... Lungoyi

A Lucerna Jacobacci lancia Oss e conferma il numero 8. ‘Saprà rispondere alle critiche’.

- Di Marzio Mellini e Daniele Neri

Una seconda possibilit­à non la si nega a nessuno. E così, Christophe­r Lungoyi, che al termine del match dello scorso mercoledì contro il Vaduz fu criticato senza troppi giri di parole da Maurizio Jacobacci («Gli chiedo di più, deve restare in partita sempre, evitare dribbling inutili e dare un contributo in fase difensiva. Ha fatto troppo poco», così si espresse il tecnico sette giorni fa a Cornaredo) sarà in campo anche stasera alla Swissporar­ena. «Con Lungoyi – ha spiegato Jacobacci – ho parlato a quattr’occhi il giorno dopo la partita. Gli ho ricordato le cose buone che ha fatto e quelle meno buone. Ho insistito sui comportame­nti da avere specie nei momenti delicati dei match: non deve perdersi, quando la squadra è in difficoltà. Abbiamo bisogno di lui al massimo del suo potenziale, con i suoi guizzi offensivi e con i tiri sotto porta. Sono convinto che risponderà alle critiche: è stato all’origine del gol con il Vaduz, è una cosa positiva. Mi auguro che a Lucerna possa regalarci un altro assist, anche se confido che possa anche trovare la via del gol».

Concentrat­i da capo a coda

Sul fronte d’attacco gli farà compagnia il confermato Abubakar, rapidament­e adattatosi ai ritmi della Super League, terminale offensivo di un Lugano che il mister bianconero riproporrà con il modulo a lui più caro, il 3-5-2 che nell’ultimo turno aveva lasciato spazio a un 4-23-1 che non aveva del tutto convinto (marcherà visita anche Mattia Bottani, alle prese con uno stiramento). «Al di là dell’aspetto tecnico-tattico, dobbiamo fare affidament­o sull’affiatamen­to del gruppo. Dobbiamo metterci anima e tanto cuore. Una partita si può vincere solo se si è emozionalm­ente a posto. Bisogna essere concentrat­i dal primo minuto al fischio finale, ciò che non è stato il caso nelle ultime due partite. A Basilea abbiamo subito il pareggio a 2 dalla fine, contro il Vaduz siamo andati sotto nel punteggio dopo un minuto e mezzo. Ci vuole grande concentraz­ione sin dall’inizio, per poi mantenerla fino al fischio finale».

Verticaliz­zazioni, per colpire

Una settimana senza partite permette all’allenatore di impostare un lavoro un po’ diverso. «Abbiamo potuto approfondi­re certi aspetti tattici che con un incontro ogni tre giorni non è possibile curare nei dettagli. Ci siamo concentrat­i sia sulla fase difensiva sia su quella offensiva. Dobbiamo essere compatti in ogni zona del campo, per non lasciare spazi. Il Lucerna ha qualità offensive molto importanti. Bisogna fare attenzione sui loro inseriment­i e al contempo essere propositiv­i per verticaliz­zare quando recuperiam­o palla. Vorrei che animassimo la fase offensiva sulle fasce, ma se dovessero chiudercel­e bisognerà trovare soluzioni al centro. Abbiamo studiato la squadra di Celestini: può giocare con una difesa a quattro o a cinque come ha fatto a Ginevra».

Stazza, tranquilli­tà e semplicità

Maric non è ancora recuperato. È la grande occasione di Oss. «Da due settimane si allena regolarmen­te, fisicament­e è pronto. Mi auguro che possa fornire il suo contributo e giocare come fa Maric. Ha una stazza fisica importante, è bravo di testa e gioca semplice, ha anche facilità nel passaggio lungo. È calmo con il pallone tra i piedi ed è tranquillo nel dirigere la difesa».

A centrocamp­o manca Lovric, squalifica­to. Lo sostituirà il rientrante Custodio. «C’è sempre qualcuno pronto a fare bene per sopperire all’una o all’altra assenza. Quindi anche stasera chi scenderà in campo gode della mia massima fiducia e farà un’ottima gara, ognuno ovviamente con le proprie qualità».

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TI-PRESS/GOLAY In attacco con Abubakar

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