Troppe donne dalla parte del maschilismo
Purtroppo sì, ancora troppe donne, a cinquant’anni dalla concessione del diritto di voto e di eleggibilità, di fatto, stanno dalla parte del maschilismo. Per un cambiamento così importante, questi anni trascorsi, forse, sono ancora troppo pochi. Il cambiamento tocca tutti, uomini e donne, là dove sono radicate le nostre paure e la nostra cultura. Noi donne ci siamo trasformate in robot che corrono come trottole per accudire tutti, ma sappiamo bene che, malgrado mille risultati considerevoli, purtroppo, siamo ancora lontane dall’aver acquisito la condizione di parità. Il maschilismo si annida ancora anche in noi, a dosi diverse, in modo più o meno consapevole. Vediamo ancora madri che ai figli maschi, concedono e perdonano. Madri che sminuiscono le azioni deplorevoli dei figli maschi anche se commettono gravi trasgressioni. Madri che in cuor loro si compiacciono dei comportamenti di potere dei figli maschi e perdonano insulti, maleducazione e disubbidienze. Sappiamo di donne che vedono una virilità seduttiva nell’uomo che le maltratta e allora sopportano per anni e anni ogni tipo di vessazione. Poi ci sono le donne che stanno dalla parte del maschilismo, in consessi professionali e politici. Queste non si rivelano immediatamente e, purtroppo, sono le prime avversarie delle donne stesse. Una donna libera che, in un consesso, desidera portare un cambiamento, è ancora nella norma che susciti uno scontento ostile, soprattutto se mette in discussione situazioni di routine gestite da uomini. Una donna che tenta di delegittimare il potere acquisito da alcuni, e mal sopporta il linguaggio triviale – che ahimè sussiste ancora con il sol fine di mostrare chi comanda – diventa un bersaglio, senza esclusione di colpi. Se questo tentativo lo mette in atto un uomo, tra goliardia e pacche sulle spalle, i risultati sarebbero ben diversi. Una donna che possiede la libertà di uscire da programmazioni ormai sterili e saprebbe dare valore al dibattito e alla crescita, deve sperare di non imbattersi in donne che ancora si aggrappano alle sicurezze del pantalone maschile. Perché se pensa di avere un’alleata si sbaglia. Queste ultime sanno mescolare le carte con maestria, si aggrappano alla presunta fragilità, si nascondono nell’ombra di uomini che ostentano sicurezze e furbizie, diventando le prime carnefici delle donne stesse. Sono le donne che si consolidano con lusinghe e complimenti scambiati con uomini che le supportano con il sol scopo di averle dalla loro parte. Queste sono le donne, purtroppo, che di fatto impediscono alle donne di camminare in modo paritario sul sentiero della vita, del rispetto, della crescita e del dialogo.