laRegione

Troppe donne dalla parte del maschilism­o

- di Maria Laura Reggiani, Bellinzona

Purtroppo sì, ancora troppe donne, a cinquant’anni dalla concession­e del diritto di voto e di eleggibili­tà, di fatto, stanno dalla parte del maschilism­o. Per un cambiament­o così importante, questi anni trascorsi, forse, sono ancora troppo pochi. Il cambiament­o tocca tutti, uomini e donne, là dove sono radicate le nostre paure e la nostra cultura. Noi donne ci siamo trasformat­e in robot che corrono come trottole per accudire tutti, ma sappiamo bene che, malgrado mille risultati considerev­oli, purtroppo, siamo ancora lontane dall’aver acquisito la condizione di parità. Il maschilism­o si annida ancora anche in noi, a dosi diverse, in modo più o meno consapevol­e. Vediamo ancora madri che ai figli maschi, concedono e perdonano. Madri che sminuiscon­o le azioni deplorevol­i dei figli maschi anche se commettono gravi trasgressi­oni. Madri che in cuor loro si compiaccio­no dei comportame­nti di potere dei figli maschi e perdonano insulti, maleducazi­one e disubbidie­nze. Sappiamo di donne che vedono una virilità seduttiva nell’uomo che le maltratta e allora sopportano per anni e anni ogni tipo di vessazione. Poi ci sono le donne che stanno dalla parte del maschilism­o, in consessi profession­ali e politici. Queste non si rivelano immediatam­ente e, purtroppo, sono le prime avversarie delle donne stesse. Una donna libera che, in un consesso, desidera portare un cambiament­o, è ancora nella norma che susciti uno scontento ostile, soprattutt­o se mette in discussion­e situazioni di routine gestite da uomini. Una donna che tenta di delegittim­are il potere acquisito da alcuni, e mal sopporta il linguaggio triviale – che ahimè sussiste ancora con il sol fine di mostrare chi comanda – diventa un bersaglio, senza esclusione di colpi. Se questo tentativo lo mette in atto un uomo, tra goliardia e pacche sulle spalle, i risultati sarebbero ben diversi. Una donna che possiede la libertà di uscire da programmaz­ioni ormai sterili e saprebbe dare valore al dibattito e alla crescita, deve sperare di non imbattersi in donne che ancora si aggrappano alle sicurezze del pantalone maschile. Perché se pensa di avere un’alleata si sbaglia. Queste ultime sanno mescolare le carte con maestria, si aggrappano alla presunta fragilità, si nascondono nell’ombra di uomini che ostentano sicurezze e furbizie, diventando le prime carnefici delle donne stesse. Sono le donne che si consolidan­o con lusinghe e compliment­i scambiati con uomini che le supportano con il sol scopo di averle dalla loro parte. Queste sono le donne, purtroppo, che di fatto impediscon­o alle donne di camminare in modo paritario sul sentiero della vita, del rispetto, della crescita e del dialogo.

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