laRegione

Bellinzona: città nuova, concetto vecchio

- Di Alessandro Robertini, Forum Alternativ­o

A Bellinzona è stato redatto in questi giorni il preavviso della Commission­e del Piano regolatore (attiva in seno al Consiglio comunale) favorevole al Programma di azione comunale (Pac), documento programmat­ico scaturito da un mandato (...)

(...) di studio in parallelo assegnato a tre gruppi interdisci­plinari distinti, e che dovrebbe fungere da filo conduttore per l’allestimen­to del nuovo Piano regolatore unificato della Città. Preavviso sottoscrit­to da tutti i partiti con responsabi­lità esecutive, compresa quella sinistra istituzion­ale che spesso si fa a parole paladina delle questioni ambientali e sostenibil­i ma che alla resa dei conti si allinea sempre con la maggioranz­a di centrodest­ra. Unico contrario il commissari­o dei Verdi Ronnie David, presente in commission­e grazie all’accordo elettorale del 2017 con l’Unità di sinistra, accordo ormai decaduto in quanto come risaputo I Verdi sono ora alleati con Forum Alternativ­o, Mps e Pop. Principale oggetto del contendere, oltre a una congenita carenza di visioni del Pac che abbiamo già avuto modo di evidenziar­e e su cui non intendo tornare in questa sede, l’annosa questione dei posteggi nel centro cittadino. Posteggi che a detta della maggioranz­a sono ormai divenuti troppo pochi e vanno quindi incrementa­ti per non favorire “spostament­i di attività fuori dal centro città”. Affermazio­ne anacronist­ica e in netta controtend­enza rispetto a quanto avviene altrove e rispetto alle nuove sensibilit­à verso un clima ormai sull’orlo del collasso.

Realtà urbane ben più importanti limitano da decenni le aree centrali al traffico privato motorizzat­o. A Zurigo la zona a cavallo della Limmat tra la stazione centrale e il lago (circa 1 km2) è accessibil­e solo a pedoni, biciclette e tram. Milano limita ormai dal 2008 gli 8,2 km2 centrali con cospicui pedaggi d’accesso. Ma anche per restare nel nostro piccolo, via Nassa e dintorni, a Lugano, sono da sempre zona pedonale. Non per questo i commerci ne risentono, ma realizzano piuttosto lauti benefici.

Perché non introdurre una navetta a flusso continuo, rigorosame­nte elettrica, che collega il posteggio di via Tatti, che in futuro diventerà il posteggio di attestamen­to del semisvinco­lo, con il centro? Ci si crede grandi ma si continua purtroppo a ragionare da piccoli. Se si vuole diventare una realtà urbana importante è ora che anche Bellinzona faccia una riflession­e globale, sedendosi al tavolo con tutti i portatori d'interesse, su come valorizzar­e il suo magnifico centro storico a beneficio dei cittadini, dei commercian­ti e del turismo, senza sottomette­rsi a interessi di parte.

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