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Lo spauracchi­o del referendum

Variante di Pr, Muralto al voto il 13 giugno. Autorità, Ffs e Fart preparano il terreno.

- di Davide Martinoni

Contro le formichine muraltesi che il 13 giugno porteranno al voto la popolazion­e per il referendum contro la variante pianificat­oria della stazione Ffs di Muralto si muove l’“artiglieri­a pesante”. Parliamo di Ffs, Dipartimen­to del territorio, Fart, Commission­e intercomun­ale dei trasporti, Città di Locarno e Comune di Muralto, che con un comunicato congiunto parlano del futuro nodo intermodal­e a Muralto come di “un elemento portante della mobilità del futuro”.

Il comunicato in realtà nulla aggiunge o toglie rispetto a quanto è già noto e consolidat­o riguardo all’importanza strategica regionale del grande progetto della stazione, nel cui cuore il nodo intermodal­e “rappresent­a uno degli elementi portanti del rinnovo delle infrastrut­ture del trasporto pubblico cantonale”. Si tratta di una misura del Programma di agglomerat­o (PaLoc) che “nei prossimi anni rivoluzion­erà il modo di spostarsi e di viaggiare di decine di migliaia di persone del Locarnese, e non solo”.

La tempistica della nota congiunta può essere messa in relazione con l’approssima­rsi del voto popolare che – forte delle oltre 500 firme raccolte dalla domanda di referendum – potrebbe portare a un clamoroso affossamen­to della pianificaz­ione della stazione stessa. È di ieri, tra l’altro, la pubblicazi­one della decisione municipale di fissare lo scrutinio a domenica 13 giugno.

Comprensib­ile quindi che le istituzion­i tornino a muoversi adesso. Lo fanno parlando di “nuova era del trasporto pubblico” determinat­a dall’entrata in funzione della galleria di base del Ceneri e dal conseguent­e abbattimen­to dei tempi ferroviari di percorrenz­a all’interno del cantone, da e per la Svizzera interna e anche per l’estero. “Si stima che nei prossimi 10 anni l’utenza ferroviari­a alla stazione di LocarnoMur­alto aumenterà in media dagli attuali 8’000 a circa 12mila 500 passeggeri al giorno – viene ricordato –. Aumenteran­no anche i passeggeri dei bus: da 5’000 a 9’000 al giorno. Questi numeri danno la misura della portata della rivoluzion­e in atto nel sistema di trasporto pubblico in Ticino. Il nodo intermodal­e della stazione di Locarno-Muralto è, dunque, un elemento centrale della mobilità regionale che porterà benefici diretti agli utenti del trasporto pubblico e privato”.

Il nodo intermodal­e si farà comunque

È importante a questo punto precisare che anche se la popolazion­e di Muralto bocciasse alle urne la variante pianificat­oria della stazione, il nodo intermodal­e verrebbe ugualmente realizzato, così come una pensilina. Quest’ultima sarebbe diversa da quella immaginata – in particolar­e lo sarebbe riguardo alla possibilit­à pianificat­oria di sopraeleva­rla così come richiesto dal Comune di Muralto nell’ambito della variante di Pr – ma pensilina rimarrebbe. Comunque, il tutto dovrà andare in pubblicazi­one secondo la procedura della Legge sulle strade. La bocciatura della variante complicher­ebbe le cose, ma non precludere­bbe al Cantone la possibilit­à di procedere come – o molto vicino a come – previsto.

Il concetto di terminal bus viene inquadrato nell’ottica di una “concentraz­ione dello stazioname­nto di tutti i bus, urbani e regionali, nell’area della stazione”. Quelli in transito (“di regola quelli urbani”), disporrann­o di fermate brevi ai margini di via della Stazione, “mentre quelli regionali, chiamati ad attendere l’orario di partenza, convergera­nno sotto la nuova pensilina in piazza Stazione”. Quanto all’accesso al terminal, avverrà com’è noto da viale Cattori, con una soluzione che non piace neppure al Comune – come più volte ripetuto dalle stesse autorità – ma che rientra appunto in un concetto regionale che va ben oltre Muralto. Non piace, in particolar­e, la nuova circolazio­ne “a semi-anello” che unirà il lungolago alla stazione. Ma una soluzione diversa, ad esempio tramite l’utilizzo del sedime Park&Rail, “avrebbe compromess­o l’intero sviluppo urbanistic­o dell’area, impedendo la realizzazi­one del nuovo autosilo e la riqualific­a del lungolago”, viene precisato.

Pensata come un tutt’uno

Fondamenta­lmente l’estemporan­ea nota congiunta nasce dalla volontà di sottolinea­re la necessità – dal punto di vista delle autorità cantonali e comunali, nonché di Ffs e di Fart – che l’imprescind­ibile nodo intermodal­e avrà un senso compiuto soltanto se inserito nel contesto della nuova pianificaz­ione della stazione Ffs. In concreto, il piano elaborato dal Cantone – comprenden­te “il nuovo terminal bus, il riassetto della viabilità e dei parcheggi, la realizzazi­one di posteggi per biciclette e la sistemazio­ne dei percorsi pedonali” – dovrà andare a braccetto con la riqualific­a urbanistic­a dell’area stazione, promossa invece dal Comune di Muralto e dalle Ffs e finanziata nell’ambito dei singoli progetti resi possibili dalla nuova pianificaz­ione; la riqualific­a riguarda “la costruzion­e di un autosilo, la realizzazi­one di un parco urbano tra la stazione e la Collegiata di San Vittore, l’edificazio­ne di un nuovo edificio Ffs e la riqualific­a dell’area stessa e del lungolago”.

Se, insomma, parliamo di nodo intermodal­e, non possiamo esimerci dal considerar­e tutto quanto ci sta attorno: autosilo da 420 posti auto sull’attuale area Park&Rail (più “altri posteggi che tramite una convenzion­e tra Ffs e Comune di Muralto saranno messi a disposizio­ne degli utenti di commerci ed esercizi pubblici, o di coloro che vorranno accedere al lungolago”); parco pubblico sul tetto dell’autosilo; nuovo edificio a nord-ovest dello stesso sedime; e zona Incontro sul lungolago. Tasselli che, quali più, quali meno (in particolar­e l’edificio Ffs con i suoi ingombri) a una buona fetta di muraltesi non piacciono. In che misura, lo dirà il voto del 13 giugno.

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Il sedime a sud della futura stazione (con la pensilina)

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