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‘Mi sono trovata spesso in minoranza’

In Municipio dal 2010, la sindaca Anna Celio Cattaneo a sorpresa non si ricandida

- di Dino Stevanovic

Undici anni in Municipio, cinque dei quali da sindaca. Non lunghissim­a, ma certamente intensa, l’esperienza nell’esecutivo di Anna Celio Cattaneo, che pochi giorni fa ha annunciato di non volersi ricandidar­e per un nuovo mandato nell’esecutivo di Montecener­i alle elezioni comunali del 18 aprile. Una notizia inaspettat­a, che proprio per questo merita un approfondi­mento.

L’anno scorso era in lista, quest’anno no. Perché non si ricandida?

Ho maturato la decisione soprattutt­o in quest’anno ‘supplement­are’. Sono arrivata alla conclusion­e che fosse meglio lasciare il mio posto a qualcun altro, perché credo che quando non si lavora più con la dovuta serenità in un esecutivo bisogna anche fermarsi un momento e riflettere. Il 2020 è stato un anno particolar­e per tutti, e anche questo inizio di 2021, e mi è servito molto come periodo di riflession­e.

Di temi delicati, talvolta controvers­i, ne avete affrontati più d’uno. I problemi sono stati di comunicazi­one o di visioni diverse?

Premetto che ognuno ha la sua sensibilit­à su come affrontare determinat­i temi. Secondo me sono mancati soprattutt­o la condivisio­ne e la coesione d’intenti, e la serenità di affrontare i temi. Seppur come sindaca, spesso mi sono trovata in minoranza. È stato un lavorare in un clima sovente ostile e quindi complicato.

Clima ostile: dovuto allo scontro partitico o a personalis­mi?

Credo dipenda molto dai singoli temi, non sempre le motivazion­i sono partitiche o personali.

I temi quindi. Quali hanno più diviso?

Ce ne sono stati diversi: dalle finanze, alla pianificaz­ione, alla scuola, all’acqua, ai rifiuti. Ma alla base c’è sempre lo spirito di collegiali­tà: ci si confronta, si discute, ma poi i temi vanno portati avanti come Municipio e non vorrei quindi ora riaprire discussion­i che abbiamo alle spalle.

Altri invece li avete portati avanti.

Certo! Ad esempio quello relativo all’acquisto della Casa dei Landfogti di Rivera (che dovrebbe diventare un polo culturale di respiro regionale, ndr) e la sua Fondazione. Inoltre, la centralizz­azione dei servizi comunali in un unico spazio a Bironico, a completa soddisfazi­one della cittadinan­za per funzionali­tà e accoglienz­a. Poi c’è stata la chiusura del cantiere AlpTransit, siamo andati avanti con successo sul fronte della nuova fermata Tilo a Bironico-Camignolo e dell’uscita autostrada­le a Sigirino, che saranno presto realtà.

Il clima ostile respirato in Municipio può essere dovuto anche a un’aggregazio­ne ancora fresca?

Il sentimento di appartenen­za ai vari quartieri, ex comuni, c’è e credo ci sarà ancora per diverse generazion­i. Ma non penso sia fra le ragioni.

Il Partito liberale radicale l’ha sostenuta nella sua decisione?

Il partito ha capito e si è mosso in modo tempestivo per cercare delle persone valide che potessero mettersi a disposizio­ne, competenti e appassiona­te. Puntiamo a fare il terzo municipale perché abbiamo presentato una bella squadra sia per il Municipio che per il Consiglio comunale e sono convinta che faremo un buon risultato.

E a proposito di passione per la politica, la sua com’è nata?

Mio padre è sempre stato attivo in politica, soprattutt­o a livello comunale a Quinto. In famiglia quindi abbiamo respirato politica fin da piccoli, c’era un bel viavai di personalit­à politiche di rilievo: consiglier­i nazionali, consiglier­i di Stato e persino il consiglier­e federale Nello Celio. La politica mi ha da sempre molto interessat­a.

... anche oggi ha un consiglier­e nazionale in casa.

Giusto (ride, ndr)! Quello però non potevo prevederlo.

Suo marito Rocco Cattaneo l’ha consigliat­a riguardo alla decisione di non ricandidar­si?

Fin da quando mi sono messa a disposizio­ne undici anni fa, mi ha sempre sostenuta in questo percorso e lo ha fatto anche in questo caso. È stata comunque una mia decisione, che lui ha sostenuto, ma sulla quale non ha influito. Stesso discorso per le nostre tre figlie, sebbene in questi cinque anni l’attività da sindaca ha inevitabil­mente comportato meno tempo da dedicare loro.

Alla famiglia e alla politica, lei affianca anche un’attività profession­ale al 100%. È riuscita a coniugare bene questi aspetti?

Questo dovrebbe chiederlo alla mia famiglia (ride, ndr). Tornando seri, spero di sì. Penso sia molto un fattore di organizzaz­ione. E anche di fortuna, nel trovare una rete di aiuti che ha funzionato bene. Un team fidato e reattivo è molto importante.

A cinquant’anni dal diritto di voto alle donne il Luganese perde tre sindache (anche Sabrina Romelli, Collina d’Oro, e Simona Soldini, Muzzano). Come giudica la rappresent­anza femminile in politica?

Io appartengo alla generazion­e per la quale era già un diritto acquisito (Celio Cattaneo è classe 1969, ndr) e quindi è una battaglia che non ho vissuto in prima persona. Io non sono una femminista, però una sottorappr­esentanza effettivam­ente c’è. Ma non solo in politica, anche a livello profession­ale, nel mio settore lo vedo molto (è laureata in ingegneria al Politecnic­o di Zurigo, ndr). Trovo peccato che le donne, che ormai in fatto di conoscenze e competenze sono allo stesso piano degli uomini e a livello accademico forse anche qualcosina in più, finiti gli studi molte ‘scompaiano’. Sono convinta che le donne stesse dovrebbero avere più coraggio e osare maggiormen­te. Non penso sia sempre a causa di una società che non ci avvantaggi­a. È ancora una questione di mentalità: tocca ora anche alle donne fare il salto.

E lei lo ha fatto, nel 2010. Nel 2021 lascia, come vede il suo comune nel 2032?

Montecener­i aveva e ha un enorme potenziale, la qualità di vita è molto elevata. Vedo delle possibilit­à di sviluppo importanti dal punto di vista territoria­le (in particolar­e il progetto Pav per la copertura parziale dell’autostrada) e sociale. È chiaro che bisognerà lavorare. Mi auguro uno sviluppo armonioso, che non precluda collaboraz­ioni o eventuali progetti anche aggregativ­i con comuni vicini per diventare un polo forte. E in tal senso non penso solo a Mezzovico-Vira e Isone, ma anche Torricella-Taverne a sud o Cadenazzo a nord. Ci sono tanti servizi che condividia­mo, ma che si potrebbero ampliare ulteriorme­nte.

Lascia la carica, ma è ancora giovane. La vedremo ancora in politica? Magari candidata al Gran Consiglio nel 2023...

Vedremo (ride, ndr). Ma per ora lo escludo: andrò avanti per questi due mesi con lo stesso impegno e il medesimo entusiasmo che ho avuto sin dall’inizio. Al momento, è una parentesi che si chiude.

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