‘Abbassiamo il prezzo del sacco rosso’
Come prevedibile, la tassa sul sacco infine introdotta pure a Lugano ha provocato un cambiamento degli importi per smaltire la spazzatura, almeno di quella indifferenziata. Tra queste cifre, emerge un aumento degli incassi da parte della Città per la vendita dei sacchi rossi, quelli su cui si paga la tassa. Prendono così la palla al balzo i consiglieri comunali Giovani Albertini e Sara Beretta Piccoli (Indipendenti, candidati alle prossime elezioni per il Movimento Ticino&lavoro) che ascoltando Millevoci (Rsi) hanno appreso dall’ingegner Lorenzo Fornara (capo area servizi tecnici del Dicastero Sicurezza e spazi urbani di Lugano) che la Città incasserà dalla vendita dei sacchi ufficiali 4 milioni di franchi, al posto dei 2,7 preventivati. Perciò, attraverso una mozione, propongono di abbassare il prezzo del sacco da 35 litri e di ridurre la tassa base (la parte fissa) a carico di economie domestiche, residenze secondarie e attività economiche. “Molte economie domestiche, a causa del Covid, si ritrovano in difficoltà economica e faticano ad arrivare alla fine del mese. Visto che la Città ha preventivato introiti per 2,7 milioni contro gli effettivi 4 riscossi, in conformità con la neutralità dei costi, si desume che la Città non sia legittimata a prelevare dal cittadino più di quanto spende. Pertanto, si richiede l’immediato abbassamento del costo del sacco dei rifiuti da 35 litri da 1,10 a 0,95 franchi. Siccome la compensazione del risparmio della diminuzione del costo del sacco di 35 litri non è sufficiente, chiediamo di adeguare al ribasso anche la tassa base annua per economie domestiche, residenze secondarie e attività economiche”.