Diossine e furani in aumento nei pressi dell’inceneritore
Okkio preoccupato dalle ultime misurazioni
Okkio (l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti) è preoccupato dai risultati delle ultime misurazioni effettuate nell’estate del 2020 per verificare l’impatto delle emissioni sull’ambiente circostante dell’inceneritore di Giubiasco. I risultati del monitoraggio dopo i primi 10 anni di esercizio sono stati presentati ad Okkio dall’Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo durante la serata informativa del 26 novembre. “I dati rilevati durante la scorsa estate per le diossine e i furani – scrive Okkio in un comunicato – risultano essere, seppure sempre sotto i livelli di guardia, in molti punti in aumento”. Gli aumenti riscontrati, comparati con la media delle misurazioni precedenti, vanno dal +4 al +44%. In un solo punto, viene sottolineato, le diossine e furani risultano essere in diminuzione. “Questo trend deve preoccupare perché ci si trova al margine della zona agricola più estesa del Cantone e in vicinanza del centro densamente abitato di Bellinzona”, fa notare l’osservatorio. I potenziali produttori di diossine e furani “possono essere, oltre all’inceneritore, anche il traffico della vicina autostrada, gli impianti industriali con processi termici, gli impianti di riscaldamento a combustione, i fuochi e incendi incontrollati”. Le diossine e i furani sono ritenuti, oltre che cancerogeni, anche dei perturbatori endocrini con effetti nocivi sul sistema ormonale e genetico. Senza creare allarmismi, Okkio ritiene estremamente importante che il Consiglio di Stato continui con gli accertamenti per verificare i risultati e allargare il perimetro delle misurazioni “in modo di poter risalire alla fonte di queste sostanze che si sa essere persistenti, facilmente assorbite dalla catena alimentare e di conseguenza molto dannose per la salute umana”. Al governo si chiede inoltre “di verificare se l’aumento rilevato è riscontrabile anche in altre zone del cantone dove sono disponibili dati di misurazioni precedenti”. Un indizio di Okkio sulla possibile origine delle sostanze in discussione sono le emissioni dell’inceneritore durante le fasi di accensione e spegnimento dei forni. “In questi periodi, che possono durare varie ore, i filtri vengono spenti e l’inceneritore funziona con i forni a temperature insufficienti (<850 gradi) per abbattere le diossine. Quindi la peggior ipotesi di funzionamento di un inceneritore. Se queste fasi si ripetono varie volte – si legge ancora nel comunicato – durante l’anno l’effetto anche sul suolo circostante si accumula costantemente”. Okkio formula alcune richieste anche all’indirizzo dell’Azienda cantonale dei rifiuti, alla quale si chiede in particolare di avere accesso ai dati completi di tutte le misurazioni effettuate dal 2009 sulle diossine e i furani nei prodotti dell’incenerimento, quali ceneri, polveri dei filtri, acque di lavaggio e fumi dei camini.