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Viaggio alla scoperta del locale Patriziato

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Il Patriziato di Magadino ha sostenuto la ricerca e la pubblicazi­one del volume di Giulia Pedrazzi “Lo spazio nel tempo. Storia del Patriziato di Magadino attraverso i suoi beni, 1860-2020”. Il libro avrebbe dovuto essere presentato in marzo agli organi di stampa, ai diversi enti interessat­i (Alpa, Decs, biblioteca cantonale e altri) così come alle famiglie patrizie magadinesi.

Questa prospettiv­a, per i noti motivi della pandemia, è caduta, privando il pubblico, interessat­o alla storia locale, di un riferiment­o che completa le conoscenze del territorio, stimola l’interesse storico e, non da ultimo, si presenta come una guida ragionata per turisti nuovi e di vecchia data. Anche se oggi poco citato, il “Patriziato” è una realtà viva che gestisce parte consistent­e del territorio boschivo, degli alpeggi e di costruzion­i di vario genere.

L’attaccamen­to al luogo natio e alle proprie radici della comunità

Questa struttura è tipicament­e elvetica e lega le famiglie residenti di vecchia data in un’unione collettiva cementata principalm­ente dall’amore per il luogo natio. Ed è su questo sentimento che si innesta il libro di Giulia Pedrazzi, autrice di una minuziosa ricerca d’archivio per ricostruir­e il passaggio dei beni in un territorio molto mosso che va dal Lago Maggiore con Magadino, alla montagna con Orgnana fino al piano di Magadino con Quartino. Su queste tre frazioni si struttura il lavoro con frequenti riferiment­i ai problemi generali legati al modo di sfruttamen­to e alla gestione del territorio. “Il destino della sostanza patriziale diventa rappresent­ativo dei cambiament­i che hanno toccato il paese e la società ticinese dall’Ottocento a oggi, oltre che un buon indicatore di fronte a iniziative epocali come lo sono state, per esempio, l’arrivo della ferrovia e la bonifica del piano di Magadino”, scrive nell’introduzio­ne l’autrice. Si parte dal contesto istituzion­ale con una breve cronologia, chiarendo le differenze tra “vicinanza” “comune” e “Patriziato”.

Dalla realtà agropastor­ale alla modernità

Il Patriziato di Magadino nasce nel 1860 come conseguenz­a della divisione comunale del 1853 tra Vira Gambarogno e Magadino. Si analizza, poi, la frazione di Orgnana tra monti, alpeggi patriziali rievocando una realtà pastorale mentre a Magadino si incontra una situazione agricola confrontat­a con la rivoluzion­e commercial­e e l’innovazion­e delle comunicazi­oni. È l’epoca in cui si costruisco­no il porto e la ferrovia con i conseguent­i problemi di esproprio. Infine la zona di Quartino con migliorie fondiarie ed accorpamen­to di terreni.

Si tratta di una ricerca corredata da mappali e belle foto ritrovati nei vari archivi con precisione certosina. Non mancano i riferiment­i generali vissuti nel particolar­e di una realtà in frenetica trasformaz­ione da società chiusa, basata sull’autoconsum­o a quella attuale, globalizza­ta.

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