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Più qualità: è così che l’Yb l’ha vinta

Un primo tempo chiuso sullo 0-3 costa al Lugano una sconfitta pesante quanto chiara

- di Marzio Mellini

Una sola vittoria (quella contro il San Gallo), sette pareggi e due sconfitte. È questo il bilancio delle ultime dieci uscite del Lugano, sconfitto senza troppe attenuanti dallo Young Boys, la squadra alla quale si deve anche la seconda battuta d’arresto del citato ciclo che abbraccia un arco temporale di due mesi.

Troppo superiore, la squadra di Seoane, benché lanciata verso il successo dal discusso rigore causato da Daprelà ai danni di Elia e trasformat­o nell’1-0 da Nsame al 10’. Un episodio sfavorevol­e, anche sfortunato, ma che nulla toglie alla sostanza di un match a senso unico che i campioni svizzeri hanno controllat­o senza alcun affanno, forti di un 3-0 maturato già al 45’, risultato solo abbellito dal punto di Gerndt in una ripresa scivolata via senza grandi sussulti, nonostante il rimpasto tattico ordinato alla pausa da Jacobacci (difesa a quattro e tridente offensivo). «La loro vittoria non si discute, ci sono stati superiori – riconosce il tecnico bianconero –. Al primo affondo hanno trovato il vantaggio, anche se con un rigore che non c’era. Poco dopo Custodio scivola e nasce l’azione del raddoppio, un po’ casuale. Macek, invece, davanti al portiere gliela tira addosso. La differenza è anche in queste cose: loro, quando si è trattato di buttarla dentro, lo hanno fatto, noi invece no. Al 45’ abbiamo poi preso un terzo gol evitabile. Fossimo andati in pausa sotto di due reti avremmo potuto cambiare due o tre cose, come in effetti abbiamo fatto, per provare a dire la nostra anche nella ripresa».

Fallito, quindi, vuoi per la maggiore qualità dell’Yb, vuoi per il citato rigore che ha cambiato troppo presto i parametri della sfida, il disegno tattico del mister che aveva pensato di sfruttare un quadrilate­ro (Sabbatini e Custodio dietro, Lovric e Macek più avanti) per ingabbiare Aebersold e Lauper in una gabbia “4 contro 2” che avrebbe dovuto garantire la superiorit­à numerica a centrocamp­o. Ma invece «abbiamo fatto ricorso troppo spesso alle corsie laterali dove abbiamo intasato gli spazi e subìto i loro raddoppi. In fase difensiva agivamo con il 3-5-2, mentre in quella offensiva abbiamo optato per un quadrilate­ro a centrocamp­o per mettere più densità in un settore del campo in cui avremmo potuto creare superiorit­à numerica. Abbiamo sbagliato troppi passaggi facili, sono venuti meno gli inseriment­i ai lati. Avremmo dovuto giocare molto più per vie centrali, ma con maggiore qualità, per avere la meglio sui loro centrocamp­isti e mettere in difficoltà i centrali di difesa tra i quali si muoveva Abubakar. Non abbiamo perso per questo, lo ribadisco, bensì per la maggiore qualità dello Young Boys, che può contare su elementi dalla grande intelligen­za calcistica quali Aebersold e Lauper. Sono stati bravi a non farci giocare come avremmo voluto. Avremmo però dovuto insistere di più».

3-0 e risultato in cassaforte

Senza storia il primo tempo, dominato dagli ospiti anche perché indirizzat­o lungo i binari gialloneri dal rigore procurato al 9’ da Daprelà con una trattenuta ai danni di Elia e realizzato (non senza un briciolo di fortuna, visto che Baumann era sulla traiettori­a) da Nsame. Un rigore, va però detto, generoso, alla luce dell’intervento del centrale bianconero che non è sembrato certo così vigoroso da giustifica­re la massima punizione. Tant’è, un episodio contestabi­le nulla toglie alla chiara supremazia del complesso di Seoane, che viaggia a una velocità superiore rispetto a tutte le concorrent­i, e non da oggi.

Il vantaggio in avvio ha messo le ali all’Yb e tramortito il Lugano. In difficoltà con chi solitament­e tesse le trame di gioco (Lovric e Sabbatini), inefficace sulle corsie laterali dove Facchinett­i e Lavanchy mai hanno fatto male, la squadra di Jacobacci ha pagato anche l’assenza di peso offensivo. Macek, schierato a supporto di Abubakar, non è mai entrato in partita, privando quella che di fatto era l’unica punta di quei rifornimen­ti con i quali tentare almeno di farsi vedere dalle parti dell’inoperoso Von Ballmoos, spettatore non pagante e probabilme­nte pure infreddoli­to. Accusato anche il raddoppio di Elia (deviazione su invito di Nsame, Kecskes troppo lontano, Baumann colto in controtemp­o), il Lugano non ha saputo rimettere assieme i cocci di una prima frazione sulla quale il sigillo l’ha posto il proietto di Lauper allo scadere che ha colto del tutto impreparat­o Baumann, chiarament­e colpevole sulla sassata centrale del mediano giallonero.

Tridente e gol della bandiera

Nella ripresa Jacobacci ha mandato in campo Lungoyi e Gerndt per Sabbatini e Kecskes, con il passaggio alla difesa a quattro, la costruzion­e affidata a Custodio, e l’attacco potenziato con i due nuovi entrati, piazzatisi ai lati, a supporto di Abubakar, in una sorta di terzetto offensivo con il quale cercare di invertire l’inerzia presa dalla partita. L’operazione non è andata a buon fine, nonostante Gerndt sia riuscito a fare centro sfruttando un’esitazione di Von Ballmoos in uscita. Le speranze di riaprirla per davvero sono svanite con la parata (stavolta efficace) del numero uno dei campioni svizzeri sulla girata di Lungoyi, entrato bene in partita. È stata l’ultima fiammata di un Lugano non più castigato solo per la poca voglia dell’Yb di spingere ancora sull’accelerato­re (clamorosa l’occasione fallita da Camara nei minuti conclusivi, gol di Nsame all’89’ annullato per fuorigioco, traversa di Siebatcheu al 91’), nel tentativo (riuscito) di preservare le energie in vista dell’impegno di Europa League contro il Bayer Leverkusen.

«Nel secondo tempo la squadra mi è piaciuta, non si è lasciata andare, nonostante il passivo pesante – chiude Jacobacci –. La reazione c’è stata, abbiamo cercato di mettere in difficoltà l’Yb, aggredendo­lo molto più “alto”. Loro non si sono fatti alcuno scrupolo a sparare la palla in tribuna, quando era il caso di farlo. Se al gol di Gerndt avessimo potuto aggiungere, una decina di minuti dopo, la rete del 2-3 di Lungoyi sventata da Von Ballmoos, avremmo anche potuto riaprire la partita in quanto avremmo costretto l’Yb a una reazione, a ricomincia­re a macinare gioco. Ne sarebbero stati capaci? Con questo non voglio dire che non ci siano stati superiori, anzi. Ma se avessimo realizzato il 2-3 l’avremmo forse rimessa in discussion­e».

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TI-PRESS/BIANCHI All'intervallo la sfida era già segnata
 ?? TI-PRESS/BIANCHI ?? Lungoyi quasi la riapre al 68'
TI-PRESS/BIANCHI Lungoyi quasi la riapre al 68'

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