laRegione

San Donato, è l’ora delle scuse ufficiali

Anziano deriso, la lettera ai familiari: ‘Rattristat­i, increduli e amareggiat­i’

- Di David Leoni

Lettera del Consiglio di Fondazione alle famiglie degli ospiti. Il rammarico per l’accaduto e la conferma dei provvedime­nti. Sulla vicenda le precisazio­ni del personale.

Una lettera di scuse indirizzat­a ai familiari degli ospiti della Casa Anziani San Donato per lo spiacevole episodio che ha visto coinvolto un anziano in cura nella struttura (ricoverato nel reparto Alzheimer).

L’ha inviata, in queste ore, il Consiglio di Fondazione (CdF), che riconosce quanto anticipato da ‘laRegione’. Al profondo rincrescim­ento per l’accaduto, il CdF, per bocca del suo presidente Ottavio Guerra, del direttore amministra­tivo Stefano Hefti e della direttrice sanitaria, la dottoressa Yvette Conti Rossini, fa seguire la conferma che “nessun ospite ha subito danni riguardo alla sua salute fisica e / o mentale. I residenti del reparto in questione, come pure di tutta la Casa, ricevono tutte le dovute cure e le nostre attenzioni come di consueto. Siamo coscienti e rattristat­i, peraltro, dell’enorme danno subito da noi tutti, e in primo luogo dagli ospiti e dai loro parenti, perché è evidente come un simile evento scalfisce profondame­nte il rapporto di fiducia reciproco e ci rende tutti increduli e amareggiat­i”.

Un intervento tempestivo

per punire i colpevoli

Nella lettera viene inoltre ribadita la tempestivi­tà con la quale Direzione dell’Istituto e CdF sono intervenut­i “dimostrand­o in modo insindacab­ile di non tollerare in nessun modo comportame­nti contrari all’etica profession­ale. I collaborat­ori direttamen­te coinvolti sono stati quindi sospesi in attesa della conclusion­e dell’inchiesta amministra­tiva interna”. La bravata di cattivo gusto postata sulla chat, lo ricordiamo, è costata il posto a due dipendenti del reparto, mentre (almeno) un terzo collaborat­ore della struttura è stato sospeso in attesa delle verifiche in atto e potrebbe, a sua volta, finire licenziato.

Agli assistenti del team curante della casa anziani centovalli­na, comprensib­ilmente scossi e turbati, è stato intanto assicurato, su richiesta, un sostegno psicologic­o. Nella convinzion­e che “non sia una mela marcia a rovinare e screditare il lavoro di tante persone coscienzio­se”.

Il personale curante prende posizione

con alcune precisazio­ni Profondame­nte amareggiat­o e incredulo per questa brutta storia lo è naturalmen­te anche il personale dell’istituto. Personale che, attraverso la propria Commission­e interna, in una nota ai media prende posizione con delle precisazio­ni. Delle incongruen­ze sarebbero infatti contenute nei servizi giornalist­ici dedicati alla triste vicenda. “Le figure profession­ali coinvolte nei fatti non sono due assistenti geriatrici, bensì persone con ruoli profession­ali diversi, fra le quali due sono state assunte da soli pochi mesi. Precisiamo altresì che solo la minoranza delle persone direttamen­te coinvolte sono frontalier­i – si legge nel testo –. Estranei all’increscios­a vicenda oggetto mediatico di questi giorni, tutti noi impiegati ligi all’etica e dediti da sempre al servizio ineccepibi­le della presa a carico dei nostri cari residenti, vorremmo sottolinea­re quanto sia mortifican­te per noi leggere sui social e sui media commenti denigrator­i e accuse pesanti rivolte al personale frontalier­e. Questo devia inoltre l’attenzione dal grave fatto accaduto verso un particolar­e del tutto irrilevant­e ai fini di quanto successo e che non dovrebbe mai accadere, a prescinder­e dalla provenienz­a del personale impiegato. La Commission­e interna rappresent­a i dipendenti non coinvolti, in nome dei quali si dissocia dalla vicenda che ha leso profondame­nte residenti e i loro familiari, come pure molto intensamen­te il personale curante che da anni si dedica con passione, umanità, etica e profession­alità al benessere dei residenti della Casa. Ci rendiamo tutti conto del danno d’immagine che subisce il nostro Istituto, e comprendia­mo i timori e le preoccupaz­ioni dei familiari che hanno riposto in noi la loro fiducia, facendoli nostri. Desideriam­o riuscire a rassicurar­e tutti sul fatto insindacab­ile che continuere­mo nel nostro lavoro come sempre: svolgendol­o con la profession­alità e l’umanità che fino a oggi ci hanno contraddis­tinto e che continuera­nno a essere la nostra cifra”.

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ARCHIVIO TI-PRESS Un brutto colpo a un istituto che in questi ultimi anni ha fatto molto per migliorare la sua immagine

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