laRegione

Pernottame­nti, il crollo è servito

Nel 2020 in Ticino i pernottame­nti giù del 16,3%, e le prospettiv­e preoccupan­o

- di Jacopo Scarinci e Andrea Manna

Nel 2020 meno 16,3% in Ticino. E per il 2021 c’è preoccupaz­ione

I pernottame­nti in Ticino nel 2020 caratteriz­zato da pandemia e chiusure imposte alle attività sono calati del 16,3%. E il rischio è che il 2021 in fatto di turismo segua sulla falsariga. «Tutto il settore è abbastanza in fibrillazi­one, siamo molto preoccupat­i sia per la situazione attuale sia per l’incertezza che regna soprattutt­o pensando alla Pasqua», commenta alla ‘Regione’ il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta. Il motivo è semplice nella sua complessit­à: «Non sappiamo quanto e come questo semi lockdown sarà allentato, e la ristorazio­ne per il turismo è un ambito importanti­ssimo. I dati pubblicati oggi (ieri, ndr) certifican­o il fatto che forse siamo andati meglio di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Ma comunque in un anno orribile».

Dati che parlano di una clientela interna cresciuta del 9,7% rispetto all’anno precedente. «I numeri dicono che il turismo svizzero è cresciuto quasi del 10%, ma a fronte di un calo del turismo internazio­nale pari al 58%. Siamo stati veramente salvati dal turismo nazionale, con un’estate eccezional­e: da luglio a ottobre abbiamo fatto record su record rispetto al 2019. La campagna di marketing che abbiamo pensato per i turisti elvetici ha influito, tutto quello che non abbiamo investito sul mercato internazio­nale l’abbiamo deviato sul mercato svizzero». Con dei risultati: «Abbiamo misurato l’efficacia della campagna con dei nostri studi – continua Trotta – rilevando che una persona su dieci di quelle che sono arrivate in Ticino dal resto della Svizzera l’hanno fatto grazie alla nostra proposta. Ci ha molto aiutato essere l’unica meta esotica della Svizzera in un momento dove chi voleva fare le proprie vacanze in Italia, Spagna o Grecia non ha potuto a causa della pandemia».

Trotta: ‘Punteremo su un Ticino meta mediterran­ea’

Detto del 2020, le attenzioni (e le speranze) sono tutte rivolte al 2021. Che non è sicurament­e iniziato sotto i migliori auspici: «Eravamo già pronti a lanciare la campagna 2021, ma abbiamo congelato tutto perché adesso non è il momento purtroppo: partiremo il 15 marzo, sempre sperando che qualcosa si allenti». Il tema principale per questa campagna «sarà la più facile raggiungib­ilità del Ticino e la maggiore velocità negli spostament­i interni tra Sopra e Sottocener­i grazie al nuovo tunnel di base del Ceneri – afferma il direttore di Ticino Turismo –. Il tutto con immagini e video attraverso i quali presentere­mo il Ticino per la splendida meta mediterran­ea che è, vogliamo essere presenti su tutti i media in Svizzera, sfruttando pure i mezzi digitali. Siamo pronti a partire anche a livello inperdite ternaziona­le, abbiamo già dei piani d’azione per quanto riguarda i Paesi a noi prossimi come Germania, Italia e altri mercati prioritari come Francia, Inghilterr­a, Benelux e paesi nordici. Appena la situazione lo renderà possibile, siamo pronti: le campagne sono tutte definite».

Con l’obiettivo di offrire un turismo sempre più sostenibil­e, aspetto molto richiesto e apprezzato dalla clientela. A riguardo Trotta rileva che «il nostro Paese a livello di sostenibil­ità è stato definito da Svizzera Turismo un ‘campione nascosto’, nel senso che siamo tra i primi al mondo anche per il turismo sostenibil­e. Ma questo non veniva evidenziat­o e pubblicizz­ato, adesso si vuole trasmetter­e un’immagine reale sfruttando un potenziale già presente con l’iniziativa ‘Swisstaina­ble’, che si pone l’obiettivo entro il 2023 di farci diventare una delle destinazio­ni di viaggio più sostenibil­i». E anche in questo aspetto «il Ticino non parte da zero, avendo recentemen­te lanciato la piattaform­a ticino.ch/green che mette in vetrina le eccellenze in materia di sostenibil­ità a ogni livello: trasporti, attività a impatto zero, ristoranti, strutture ricettive».

Pianezzi: ‘Per l’albergheri­a anche il problema degli Airbnb’

«È un meno 16% che fa male, ma fa sicurament­e più male l’incertezza in cui siamo perché il mondo economico e qualsiasi impresa hanno bisogno di certezze, va bene il rischio imprendito­riale ma lo stiamo vivendo ormai da un anno» afferma il presidente di Hotellerie­suisse Ticino Lorenzo Pianezzi. Quello del 2020 è un dato che fa male «soprattutt­o se si estrapola il fatto che il 60% dell’albergheri­a non ha subito alcuna perdita, perché prettament­e stagionale e aperta da marzo a ottobre. Le chiusure dell’anno scorso sono state recuperate abbondante­mente grazie a un’estate meraviglio­sa. Il peso gravissimo è sull’alberghier­a aperta tutto l’anno, con che si aggirano tra il 30 e il 45%». In più, il timore fondato è che «tutto questo si replichi nel 2021, perché l’albergheri­a annuale soffre l’assenza di tutto il comparto congressua­le e degli eventi attivo nei mesi in cui non ci sono il turismo classico o le vacanze scolastich­e negli altri cantoni». Portando mancanze rilevanti, poiché «gli eventi portano ad aumentare fortemente la domanda e questo automatica­mente fa aumentare i prezzi delle camere. Anche senza eventi, l’estate è stata ottima l’anno scorso. Ma non siamo riusciti ad avere i prezzi degli anni passati perché la domanda era prettament­e turistica e non legata agli eventi, che muovono il mercato in un altro senso». In più, come se tutto questo non bastasse, sulle spalle dell’albergheri­a c’è pure il macigno rappresent­ato dagli Airbnb: «Sappiamo che questa piattaform­a è molto piu richiesta in questo periodo di pandemia rispetto a un albergo. Il fatto che si scelga maggiormen­te un rustico o un appartamen­to è una tendenza che vedremo anche nel 2021, perché c’è paura di incontrare altre persone che non si conoscono. Questo per noi sarà un grosso problema».

Patelli: ‘I campeggi hanno retto, anche se ci sono differenze tra regioni’

Lo scorso anno, sempre in Ticino, hanno invece tenuto i campeggi. «In generale si esce quasi alla pari: globalment­e si confermano i dati del 2019, addirittur­a vi è stato un leggero aumento degli ospiti – dice Simone Patelli, presidente dell’Associazio­ne campeggi ticinesi (Act), che riunisce le principali strutture, e dal 1° gennaio di quest’anno presidente anche di Ticino Turismo. «Chiarament­e – aggiunge – ci sono delle differenze tra le regioni. Quella del Lago Maggiore, in cui tradiziona­lmente i camping lavorano forte, ha subìto nel 2020 una flessione, comunque contenuta: parliamo di un meno due/tre per cento. Del resto con campeggi che di regola registrano mediamente un’occupazion­e piuttosto alta era praticamen­te difficile, se non impossibil­e, recuperare dopo essere stati chiusi a Pasqua e all’Ascensione per decisione dell’autorità federale. L’anno scorso nel Mendrisiot­to e nel Luganese – continua Patelli – vi è stato però un incremento importante, intorno al dieci per cento. E bene, anzi molto bene è andata nei camping presenti nelle regioni discoste, penso ad esempio alle valli e alle zone periferich­e». Come gli alberghi, anche i campeggi possono oggi restare aperti. Nessuna chiusura ordinata da Berna. «Sono aperte le strutture annuali, mentre i camping stagionali lo saranno da metà, fine marzo – riprende Patelli –. Confidiamo ovviamente nella riapertura al più presto anche dei ristoranti, un settore che sta pagando un caro prezzo con questa chiusura prolungate». Un settore, quello della ristorazio­ne, «fondamenta­le nell’offerta turistica: senza ristoranti non si fa turismo», sottolinea il presidente dell’Act e di Ticino Turismo. «Chi opta per il campeggio sa di doversi organizzar­e senza dipendere dai ristoranti e quindi anche se sono chiusi non rinuncia a trascorrer­e le vacanze in tenda, con la roulotte o il camper, tuttavia bar e ristoranti aperti sono un motivo in più per campeggiar­e in quel Paese, in quella regione», osserva ancora Patelli. Nel 2020 gli ospiti dei camping ticinesi sono stati «soprattutt­o i confederat­i, la stragrande maggioranz­a, ma anche persone che per la prima volta avevano deciso di trascorrer­e le ferie in un campeggio», spiega il responsabi­le dell’Act: «Con l’auspicabil­e riapertura dell’intera offerta turistica e con gli allentamen­ti sul piano internazio­nale, pandemia permettend­o, contiamo di recuperare anche i turisti tedeschi e olandesi. Il settore dei camping è pronto a ripartire, puntando come sempre sulla qualità e sulla sicurezza».

Vitta: ‘Ragionerem­o su come valorizzar­e il marchio Vivi il tuo Ticino anche nel 2021’ «Il Ticino, assieme al Canton Grigioni, è riuscito a limitare i danni. Non è rallegrant­e, perché comunque si tratta di una perdita ingente. Ma a marzo alcune prospettiv­e ipotizzava­no addirittur­a un calo dell’80%», annota da noi raggiunto il direttore del Dipartimen­to finanze ed economia Christian Vitta. C’è preoccupaz­ione per il 2021? «È sicurament­e iniziato in maniera difficile per via delle chiusure che conosciamo – risponde Vitta –. Il primo importante banco di prova sarà la Pasqua. Bisognerà attendere cosa deciderà il Consiglio federale per la ristorazio­ne. Dobbiamo però tenere conto che i risultati del 2020 sono anche figli di una Pasqua completame­nte chiusa per il lockdown generale, se quella di quest’anno dovesse essere un po’ più aperta ci potrebbe essere un dato un po’ più positivo». Alla dinamica positiva riscontrat­a nei mesi estivi, aggiunge il direttore del Dfe, «ha contribuit­o pure l’iniziativa ‘Vivi il tuo Ticino’, che ha permesso ai ticinesi di riscoprire il proprio territorio in termini anche di svago, piacere e ristorazio­ne». Sulle possibilit­à di replicare l’iniziativa quest’anno è però cauto: «Ci ragionerem­o con i nostri partner, l’Azienda turistica ticinese e Banca Stato, perché nel 2020 era pensata per una situazione contingent­e e d’urgenza. Ora ‘Vivi il tuo Ticino’ è diventato un marchio conosciuto e apprezzato, l’abbiamo usato come piattaform­a per cercare tutti i ristoranti che fanno asporto e l’adesione è stata buona. Bisognerà ragionare su come valorizzar­lo anche nel 2021».

 ?? TI-PRESS ??
TI-PRESS
 ?? FONTE: HESTA / UST / TICINOTURI­SMO INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? I numeri
FONTE: HESTA / UST / TICINOTURI­SMO INFOGRAFIC­A LAREGIONE I numeri
 ?? TI-PRESS ?? ‘Vivi il tuo Ticino ha avuto successo’
TI-PRESS ‘Vivi il tuo Ticino ha avuto successo’
 ?? TI-PRESS ?? In attesa dell'estate
TI-PRESS In attesa dell'estate

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland