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L’appello: ‘Sperimenta­re il voto elettronic­o’

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L’attuale sistema di voto per gli svizzeri all’estero “è inadeguato”. A sollevare nuovamente il tema è il Municipio di Brusino Arsizio che, in una lettera aperta al presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, chiede al governo di “risolvere l’annosa e attuale questione dell’espression­e reale, e non unicamente teorica, del voto degli svizzeri all’estero, valutando e implementa­ndo l’introduzio­ne di una sperimenta­zione del voto per via elettronic­a”. Questo perché “la consegna del materiale di voto agli aventi diritto si rivela “un’operazione decisament­e problemati­ca”. Brusino Arsizio ha circa 335 iscritti a catalogo. Gli svizzeri all’estero sono 42, di loro 20 risiedono fuori Europa, soprattutt­o in Argentina. Nelle scorse settimane il Municipio ha “effettuato dei test, spedendo e tracciando l’invio di alcune lettere in Argentina”. L’esito di questo esperiment­o – spiega ancora l’esecutivo – “ci ha confermato tempi di recapito superiori alle 2-3 settimane il che, considerat­o il tragitto inverso necessario per il rientro delle schede votate, annulla di fatto il diritto di voto dei cittadini e delle cittadine svizzeri che risiedono al di fuori del continente europeo”. La scorsa settimana, inoltre, “il materiale di voto inviato in Argentina è stato per errore recapitato dalla Posta svizzera alla Cancelleri­a di Stato del Canton Argovia. Parrebbe che la sigla internazio­nale dell’Argentina (Arg) sia stata confusa con quella del Canton Argovia (Ag)”. In passato, infine, alla Cancelleri­a di Brusino sono arrivate “in ritardo rispetto alle rispettive date di votazioni ed elezioni, buste inviate per corriere espresso e affrancate con migliaia di pesos, testimonia­nza tangibile della volontà di esercitare il diritto di voto da parte dei nostri connaziona­li”.

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