Per conoscere Antonio Ciseri
Lo scopo è quello di omaggiare il pittore ronchese Antonio Ciseri, nell’anno del bicentenario della nascita. Ciseri è «il personaggio illustre di Ronco s/Ascona». È dallo slancio di chi parla – Paolo Senn, sindaco della località che a Ciseri diede i natali nel 1821 – e Stefano Gilardi, sindaco di Muralto, che l’omaggio nasce. E ha la forma delll’Associazione Antonio Ciseri 2021, calata sull’artista ticinese la cui opera è concentrata a Firenze, dove dodicenne si trasferì, ma anche nell’Italia tutta e in Ticino, terra che l’artista non ha mai abbandonato, affettivamente e professionalmente. In modalità telematica, come le conferenze oggi si tengono, Senn, presidente dell’associazione, il segretario Marco Simona, la coordinatrice Veronica Provenzale e Gilardi – anche in nome e per conto dell’Associazione Pro Restauro Madonna del Sasso, laddove è sito uno dei più noti dipinti di Ciseri, il Trasporto di Cristo al Sepolcro – hanno illustrato i propri intenti, con Simonetta Biaggio Simona, Beni Culturali, a porre il sigillo cantonale al tutto.
Da Ronco a Firenze
La storia di Antonio Ciseri, riassunta da Provenzale, è quella di un figlio di cosiddetti “riquadratori e pittori d’ornato”, il primo in famiglia ad acquisire il titolo di artista pittore, frutto degli studi nella Firenze che nel 1834 gli aveva aperto le porte dell’Accademia delle Belle Arti e che, non a caso, conserva disegni e bozzetti in grande quantità, e opere adulte non di meno. Firenze a parte, i committenti di Ciseri non sono mancati né nel resto d’Italia e tanto meno in Ticino, focus di questa iniziativa, con la grande quantità di dipinti di carattere sacro e le centinaia di ritratti, un buon numero dei quali torna alla luce in queste settimane nelle collezioni private ticinesi grazie alle ricerche qui finalizzate. L’Associazione aveva tra i suoi scopi (e ancora ha: l’invito a farsi avanti, se in possesso di un Ciseri, non ha scadenza) quello di recensire quante più opere presenti sul territorio ticinese, da presentare al pubblico. L’intento complessivo – spiega Senn – «è la sensibilizzazione dell’intero Cantone, scuole incluse, per riscoprire il disegno e la pittura di Ciseri. Non un piccolo evento fine a sé stesso, ma qualcosa che possa toccare tutti i luoghi in cui le sue opere sono collocate». A ufficializzare la ‘joint-venture’ artistica, presenziando nelle regolari geometrie di Zoom, Alessandra Brambilla (Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate), Mara Folini (Museo Castello San Materno, Ascona), Sabrina Németh (Associazione Ronco s/Ascona, Cultura e Tradizioni), Cristina Sonderegger (Masi, Lugano), realtà espositive riunitesi in nome dell’opera distribuita ben oltre Ronco. Qualcosa dicono, a questo proposito, le sei vie intitolate all’artista qua e là per il Ticino.
Le iniziative
Ronco è la sede di partenza delle manifestazioni promosse, che nel corso dell’anno, nelle forme a disposizione oggi – che includono sempre più anche i vettori audiovisivi e digitali – andranno a comporre una visione d’insieme incentivata da un preciso Itinerario ciseriano curato dall’Ufficio cantonale dei beni culturali: si parte, idealmente, da Casa Ciseri a Ronco per proseguire lungo il territorio, da ottobre 2021 in poi. Destinazione Museo Casorella di Locarno, Castello San Materno di Ascona, Museo del Santuario della Madonna del Sasso di Orselina, Pinacoteca Züst di Rancate (con monografica di Giacomo Martinetti, allievo prediletto del Ciseri, annessa). E il Masi di Lugano: «C’eravamo, lo scorso anno per il bicentenario della nascita di Vincenzo Vela, con lo Spartaco esposto nella sede di Palazzo Reali – rassicura Sonderegger – siamo qui per fare altrettanto». Il Masi esporrà «una trentina di opere, il nucleo dei disegni preparatori e i bozzetti del Martirio dei fratelli Maccabei e dell’Ecce Homo». Tra le altre iniziative, il documentario del regista Adriano Kestenholz, conferenze, visite guidate, approfondimenti didattici per le scuole; e un volume con saggi di esperti dell’artista, corredato dal catalogo completo delle opere identificate per l’occasione sul territorio e presso i privati. Sarà la monografia che tanto manca. Gilardi confida in una situazione pandemica che dovrebbe «giocare a nostro favore». Se così non fosse, il Piano B dell’Associazione è il Piano A «decurtato delle manifestazioni pubbliche, ma non della monografia e delle conferenze con gli esperti, così come ci stiamo incontrando noi».