Odissee stagionali
I ricercatori hanno identificato tre ‘dimore’ principali degli anfibi: il quartiere estivo, il quartiere invernale e il luogo di riproduzione. Molti di loro percorrono addirittura alcuni chilometri per spostarsi tra questi luoghi. Il quartiere estivo può essere una siepe, il margine del bosco o anche un giardino, purché umido e ricco di nascondigli. Gli anfibi escono allo scoperto soltanto all’imbrunire, per andare a caccia di insetti, ragni e vermi. Durante i mesi invernali invece, cercano riparo dal gelo rintanandosi sottoterra o in acqua. L’attività fisiologica è rallentata in uno stato di torpore, detto ibernazione. Per alcune specie il quartiere invernale coincide con il luogo di riproduzione, ciò significa che tra ottobre e novembre è possibile osservare delle migrazioni autunnali di anfibi. Alcune specie, come la Rana rossa o il Rospo comune, si riattivano appena le temperature salgono di pochi gradi sopra lo zero, e già a partire da febbraio si incamminano verso i luoghi dove sono nati. La migrazione primaverile degli adulti è molto appariscente, poiché centinaia di individui si spostano in massa riversandosi sulle strade e sui sentieri. Dopo aver deposto le uova, la maggior parte di loro percorre subito il percorso a ritroso per tornare all’habitat terrestre. Ma gli spostamenti tra i diversi quartieri sono ormai sempre più difficili e pericolosi, interrotti da ostacoli insormontabili e trappole mortali. Ogni anno in Svizzera, 5 milioni di anfibi muoiono nel tentativo di attraversare una strada trafficata, oppure bloccati in un tombino senza possibilità di risalita.