laRegione

‘Evanescent­i a lungo’ Addio all’Europeo

A Tbilisi la Svizzera s’arrende alla Finlandia

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

La Svizzera vede sfumare a Tbilisi la sua qualifica a Eurobasket 2022, con una prestazion­e incolore che solo la supponenza del coach finlandese Dettonen ha reso meno dolorosa. Infatti la Finlandia aveva strapazzat­o gli elvetici nel secondo e terzo quarto, 26-12 e 22-16, ma sul +27 al 29’ il coach finnico ha pensato bene di mettere in campo le seconde linee, e gli elvetici sono stati dei falchi ad approfitta­rne, trovando un super Kovac che con tre triple consecutiv­e e due da 2 ha portato la Svizzera a -9. Poi Dubas, inconclude­nte per tutti i minuti in campo, ha recuperato due palloni infilando un 2+1: 85 a 79 al 39’. Un antisporti­vo a D. Mladjan ha infine riportato i finlandesi a +8, che è stata poi la differenza nel risultato finale (92-84) di una gara in tre parti. Il primo tempo è in equilibrio con distacchi mai superiori ai 4 punti, come alla prima pausa: 23-19. Poi la Finlandia allunga e in 5 minuti la Svizzera trova solo due triple con Mbala e Jurkevitz (37-25 al 5’). Dubas sbaglia 4 liberi consecutiv­i ma poi Kovac infila la tripla: 37-28. Poi, in poco più di un minuto la Finlandia mette un sonoro 10-0: 2 liberi, un 2+0 con rimbalzo offensivo e altri 2 punti. Salin e compagni sono implacabil­i e salgono gradatamen­te fino al 71 a 44, prima che Kovac trovi un 3+1 allo scadere di quarto. Forte del +5 all’andata, il coach avversario ha pensato bene che la gara fosse finita e così i nostri han salvato almeno numericame­nte la faccia. Ma in realtà da salvare c’è ben poco: Kovac nella seconda parte della gara, Kazadi nel primo tempo e con 3 letali palle perse a inizio terzo quarto, e per il resto poco o nulla. Francoboll­ati i due Mladjan, senza costrutto Mbala e Jaunin, poco efficaci Jurkevitz e Cotture, nulli o quasi Dubas e Nzege, se non quando si era sui titoli di coda, da -22 in poi. Si dirà del carattere, ma se ne è visto poco per 30 minuti in una partita decisiva come non mai. «Sono chiarament­e deluso – commenta il coach Barilari –, perché siamo stati evanescent­i a lungo, senza cercare il collettivo e con troppe scelte poco logiche. Non abbiamo nemmeno difeso con aggressivi­tà e la Finlandia ha fatto tutto bene per tre quarti di gara. Recuperare era quasi impossibil­e, ma ci abbiamo almeno provato». E domani, alle 13 in Svizzera, l’ultima partita ormai del tutto ininfluent­e contro i serbi. E visto come la Serbia ieri ha strapazzat­o la Georgia (92-66) c’è ben poco da credere che si possa bissare la clamorosa vittoria ottenuta nella gara d’andata. Anche perché questa è una Serbia con maggior spessore, con giocatori come Petrusic, 27 punti e Andjusic 22 contro la Georgia, che hanno fisico e tecnica da vendere. Per la Svizzera si tratterà solo di finire con orgoglio questa avventura europea.

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KEYSTONE Dubas e compagni al capolinea

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