laRegione

dal brano ‘Clito’ (2020) di Madame

‘La vita mi fa ‘click’ sul clito, eh’.

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Caro Ticino7, come stai? Bello quel tuo approfondi­mento sul Punto G che non esiste. Tu pensa quanto sarebbe felice Ernst Gräfenberg che in punto di morte, nell’ottobre del 1957, ancora gridava: “Ma io col punto G non c’entro! Io non ho scoperto un bel nien…” (morì in quell’istante, ma era chiaro a cosa si riferisse).

Caro Ticino7. Sfogliando i nomi dei partecipan­ti al prossimo Festival di Sanremo mi sono imbattuto in Madame. Non so chi sia, se non che l’anno scorso cantava ‘Clito’. Così come il povero dottor Gräfenberg, attribuito di una scoperta che non scoprì, in Italia si dice che ‘Clito’ sia la prima canzone che ha come protagonis­ta il clitoride, e invece viene fuori che già tempo prima tale Dorian Electra aveva cantato la sua ode al clitoride, anzi, la nostra (‘Our Musical Ode To The Clitoris’).

Caro Ticino7. Mentre cercavo chi fosse Madame, digitando “canzoni clito” ho trovato il link “Le 69 migliori canzoni per fare l’amore”. C’era anche il link “Le 40 migliori posizioni del Kamasutra per raggiunger­e l’orgasmo (di lei!)” – mancava la versione “(di lui!)”, e questo deve far riflettere – e c’era anche il link “20 posizioni interessan­ti se il tuo partner è poco dotato”, che non genera quella che si potrebbe definire una irrefrenab­ile voglia di cliccare, perché uno poi inizia a farsi delle domande. “Le 69 migliori canzoni per fare l’amore”, invece, attirano tanto l’appassiona­to di numerologi­a quanto quello di musica, quanto l’appassiona­to del fare l’amore.

Caro Ticino7, non so cosa ne pensi tu, ma linguistic­amente parlando è più bello fare “all’amore” che “fare l’amore”. “Fare l’amore” evoca un processo di fabbricazi­one, evoca ripetitive, macchinose orizzontal­ità, mentre “fare all’amore”, una volta scacciata la sensazione di dovergli fare qualcosa, all’amore, sottintend­e complicità, dinamismo, anche verticalit­à; “fare all’amore” è barocco, è festa, a volte è anche baldoria; “fare all’amore” sa di melodico italiano suonato nelle piazze vere, non in quelle di Telelombar­dia, dove tutti cantano in playback. “Fare all’amore”, in generale, suona bene come “andare al ballo”, meglio di “andare a ballare”, quasi epiteto (“Ma vai a ballare!”); suona bene come “prendere al volo”, meglio di “afferrare”, ostico all’affetto da rotacismo; suona bene come “brindo alla vita”, anche perché “brindo la vita” non significa niente e se Zucchero, con “brindo la vita”, ci avesse chiuso la canzone, Pavarotti neanche morto – ed era vivo quando accettò – gliela cantava ‘Miserere’. Comunque, caro Ticino7, che si tratti di “fare l’amore” o “fare all’amore”, in amore è meglio non pensare troppo. Lo consiglian­o anche alla posta del cuore.

Tuo affezionat­o lettore G.

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