Un problema, alcune raccomandazioni
L’inquinamento luminoso è un problema riconosciuto anche dalle istituzioni. Il Dipartimento del territorio del Canton Ticino, nel suo portale, tematizza il problema ed evidenzia conseguenze e azioni (anche semplici) per prevenirlo. Nello stesso sito si legge
che “l’illuminazione artificiale degli ambienti esterni è ormai da anni parte integrante del nostro modo di vivere. Purtroppo le crescenti emissioni luminose e il fatto che molta luce non sia indirizzata dove effettivamete serve provocano inquinamento luminoso, con le conseguenti ripercussioni ambientali e culturali, e costituiscono uno spreco di energia. Tra le principali cause dell’inquinamento luminoso si possono segnalare: le installazioni
sovradimensionate e/o superflue; i corpi luminosi che disperdono luce verso l’alto; i fasci luminosi verso l’alto; le installazioni di impianti in aree naturali; l’illuminazione notturna continua o a orari inutili; l’intrusione di luce nei locali adibiti a riposo”. L’inquinamento luminoso ha ripercussioni culturali e ambientali con effetti sull’uomo, il paesaggio, la flora e la fauna. Tra questi si evidenziano:
Salute e sicurezza
“Sull’uomo gli effetti dell’inquinamento luminoso possono essere sia fisiologici sia psichici. L’illuminazione artificiale continua ha comportato diversi cambiamenti nel comportamento sociale, tra cui la riduzione del riposo
notturno. Altre forme di disturbo del sonno possono essere causate dalla luce intrusiva che penetra nelle case. Inoltre, è stata dimostrata una minore produzione di melatonina (ormone per la difesa immunitaria) nelle persone che lavorano la notte in presenza di forte illuminazione artificiale. L’uso smodato e la dispersione di luce hanno anche effetti sulla sicurezza stradale in quanto possono provocare l’abbagliamento o la distrazione di chi guida”.
Alterazione dell’ecosistema
“L’inquinamento luminoso ha ripercussioni sull’ecosistema in generale. Il ciclo naturale notte/giorno della flora e della fauna viene modificato. Lo sviluppo delle piante subisce alterazioni dovute proprio alle intense fonti luminose che ingannano il naturale ciclo di fotosintesi clorofilliana. Allo stesso tempo, la luce artificiale modifica il comportamento di un vasto numero di specie animali: altera le abitudini di vita; disturba la migrazione, la nidificazione e la riproduzione; riduce il territorio di caccia e l’offerta di cibo. Per prevenire l’inquinamento luminoso è sufficiente attenersi ad alcuni accorgimenti tecnici e non dimenticare di seguire il ‘buon senso’. (...) Esiste inoltre una norma della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA 491) utile a proprietari, architetti e costruttori al fine di progettare in modo efficiente e razionale le fonti luminose con l’intento di minimizzarne le emissioni indesiderate”. Ecco dunque alcune raccomandazioni e buone pratiche da seguire: Evitare di installare lampade superflue ed eliminare quelle non più funzionali. Valutare l’impianto dal punto di vista dello scopo a cui è destinato, tenendo conto anche dell’eventuale disturbo che può arrecare alla natura, al paesaggio e ad altre attività umane. Adottare impianti a ridotto consumo energetico e dotati di schermatura che dirige la luce nel luogo esatto da illuminare; anche se l’impianto è ben schermato è bene adeguare la potenza di emissione affinché la luce non venga inutilmente riflessa. Posizionare gli apparecchi di illuminazione e orientare i fasci di luce affinché sia illuminato solo l’oggetto di interesse e non l’area circostante. Orientare i fasci di luce dall’alto verso il basso evitando emissioni al di sopra dell’orizzonte. Nel caso in cui non fosse possibile e per soggetti di comprovato valore architettonico mantenere i fasci di luce almeno un metro sotto al bordo superiore della superficie da illuminare e, comunque, entro il perimetro degli stessi provvedendo allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro una determinata ora da definire. Nei centri storici adottare apparecchi posizionati sottogronda. Tenere conto dell’illuminazione prodotta anche da altre sorgenti luminose già esistenti (ad es. insegne luminose, vetrine) in modo da ridurre al minimo la potenza installata. Limitare l’illuminazione artificiale al solo periodo in cui essa è effettivamente necessaria. La scelta di spegnere l’impianto dopo una certa ora è sicuramente la soluzione che dà i risultati migliori. Si ottengono soluzioni efficaci anche utilizzando riduttori di flusso, temporizzatori e sensori a raggi infrarossi (o similari). Evitare di installare impianti di illuminazione in aree naturali e limitare al massimo la luce dispersa per salvaguardare l’ambiente naturale circostante. Non utilizzare assolutamente forme di illuminazione penetrante come gli skybeamer e i fasci di luce fissi o roteanti rivolti verso il cielo.