laRegione

Pandemia, quello che non sapevamo

Un documentar­io SSR firmato da Philippe Blanc e Mario Casella

- Bruno Boccaletti Produttore RSI

Ci sono due rischi che un lungo documentar­io sulla pandemia – a un anno dal suo insorgere – può correre. Il primo viene subito alla mente: il Covid-19 è ancora tra noi, c’è già stata una seconda ondata e ora assistiamo alla lunga corsa dei vaccini, appena iniziata. Come parlare dunque di qualcosa che è ancora in corso? Ma il secondo rischio è ancora peggiore: di fronte al profluvio di informazio­ni, difficile cogliere angoli nuovi. Dimmi qualcosa che non so, sembra essere il compito principale di ogni tentativo di approfondi­mento informativ­o. C’è ancora qualcosa di nuovo da raccontare oppure tutto è stato detto?

Il documentar­io di Philippe Blanc e Mario

Casella mi sembra proporre un antidoto efficace ai due rischi descritti sopra. In compagnia dei due autori, scopriamo la pandemia com’era prima che ce ne accorgessi­mo, e capiamo quanto di attuale e nuovo c’era in quegli inizi nascosti all’opinione pubblica.

Personalme­nte, riconosco che nella massa di informazio­ni, a partire da febbraio 2020, non avevo colto tutti i punti della linea che ci ha portato all’oggi. Ci voleva qualcuno che li collegasse e ce li mostrasse, in modo inatteso, intrigante, da tenermi incollato al telescherm­o.

Uscire da un lungo documentar­io dicendomi: ho imparato qualcosa che non sapevo. Questo di solito è il mio obiettivo. Ecco, Philippe Blanc e Mario Casella hanno fatto proprio questo, con il rigore e l’abilità di documentar­isti di lungo corso.

La RSI, proponendo un documentar­io che verrà trasmesso dalle consorelle SSR di Romandia e Svizzera tedesca, sa rendere nuova una materia di cui pensiamo di sapere già tutto. Sta a voi telespetta­trici e telespetta­tori giudicare, domenica 21 febbraio.

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