No, Lugano, così non va Lucerna, 3-2 in rimonta
Il Lucerna sbanca Lugano. Bianconeri con una sola vittoria nelle ultime 13 partite. È crisi.
Il Lucerna ‘ribalta’ la squadra di Jacobacci, in vantaggio 2-1 all’81’ ma raggiunta e superata dalla doppietta di Tasar. Penultimo posto a -5. Jacobacci: ‘Dobbiamo pensare già al Losanna’.
È il momento più complicato della gestione Jacobacci: sono sei le partite senza vittorie, sono diventate due, con il 2-3 incassato contro il Lucerna, le sconfitte, a fronte di quattro pareggi. Ancora una rimonta, non è la prima volta che accade, purtroppo. L’ultimo successo risale all’1-0 di San Gallo (24 gennaio, Maric su rigore). Nel complesso, una sola vittoria nelle ultime 13 partite: un dato impietoso quanto inquietante che condanna il Lugano a una classifica abbastanza preoccupante. Il Lucerna risale a -4 dai bianconeri (con un match da recuperare, contro un Vaduz a sua volta in palla), con il penultimo posto (oggi del Sion) a soli 5 punti. «L’errore che precede il presunto fallo di Daprelà – riconosce Maurizio Jacobacci – è nostro. Siamo partiti bene, abbiamo trovato il vantaggio, all’interno di una contesa equilibrata. Loro si sono fatti preferire nel palleggio, ma senza combinare granché. Peccato per il rigore a ridosso dell’intervallo. Nella ripresa la reazione dei ragazzi è stata buona e ha fruttato il vantaggio di Bottani. In due occasioni avremmo potuto chiuderla, ma è stato bravo il portiere Müller a impedirlo, tenendo in partita il Lucerna. Il 2-2 di Tasar? Gran gol, ma avremmo dovuto stargli più vicino. In occasione del terzo gol il pallone è passato attraverso il muro. Non va bene, il muro non deve aprirsi, la palla non può passare da lì, a maggior ragione se sai che c’è Tasar che calcia di sinistro. Il muro deve rimanere muro. Sono rammaricato per il risultato, credo che i ragazzi non meritassero la sconfitta. Tuttavia, la dobbiamo accettare. Pensiamo già alla prossima partita, a Losanna, prima di due trasferte molto delicate, soprattutto in un momento così. Dobbiamo ritrovare il morale e la volontà di correggere il tiro». Lugano ufficialmente risucchiato nella lotta per non retrocedere, quindi. È vero, ci sono delle attenuanti, coincise con un paio di episodi sfavorevoli anticipati dal mister nella sua disamina: una simulazione di Emini non sanzionata con il lucernese già ammonito, ma soprattutto l’intervento di Daprelà al limite dell’area all’88’ che ha causato la punizione tradotta nel 3-2 dal sinistro fatato di Tasar,
già autore dello splendido 2-2 poco prima. Errori di valutazione imputabili all’arbitro, ma preceduti da sviste gravi dei giocatori del Lugano, quantomeno nell’occasione del gol del 3-2, di Covilo, autore di uno scellerato retropassaggio sul quale si è proiettato Sorgic, poi andato giù al limite dell’area inducendo il direttore di gara a sanzionare l’intervento di Daprelà. Altrettanto grave l’errore di Ardaiz, il quale si è staccato colpevolmente dalla barriera al momento dell’esecuzione di Tasar che ha fulminato l’incolpevole Baumann regalando la pesantissima posta piena al suo Lucerna e ripagando per la fiducia mister Celestini che tanto bene ha fatto a mandarlo in campo in avvio di ripresa.
Quando si dice un cambio azzeccato, quindi. Il Lugano, privo di Custodio, Sabbatini e Macek (quindi a corto di centrocampisti) dalla panchina non ha avuto lo stesso contributo. L’uscita (da lui sollecitata) di Bottani, autore dell’illusorio 2-1, ha tolto fosforo all’attacco, l’ingresso di Oss ha contribuito al riassetto difensivo (si è tornati a tre dietro, a beneficio di Lavanchy che ha visto i sorci verdi con Ndiaye), Centinaro ha quantomeno timbrato il cartellino in Super League, di Ardaiz, protagonista in negativo, abbiamo detto.
Il momento è delicato, la vittoria manca da tempo, le inseguitrici si avvicinano, la pressione aumenta. In tre partite filate a Cornaredo è arrivato un solo punto. «Troppo poco, sì, ma la squadra in campo ha dato tutto, ha cercato di fare quanto le ho chiesto di fare. Non cambio il modo di gestire il gruppo solo perché abbiamo perso una partita che non avremmo meritato di perdere. Credo in questi ragazzi, li incoraggio e li invito a lavorare come stanno facendo. È reagendo così che i risultati torneranno a sorriderci».
Oggi arriva Reto Ziegler, l’ex nazionale rossocrociato reduce dalla parentesi negli Stati Uniti, a Dallas. «Porta la sua grande esperienza e ci sarà utile in retrovia, in una posizione nella quale siamo un po’ sguarniti», chiude Jacobacci.
LA PARTITA Tasar ribalta il match
In vantaggio con Covilo, poi raggiunti, pressati ma comunque passati in vantaggio. Infine raggiunti e beffati. In soldoni, è questa la sconfitta del Lugano che complica un po’ la classifica. Più manovriera, la squadra di Celestini, abile nel non farsi prendere dallo sconforto quando Bottani con il 2-1 sembrava aver messo il timbro su un successo che in pochi minuti si è invece tramutato in terribile beffa. Pesante ma non del tutto immeritata, alla luce della buona prova collettiva degli ospiti, favoriti da uno svarione finale di quel Covilo che aveva messo lo zampino nei due gol della sua squadra. Equa, l’espressione contabile dei primi 45’, un 1-1 che ha premiato il buon avvio del Lugano, in rete al 10’ grazie a un poderoso colpo di testa del bosniaco su angolo di Gerndt, e la altrettanto valida reazione del Lucerna, vicino al pareggio con Sidler (Baumann in angolo) e in gol allo scadere del tempo con un rigore trasformato da Schulz decretato per un fallo di mano di Kecskes (sull’ennesima incursione di Ndiaye, che ha messo in difficoltà Lavanchy).
Il duello sulla corsia destra dei bianconeri si è riproposto in avvio di ripresa. Ancora una volta lo ha vinto l’esterno di Celestini, ma Schaub si è poi divorato il 2-1 da posizione più che invitante. Nel momento migliore degli ospiti, con la squadra di casa in leggero affanno e ridisegnata con il passaggio della difesa a tre (dentro Oss per Gerndt), ecco l’improvvisa fiammata bianconera con il raddoppio di Bottani. Spizzata aerea di Covilo per Guerrero, cross al centro piazzato da Guidotti sul piede di Bottani, la cui conclusione deviata da Burch ha finito la corsa nel sacco. Incolpevole l’eccellente portiere Müller, decisivo subito dopo su Guerrero e Lovric, due conclusioni che avrebbero anche potuto decidere la contesa anzitempo.
Alle due palle gol cancellate dal portiere ospite, l’undici di Celestini ha pensato bene di rispondere con un possesso palla convinto che ha fruttato il pareggio di Tasar, una perla di sinistro a giro sulla quale Baumann nulla ha potuto. Né il portiere bianconero ha potuto opporsi alla punizione dello stesso numero 16, entrato in campo al 52’, giustiziere dal limite con la complicità della barriera dalla quale Ardaiz si è colpevolmente staccato. Errore pagato a carissimo prezzo.