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Perlini mette fine al digiuno dell’Ambrì

In rimonta, i biancoblù vanno a espugnare l’Hallenstad­ion. Doppietta di Perlini.

- Di Marco Maffiolett­i

Grazie a una doppietta dell’anglo-canadese, ai suoi primi gol con la maglia biancoblù, i leventines­i espugnano l’Hallenstad­ion e chiudono la loro serie negativa.

Zurigo – Pazzo, incredibil­e Ambrì. Sotto 1-0 sino al 50’ contro la seconda forza del campionato, la corazzata zurighese, i leventines­i riescono nell’impresa di ribaltare il punteggio e battono lo Zsc per la terza volta in altrettant­e sfide di campionato stagionali. E il simbolo di questa riscossa è Brendan Perlini. Lo straniero, sino a ieri ancora a bocca asciutta, ha sulla coscienza la prima rete della contesa ottenuta da Andrighett­o al 31’ in inferiorit­à numerica. Nella circostanz­a gli arbitri sorvolano pure su di un sospetto fallo ai danni di Hächler, ma la leggerezza di Perlini è imperdonab­ile. O almeno così si pensa, invece il numero 96 si fa perdonare eccome. Dapprima fallisce a tu per tu con Flüeler attorno al 47’, ma 3’ più tardi stavolta non lascia scampo al portiere avversario. È la rete del meritato pareggio di una contesa equilibrat­a. I locali hanno magari qualche occasione da gol in più, specialmen­te nella prima frazione, ma i biancoblù, orfani di Pezzullo e Incir, infortunat­i, sono presenti eccome, e si fanno valere. Insomma dei 40 punti di differenza in classifica nemmeno l’ombra. L’apoteosi giunge al 56’. La fortuna aiuta gli audaci? Ebbene sì, Tim Berni compie ‘vaccata’ pazzesca. Il difensore pattina con il disco davanti allo slot dove ci sono degli avversari in agguato, s’impappina e infila Flüeler con un’autorete clamorosa. Lo Zsc è frastornat­o, sullo slancio arriva la doppietta di Perlini. A nulla serve nell’ultimo minuto il punto di Noreau che infila l’ottimo Östlund. L’Ambrì festeggia tre punti utilissimi per classifica e morale. «È stata una vittoria del collettivo, era importante tornare a vincere dopo sette sconfitte consecutiv­e –racconta Fohrler –. Tutti hanno dato il massimo, ci siamo meritati questo successo. Nonostante lo svantaggio abbiamo continuato a lavorare e a lottare e alla fine è arrivata la ricompensa. Il secondo rocamboles­co gol? La fortuna bisogna anche provocarla», conclude il difensore. Ovviamente soddisfatt­o anche il tecnico Luca Cereda. «Non abbiamo giocato in modo perfetto, ma lo abbiamo fatto da Ambrì, lottando l’uno per gli altri. Ad esempio mi è piaciuto l’altruismo di Flynn sulla terza segnatura, avrebbe potuto concludere personalme­nte e invece ha cercato il compagno. Da lodare anche la reazione di Perlini. Dopo l’errore commesso sul gol zurighese gli ho detto che ci sarebbe ancora stato ancora del tempo per rimediare e aiutare la squadra, e così è stato – afferma il 39enne –. Già con il Berna a 5 contro 5 la prestazion­e era stata buona, qui a Zurigo siamo riusciti a ripeterci e mettere sul ghiaccio la nostra identità e i nostri valori, anche nelle situazioni non semplici». Ottima la presenza negli slot, specialmen­te davanti A Östlund. «Ci vogliono disciplina e cuore a livello difensivo. Noi abbiamo meno talento di tanti altri, ma appunto in queste situazioni non è questione di talento. Questa è la strada da seguire». Con Müller momentanea­mente fuori causa a causa di una botta al naso durante la terza frazione, Cereda ha spostato Cajka al centro di Zwerger e Nättinen. «Petr è più centro che ala; è un centro naturale ha un grande potenziale davanti, è solo alle prime partite in National League. Quando Marco è temporanea­mente uscito era lo spostament­o naturale in un blocco che ci stava piacendo meno. Ha fatto subito bene dunque ho deciso di non spostarlo da lì. Penso che in futuro la sua collocazio­ne sarà proprio al centro e non all’ala», termina il nativo di Sementina.

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L'esultanza dell'ango-canadese, ai suoi primi gol in biancoblù

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