Perlini mette fine al digiuno dell’Ambrì
In rimonta, i biancoblù vanno a espugnare l’Hallenstadion. Doppietta di Perlini.
Grazie a una doppietta dell’anglo-canadese, ai suoi primi gol con la maglia biancoblù, i leventinesi espugnano l’Hallenstadion e chiudono la loro serie negativa.
Zurigo – Pazzo, incredibile Ambrì. Sotto 1-0 sino al 50’ contro la seconda forza del campionato, la corazzata zurighese, i leventinesi riescono nell’impresa di ribaltare il punteggio e battono lo Zsc per la terza volta in altrettante sfide di campionato stagionali. E il simbolo di questa riscossa è Brendan Perlini. Lo straniero, sino a ieri ancora a bocca asciutta, ha sulla coscienza la prima rete della contesa ottenuta da Andrighetto al 31’ in inferiorità numerica. Nella circostanza gli arbitri sorvolano pure su di un sospetto fallo ai danni di Hächler, ma la leggerezza di Perlini è imperdonabile. O almeno così si pensa, invece il numero 96 si fa perdonare eccome. Dapprima fallisce a tu per tu con Flüeler attorno al 47’, ma 3’ più tardi stavolta non lascia scampo al portiere avversario. È la rete del meritato pareggio di una contesa equilibrata. I locali hanno magari qualche occasione da gol in più, specialmente nella prima frazione, ma i biancoblù, orfani di Pezzullo e Incir, infortunati, sono presenti eccome, e si fanno valere. Insomma dei 40 punti di differenza in classifica nemmeno l’ombra. L’apoteosi giunge al 56’. La fortuna aiuta gli audaci? Ebbene sì, Tim Berni compie ‘vaccata’ pazzesca. Il difensore pattina con il disco davanti allo slot dove ci sono degli avversari in agguato, s’impappina e infila Flüeler con un’autorete clamorosa. Lo Zsc è frastornato, sullo slancio arriva la doppietta di Perlini. A nulla serve nell’ultimo minuto il punto di Noreau che infila l’ottimo Östlund. L’Ambrì festeggia tre punti utilissimi per classifica e morale. «È stata una vittoria del collettivo, era importante tornare a vincere dopo sette sconfitte consecutive –racconta Fohrler –. Tutti hanno dato il massimo, ci siamo meritati questo successo. Nonostante lo svantaggio abbiamo continuato a lavorare e a lottare e alla fine è arrivata la ricompensa. Il secondo rocambolesco gol? La fortuna bisogna anche provocarla», conclude il difensore. Ovviamente soddisfatto anche il tecnico Luca Cereda. «Non abbiamo giocato in modo perfetto, ma lo abbiamo fatto da Ambrì, lottando l’uno per gli altri. Ad esempio mi è piaciuto l’altruismo di Flynn sulla terza segnatura, avrebbe potuto concludere personalmente e invece ha cercato il compagno. Da lodare anche la reazione di Perlini. Dopo l’errore commesso sul gol zurighese gli ho detto che ci sarebbe ancora stato ancora del tempo per rimediare e aiutare la squadra, e così è stato – afferma il 39enne –. Già con il Berna a 5 contro 5 la prestazione era stata buona, qui a Zurigo siamo riusciti a ripeterci e mettere sul ghiaccio la nostra identità e i nostri valori, anche nelle situazioni non semplici». Ottima la presenza negli slot, specialmente davanti A Östlund. «Ci vogliono disciplina e cuore a livello difensivo. Noi abbiamo meno talento di tanti altri, ma appunto in queste situazioni non è questione di talento. Questa è la strada da seguire». Con Müller momentaneamente fuori causa a causa di una botta al naso durante la terza frazione, Cereda ha spostato Cajka al centro di Zwerger e Nättinen. «Petr è più centro che ala; è un centro naturale ha un grande potenziale davanti, è solo alle prime partite in National League. Quando Marco è temporaneamente uscito era lo spostamento naturale in un blocco che ci stava piacendo meno. Ha fatto subito bene dunque ho deciso di non spostarlo da lì. Penso che in futuro la sua collocazione sarà proprio al centro e non all’ala», termina il nativo di Sementina.