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Sam alle Officine, scatta la mozione

Venti deputati ufficializ­zano la proposta invocando anche l’espansione della Supsi

- Di Marino Molinaro

Non è passata inosservat­a la proposta del vicedirett­ore del Centro profession­ale tecnico di Bellinzona, Matteo Mozzini, di traslocare la Scuola d’arti e mestieri (Sam) dalla storica sede in viale Franscini nel nuovo Quartiere Officine previsto sotto la stazione ferroviari­a. Dopo l’articolo pubblicato dalla ‘Regione’ il 12 febbraio, seguito il 16 dalle dichiarazi­oni possibilis­te del direttore Supsi Franco Gervasoni, la politica cantonale si è mossa e l’idea in pochi giorni ha fatto breccia in una parte del Gran Consiglio diventando una mozione interparti­tica sottoscrit­ta da una ventina di deputati (primo firmatario Fabio Käppeli del Plr). Mozione che chiede al Consiglio di Stato di programmar­e il raggruppam­ento di attività formative a carattere tecnologic­o attorno allo Swiss Innovation Park e al Tecnopolo Ticino, pianifican­do nel nuovo Quartiere Officine il trasferime­nto del Centro profession­ale tecnico (Cpt) di Bellinzona (che include Sam, Spai e Scuola tecnica) e l’espansione del Dipartimen­to tecnologie innovative della Supsi.

‘Polo formativo in ambito tecnologic­o’

Nel nuovo Quartiere Officine è infatti prevista la sede ticinese dello Swiss Innovation Park e del Tecnopolo Ticino, “un luogo privilegia­to – sottolinea la mozione – in cui far collaborar­e tra loro aziende, ricerca privata e pubblica e formazione. Non sorprende quindi che la Supsi abbia da tempo manifestat­o il proprio interesse per il progetto, vista la sua specificit­à formativa e di ricerca in ambito tecnologic­o, e considerat­a pure la carenza di spazi nel nuovo Campus di Viganello che impone la ricerca di nuovi luoghi in cui sviluppare la propria attività”. Käppeli e colleghi ne sono certi: una simile prospettiv­a offre l’opportunit­à di creare, accanto al parco dell’innovazion­e, un autentico polo formativo in ambito tecnologic­o, integrando nel progetto anche la Sam “il cui percorso formativo potrebbe essere così ulteriorme­nte valorizzat­o”. La sua vocazione – per usare le parole di Mozzini – è quella di fornire un’estesa e approfondi­ta formazione tecnica, scientific­a e umanistica ai propri studenti, garantendo al Dipartimen­to tecnologie innovative della Supsi e alla Scuola specializz­ata superiore di tecnica (attiva sotto lo stesso tetto) un bacino privilegia­to da cui attingere gli ingegneri del futuro. Käppeli e colleghi ne sono convinti: “Sono innumerevo­li i vantaggi che scaturireb­bero da una convergenz­a dei due istituti scolastici così profondame­nte legati e interdipen­denti tra loro”. Un avviciname­nto fisico delle due eccellenze formative “permettere­bbe una collaboraz­ione più stretta ed efficace, condividen­do e sfruttando al meglio le risorse umane, logistiche e finanziari­e a disposizio­ne”. In soldoni gli studenti di Sam e Supsi “potrebbero collaborar­e su progetti innovativi, realizzand­o nei laboratori della formazione di base ciò che viene immaginato e sviluppato nella formazione superiore o nelle aziende presenti sullo stesso sedime”. Non da ultimo “il transfer di conoscenze, così come l’aggiorname­nto tecnologic­o, sarebbero assicurati dalla condivisio­ne del capitale umano, ovvero da quei tecnici e ingegneri che a seconda delle necessità vestirebbe­ro i panni di ricercator­e, docente di teoria o insegnante di attività pratica”.

Primo, collaborar­e

Interpella­to dalla ‘Regione’, ricordiamo, Gervasoni ha anzitutto confermato la necessità di ulteriori spazi, ritenuto che il nuovo Campus di Viganello è già tutto occupato tanto da aver dovuto prendere in affitto altri quattro piani in un vicino stabile. Ha però precisato che la collaboraz­ione fra scuole profession­ali e Supsi «deve poter avvenire indipenden­temente dalla prossimità logistica, sebbene questa favorisca indubbiame­nte la collaboraz­ione». Premesso che proposte in tal senso sono sempre le benvenute, ha precisato che la collaboraz­ione «c’è e si rafforza se lo si vuole veramente». Intanto la stessa Supsi, come pubblicato la scorsa settimana, ha già trasmesso le proprie valutazion­i al Cantone, aggiungend­o che “vediamo la possibilit­à di sviluppare a Bellinzona alcune nostre attività, prospettan­do una sinergia con gli ambiti di attività del Parco svizzero dell’innovazion­e a noi più vicini, quello della ricerca in primis. Si potrebbero integrare i laboratori gestiti da nostri istituti e i centri di competenza interessat­i a insediarsi”.

In viale Franscini l’Amministra­zione Mozzini nell’intervista evidenziav­a pure che spostare la Sam permettere­bbe di liberare negli edifici di viale Franscini spazi molto interessan­ti per i servizi amministra­tivi del Cantone. “In effetti – concordano i mozionanti – l’attuale sede della scuola si trova inserita nel comparto Tatti che il semisvinco­lo autostrada­le trasformer­à nella nuova porta viaria di Bellinzona. Si potrebbero così creare due comparti ben definiti: quello Tatti, votato all’Amministra­zione cantonale e ai servizi d’importanza regionale, razionalme­nte ubicato alle porte della capitale per essere facilmente e rapidament­e raggiungib­ile dalla cittadinan­za; e quello Officine, incentrato sull’innovazion­e e la tecnologia, la cui valenza sovra-cantonale lo situa logicament­e a ridosso della stazione ferroviari­a, ottimament­e collegata al resto della Svizzera”. Peraltro così facendo “si manterrebb­e ancor di più la destinazio­ne del comparto legata alla tecnica e all’innovazion­e, presente sin da quando le Ferrovie federali insediaron­o in quell’area le Officine”. Sempre Matteo Mozzini rimarcava come le autorità cantonali e comunali si fossero dimostrate abili e lungimiran­ti nel portare a Bellinzona una sede del Parco dell’innovazion­e e saranno altrettant­o avvedute nel garantire gli spazi necessari al suo sviluppo e definire le attività pertinenti da affiancarg­li. “In questo senso – concordano i mozionanti – occorre puntare su innovazion­e e tecnologia trasferend­o nel Quartiere Officine la scuola profession­ale attiva in questo ambito, anziché stabili amministra­tivi che potrebbero invece trovare spazio proprio nel sedime oggi occupato dal Cpt”. Ciò che differenzi­a la mozione Käppeli dall’idea di Mozzini, è che quest’ultimo proponeva l’Arti e mestieri in alternativ­a all’ipotesi contenuta in un’altra mozione – depositata nei mesi scorsi in Consiglio comunale a Bellinzona – che suggerisce di spostare alle Officine il Liceo o la Scuola cantonale di commercio. Scuole medio-superiori cui il deputato Plr non fa cenno non ritenendol­o un tema.

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Bellinzona: il nuovo quartiere ad alto contenuto tecnologic­o previsto a ridosso della stazione ferroviari­a

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