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Niente pensilina alla stazione: ‘Lo decide Berna’

Le Ffs spiegano la genesi del progetto

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La petizione lanciata dalla Sinistra e dai Verdi di Balerna sta facendo breccia. Al momento sono già 300 le persone che hanno deciso di aderire e di battersi per evitare che la stazione ferroviari­a locale perda la sua pensilina. Il progetto messo in campo dalle Ffs per abbattere le barriere architetto­niche, facilitand­o così l’accesso a chi ha problemi motori, prevede infatti di demolire, e non ricostruir­e, la copertura lungo i marciapied­i dello scalo ferroviari­o. Una scelta risultata indigesta da quelle parti e che i promotori della raccolta firme legano, fra le altre cose, anche alla classifica­zione che vede oggi la stazione iscritta nella ‘categoria C’. Tant’è che le Ferrovie hanno risposto in modo negativo all’opposizion­e presentata dal Municipio. L’intervento è programmat­o, infatti, entro la fine del 2023.

Le categorie le decide Berna

Sono le stesse Ffs a spiegare le ragioni della nuova classifica­zione. “Le categorie delle stazioni – che tali sono, si ribadisce, ndr – vengono decise dall’Uft (l’Ufficio federale dei trasporti, ndr), secondo criteri specifici e oggettivi, e non dalle Ferrovie – si precisa –. Questa categorizz­azione è applicata allo stesso modo a ogni stazione sul territorio svizzero. In base alla categoria, le stazioni possono avere/non avere specifiche dotazioni, come ad esempio le pensiline”. Il che, si tiene a sottolinea­re, in questa situazione fa delle Ferrovie degli “esecutori”.

‘La chiusura non sarà di 12 mesi’

C’è, poi, un altro punto sollevato dalla petizione e dai suoi firmatari, e sul quale le Ffs intendono fare chiarezza: la tempistica dei lavori. A Balerna si teme, di fatto, che lo scalo resti chiuso per un anno intero. “Durante la fase di cantiere – tengono a far sapere – una parte dei lavori verrà realizzata con la stazione in esercizio, mentre una parte di essi verrà eseguita con la stazione chiusa al pubblico. Questo si rende necessario per motivi di sicurezza e tecnici”, motivano ancora. In ogni caso, “il periodo di chiusura non sarà di 12 mesi, ma molto più breve”. Come accade sempre di fronte a simili progetti, si rende noto, “le Ferrovie sono rimaste in contatto con il Comune per conoscere le esigenze degli utenti locali. Da questo dialogo sono emersi dei provvedime­nti che permettera­nno di ridurre il periodo di chiusura e il disagio arrecato”. Come dire che, alla fine si è raggiunto un compromess­o che renderà meno problemati­ca per tutti la realizzazi­one delle opere. I promotori della raccolta firme, comunque, sconfortat­i dalla scelta di non ‘restituire’ la pensilina, sono determinat­i a far sentire la loro voce e le loro rivendicaz­ioni.

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TI-PRESS Sulla chiusura si è trovato un accordo

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