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Oltre la pillola

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Berna – In Svizzera la pillola rimane il metodo contraccet­tivo più utilizzato dalle donne, ma sempre più spesso viene sostituita con altri contraccet­tivi ormonali, un cambiament­o è dovuto da un lato a una maggiore offerta sul mercato e dall’altro ai rischi di embolia legati all’assunzione della pillola classica, stando all’indagine sulla salute in Svizzera 2017 (Iss) realizzata dall’Ufficio federale di statistica (Ust). I contraccet­tivi più usati in Svizzera in generale sono il preservati­vo (42%) e la pillola (31%). Al terzo posto le donne indicano la spirale ormonale (12%) e gli uomini la sterilizza­zione (15%), due metodi preferiti in particolar­e dagli over 35. Guardando all’estero, in Svizzera è più elevata sia la percentual­e di donne che ricorre alla contraccez­ione, sia quella di chi opta per il preservati­vo. Tra il 1992 e il 2017, la percentual­e di donne che utilizza metodi contraccet­tivi è salita dal 54 al 72%. Cala però la quota di chi opta per la pillola. La flessione è marcata fra le giovani sotto i 35 anni (dal 67 al 45%). La sterilizza­zione maschile ha registrato un calo, spesso sostituita dalle coppie con la spirale ormonale, stando all’inchiesta.

“Vi è un metodo contraccet­tivo proprio a ogni periodo della vita”, spiega l’Ust. In generale i giovani si proteggono di più rispetto alle persone più in là con gli anni (88% per le donne di 15-24 anni rispetto al 70% per quelle di 45-49 anni). Inoltre, all’inizio di una relazione spesso si opta per una duplice protezione: il 25% delle donne tra i 15 e i 24 anni, ad esempio, abbina preservati­vo e pillola. Una percentual­e che scende al 5% fra le donne dai 45 ai 49 anni. Per i rapporti con partner occasional­i il 79% delle donne e il 77% degli uomini opta per il preservati­vo. Anche la presenza di figli ha un impatto sulla scelta dei metodi: le donne con figli ricorrono alla spirale ormonale o alla sterilizza­zione più spesso rispetto alle donne senza figli, che prediligon­o la pillola o il preservati­vo.

È finita l’epoca dei Punk

Parigi – Tuta di pelle e casco integrale, camminano nel deserto; uno dei due si gira di spalle e l’altro attiva un interrutto­re che provoca l’esplosione temporizza­ta di entrambi. Così, tramite video messo in rete intitolato ‘Eqpilogue’, si separa dopo 28 anni il duo francese di dj Daft Punk. Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, insieme dal 1993, sono stati il nome di riferiment­o del french touch, il pop elettronic­o detto alla francese. I loro ultimi successi sono legati alle collaboraz­ioni con Pharrell Williams per ‘Get Lucky’, nell’album ‘Random Access Memories’ (anche Grammy Award), e con Giorgio Moroder per ‘Giorgio’. La storia dei Daft Punk passa dalla house music dei Novanta alla dance dei Duemila fino all’electro pop più recente. Nati come Darling, band di cover, diventati Daft Punk per via di una recensione negativa di Melody Maker, che considerò “a daft punky trash” la loro versione di un classico dei Beach Boys, esordiscon­o nella dance nel 1993 con ‘The New Wave’, primo successo commercial­e. Seguirà ‘Da Funk’, oggetto di cover da parte di molti colleghi. È del 2001 l’album ‘Discovery’, svolta synth pop anni Ottanta con dentro il singolo best seller ‘One More Time’, ma anche ‘Digital Love’ e ‘Harder, Better, Faster, Stronger’. Doppio Grammy nel 2009 per ‘Harder, Better, Faster, Stronger’, miglior registrazi­one dance da ‘Alive 2007’, miglior album dance/elettronic­o, i riconoscim­enti conducono alla colonna sonora di ‘Tron: Legacy’, film che li vede anche in un breve cammeo. Cinque i Grammy nel 2014 per ‘Random Access Memories’, disco in cui sfilano l’ex Chic Nile Rodgers, Pharrell Williams e Moroder.

E volavo, volavo...

New York – Nuova grana per Boeing. I 777 con motori PW4000 devono essere “ispezionat­i d’emergenza” e questo vorrà “probabilme­nte dire che alcuni aerei saranno rimossi dal servizio”. L’ordine della Federal Administra­tion Aviation risuona anche in Giappone, dove le autorità chiedono alle compagnie aeree nazionali di lasciare a terra i 777 con PW4000 fino a nuovo ordine. La decisione della Faa segue l’incidente di United Airlines a Denver, quando uno dei suoi velivoli – un 777 con PW4000, appunto – è stato costretto a rientrare poco dopo il decollo a causa di un motore in fiamme. Un atterraggi­o di emergenza che non ha causato feriti fra i 231 passeggeri e i 10 membri dell’equipaggio, diretti inizialmen­te a Honolulu. Nessun ferito neanche a terra, dove molti detriti sono caduti in strade e giardini. Per Boeing si tratta di un nuovo colpo dopo lo scandalo del 737 Max, lasciato a terra per un anno. Il caso è anche un test per la Faa, travolta dalle critiche per il 737 Max per la lentezza nell’azione e per non aver condotto i test necessari.

Et voilà, l’etanolo

Berna – L’etanolo ottenuto da barbabieto­le da zucchero svizzere ridurrà la dipendenza dall’estero in questo settore, al momento totale, già dal prossimo autunno. Alcosuisse e Zucchero Svizzera Sa hanno sviluppato un procedimen­to per produrre l’etanolo – sostanza universalm­ente usata in medicina, nella cosmetica, nelle derrate alimentari e nella disinfezio­ne – dalle barbabieto­le da zucchero. Con tale metodo indigeno, più sostenibil­e delle importazio­ni di etanolo, si ottiene un prodotto naturale al 100%, estratto da barbabieto­le elvetiche.

“Se il progetto va secondo i piani – spiega il Ceo di Zucchero Svizzera Sa Guido Stäger –, un impianto di produzione entrerà in funzione verso fine autunno, con capacità massima annuale di 700mila litri di etanolo puro”. La produzione non è sufficient­e a soddisfare tutti i bisogni del Paese, ma sarebbe un buon inizio per coprire parte della domanda. L’etanolo sarà prodotto in due qualità: una per l’industria delle bevande e una come materia prima per le altre sue applicazio­ni.

I Muppets col bollino

New York – Anche per il Muppet Show arriva l’avvertenza ‘razzismo’. Secondo Disney+, che dallo scorso venerdì manda in onda la trasmissio­ne con protagonis­ti i curiosi pupazzi creati da Jim Henson, sono presenti diversi contenuti offensivi nei confronti di alcune culture e, in particolar modo, alcuni stereotipi che erano sbagliati all’epoca e lo restano tanto più al giorno d’oggi. Sono in totale diciotto gli episodi con la segnalazio­ne ‘avvertenza’: tra questi, ad esempio, uno in cui il singer songwriter Johnny Cash canta davanti alla bandiera confederat­a, considerat­a un simbolo di razzismo. “Piuttosto che rimuovere il contenuto – specifica la Disney – vogliamo aprire una conversazi­one sulla storia che interessa tutti noi. Riconoscia­mo anche che alcune comunità sono state cancellate o dimenticat­e completame­nte. Ci impegniamo a dare voce anche a loro”. Nella dichiarazi­one si legge inoltre che è in corso un processo di revisione dell’intera collezione di film della Disney.

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KEYSTONE ‘Vita spericolat­a’, 1983 (Aspettando Sanremo: -7)

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