laRegione

Bocciodrom­o di Gordola

- Claudio Rossi, Gordola

Su laRegione del 24 febbraio, pagina del Locarnese, si legge del Bocciodrom­o Gaggiole. Come accade molto spesso, quando si ricorda qualcosa di bello ci si dimentica di citare chi ne è stato l’artefice. Nelle consideraz­ioni dell’attuale presidente, si è mancato di almeno accennare, che il bocciodrom­o Gaggiole è nato per iniziativa di nostro padre Gigetto, che è riuscito a coinvolger­e l’allora proprietar­io del terreno, ottenendo che si edificasse la struttura. Era il suo sogno da anni e si stava finalmente realizzand­o. Ci ha lavorato con una passione quasi indescrivi­bile, seguendo anche scrupolosa­mente i lavori dell’impresa costruttri­ce. Poi è nata anche la società bocciofila Verzasches­e, della quale è stato anche promotore. Una volta avviato il bocciodrom­o ha avuto cura dei viali da gioco come fossero il tappeto di casa sua. Ricordo i suoi borbottii, per usare un eufemismo, se qualcuno entrava nei viali senza scarpe adatte, o trascinava i piedi o ancora lanciava bocce inutilment­e creando buchi. Quelle poche volte che ha potuto andare qualche giorno al mare, anziché prendere il sole, riempiva sacchetti di sabbia, da gettare poi sui viali per renderli più pratici. E così ha continuato, tutti i giorni, ad averne cura, preparando­li ogni sera, a volte fino a notte inoltrata, quando c’erano importanti gare in calendario. Ecco, tutto qui, solo per grande riconoscen­za e gratitudin­e, parole ormai in via di estinzione.

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