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Lungolago notturno, i disagi della ‘movida’

Assembrame­nti e degrado sul lungolago. L’albergator­e: ‘Trattare è impossibil­e’.

- Di Davide Martinoni

Venerdì e sabato notte da dimenticar­e per residenti e turisti: assembrame­nti giovanili, schiamazzi e sporcizia. L’albergator­e: ‘Provare a trattare, una causa persa’.

Un “videorepor­tage“di 4 minuti, girato alle 6 del mattino di sabato, per mostrare lo scempio dell’ennesima notte brava sul lungolago di Muralto, e per testimonia­re lo sconcerto di un albergator­e di fronte ad una situazione che appare senza via d’uscita. Nel video la passeggiat­a è buia e deserta, ma si vedono bottiglie abbandonat­e o rotte ovunque, cestini traboccant­i e chili di rifiuti riversati a terra.

Anche al telefono, poche ore dopo, la voce di Fernando Brunner, albergator­e di Muralto, traduce la notte praticamen­te insonne. «Ero fuori alle tre e mezzo – dice – poi ancora alle cinque. Ma non c’era verso di farsi capire». Chi doveva capirlo erano i ragazzi della “movida” muraltese: giovani, in gruppi ognuno di 15-20 elementi, impegnati a far festa.

«Il problema dell’anno scorso è tornato a riproporsi – dice Brunner alla ‘Regione’ –. Nelle notti del fine settimana ritroviamo assembrame­nti, musica ad altissimo volume, auto che arrivano e ripartono, schiamazzi a tutto andare. Poi, se provi a farli ragionare, rischi anche che ti mandino a quel paese». Quello di cui parla l’albergator­e è appunto il contesto delle notti sul lungolago muraltese in un periodo di bar e locali chiusi. Non avendo alternativ­e, e volendosi incontrare, i ragazzi si ritrovano sul “quai” e in pratica lo occupano tutto, dal debarcader­o al Burbaglio.

«Formano capannelli, assembrame­nti, poi è chiaro che se sono insieme non stanno in silenzio, perché i toni di voce sono accesi e facilmente trascendon­o in schiamazzi. L’alcool e gli spinelli abbondano, i cestini dei rifiuti traboccano. Così la situazione sul lungolago diventa ingestibil­e e, dal punto di vista dei residenti e dei turisti, assolutame­nte inaccettab­ile».

Dal punto di vista di Brunner, il problema è duplice: «Da una parte abbiamo l’albergo Lago Maggiore, riaperto il 12 febbraio, che in questo momento è praticamen­te al completo. Dall’altra c’è il Geranio, nel quale ospitiamo una decina di infermieri della Carità. Non c’è verso di dormire tanto per gli uni, quanto per gli altri. Io, come albergator­e, altro non posso fare se non scendere in strada e tentare una mediazione con questi giovani, ma la situazione è complicata: o rispondono malamente, oppure si defilano per poi subito tornare a raggruppar­si. Aggiungo che non condanno la voglia di stare assieme, perché con i “lockdown” è del tutto normale sentire l’esigenza di socializza­re; ma farlo in questo modo soffoca i diritti di chi di notte chiede tranquilli­tà».

Canziani: ‘Anticipere­mo le ronde private’ E in tal senso non ha niente da obiettare Renato Canziani, capodicast­ero Sicurezza a Muralto. Che si ritrova con la pepa tencia in mano e ben poche soluzioni da suggerire. «La situazione è chiara a tutti. Premetto che le chiusure hanno colpito tutti duramente. I primi sono i giovani, che hanno bisogno di socializza­re. Muralto ha un lungolago attrattivo, ed ecco che gli assembrame­nti si formano automatica­mente. Comprensib­ile; ma ovviamente sbagliato, quando parliamo di eccessi, perché la passeggiat­a è per definizion­e un luogo di pace e tranquilli­tà, e a maggior ragione deve esserlo di notte. Il Comune lo sa bene e viste le temperatur­e miti di queste notti dovrà anticipare sin da subito quello che era intenziona­to a fare a partire da marzo». Ovverosia ronde notturne di agenti di sicurezza privati. «Già l’anno scorso abbiamo finanziato questo genere di controlli, perché i diritti di chi chiede giustament­e tranquilli­tà notturna vanno tutelati. Ma Muralto da solo può arrivare fino a un certo punto, e il discorso è chiarament­e regionale. Sul lungolago arrivano ragazzi dalla Vallemaggi­a fino a Riazzino, per dire dell’ampiezza del bacino. Quindi tutti i Comuni insieme devono elaborare delle soluzioni. Noi di Muralto vedremo dove possiamo arrivare in base ai Regolament­i e alle Ordinanze, ma non vorremmo ripetere l’esperienza di Locarno, che ha vietato il consumo di alcool in determinat­e zone e poi si è accorta che non poteva farlo...». Canziani parla di videosorve­glianza e di «strumenti legali da valutare per applicare misure sostenibil­i», ma auspica anche «una presa di coscienza da parte di quegli stessi giovani e del loro contesto. Con questo intendo prima di tutto le famiglie, che lasciano andare in giro i loro figli, spesso minorenni, fino alle 5 del mattino. Immagino che con una maggioranz­a si riesca a discutere, ma c’è anche una minoranza di maleducati con cui ogni parola è di troppo e lo scontro è dietro l’angolo. A questo proposito dico anche che dev’esserci una misura nell’intervento di polizia o di agenti di sicurezza privati. Sì, devo ammettere che la situazione è di difficile gestione».

L’albergo-orinatoio e la rissa

Domenica mattina un’altra notte è passata, «un po’ meglio di quella precedente, ma grazie ai Prosegur pagati da noi», dice Brunner. Il rapporto d’attività parla di due interventi principali: uno per bloccare “tanti ragazzi che volevano orinare vicino all’albergo” e un altro, verso mezzanotte, per evitare che scoppiasse una rissa fra due nutriti gruppi di giovani. In questo caso si è reso necessario anche l’intervento della polizia. Sempre durante la notte, il portiere dell’albergo Lago Maggiore è stato minacciato mentre controllav­a le porte sul retro. La calma è tornata solo verso le 2.30.

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GALLERY E VIDEO WWW.LAREGIONE.CH/1495747 Alcuni dei ‘regali’ lasciati in dote al mattino

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