Aria di crisi a Lugano L’Acb torna in campo
Brutta prestazione dei bianconeri ai quali il 2-0 sta largo. Renzetti: ‘Jacobacci non rischia’.
Sconfitti malamente 2-0 a Losanna, ai bianconeri restano solo 5 punti di vantaggio sull’ultimo posto in Super League. I granata (e la Promotion) considerati semiprofessionisti.
Losanna – Adesso si può ufficialmente parlare di crisi aperta. Il Lugano ha subito la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, dopo quelle casalinghe con Young Boys e Lucerna, uscendo molto male dalla trasferta a Losanna. Per la loro prima apparizione allo Stade de la Tuilère, i bianconeri sono stati battuti 2-0, un risultato che lascia intendere solo in parte quanto i padroni di casa siano stati superiori. Quella di Losanna è stata probabilmente la peggiore esibizione stagionale della squadra di Maurizio Jacobacci che continua a vedere avvicinarsi, per quanto ancora a passo lento, le zone pericolanti della classifica. «Abbiamo affrontato un Losanna forte che ci ha messo in grande difficoltà e ha fatto emergere tutte le nostre attuali lacune – afferma il presidente Angelo Renzetti –. Dobbiamo dire le cose come stanno, oggi potevamo prenderne anche cinque... È un periodo che non giochiamo bene, ci sono delle assenze che fatichiamo a gestire e le due sconfitte hanno toccato l’aspetto mentale». Il Losanna ha dominato fin dal primo minuto, ha posto sotto pressione costante l’avversario, impedendogli di ragionare e di mettere assieme due passaggi filati. Ed ha poi approfittato, anche sostenuto da manovre ben congegnate, di una difesa bianconera inedita che ha schierato Ziegler al centro e Oss a destra, invero senza trovare grande solidità né dall’uno, né dall’altro. Troppo spesso gli attaccanti losannesi – un terzetto davvero ben assortito con Puertas dietro a Guessand e Mahou – si sono trovati a poter provare la conclusione dai 16 metri, infilando il pertugio buono già al 21’ grazie a Mahou, dopo un anticipo mancato di Ziegler. «Oggi occorre fare i complimenti al Losanna – afferma capitan Sabbatini –. Ha giocato bene e ci ha messo in grande difficoltà. A noi è probabilmente mancata la compattezza. Abbiamo avuto un’occasione per raddrizzare la partita, ma non siamo stati bravi a sfruttarla». Anche perché a centrocampo Lovric è apparso in serata nera e lo stesso Sabbatini ha commesso troppi errori.
Se la partita è rimasta in bilico fino a metà ripresa lo si deve essenzialmente al Var che al 33’ ha negato a Mahou la gioia del raddoppio, alla poca fortuna nelle conclusioni da parte vodese (almeno sette grosse palle gol sono finite sul nostro taccuino) e alla buona prestazione di Baumann, autore di alcuni interventi decisivi. A dimostrazione della giornataccia collettiva dei bianconeri, dopo il vantaggio losannese sarebbe stato lecito attendersi una reazione. Invece, Sabbatini e compagni hanno continuato a correre molto, ma quasi sempre alla ricerca del pallone. Di fatto, l’unica occasione per trovare il pareggio (alla quale faceva riferimento il capitano), i bianconeri l’hanno costruita al 25’ con una discesa di Lungoyi, il cui traversone è stato deviato dapprima da un difensore, poi sul palo dal portiere: la palla ha attraversato tutta la porta senza che nessun bianconero potesse intervenire. «Oggi mancavano Maric e Bottani, pedine importanti per noi, ma più di tutto ci è mancato il gioco di squadra – aggiunge il capitano uruguaiano –. Non l’intenzione, perché credo che la squadra si sia data a fondo, correndo e lottando fino all’ultimo, ma in questo momento ci manca qualcosa e così torniamo a essere una squadra normale. Dobbiamo continuare a lavorare per ritrovare quelle trame di gioco che oggi ci sono venute meno».
Nella ripresa, dopo il 2-0 di Puertas, il Lugano ha provato a mettere il naso alla finestra, ma i buoi erano ormai fuori dalla stalla e, nonostante i tentativi, Diaw non ha dovuto compiere nemmeno un intervento degno di nota. Insomma, una brutta prestazione per un Lugano che giovedì sarà di nuovo in trasferta, questa volta al Tourbillon contro un Sion affamato di punti. La classica partita che non si può perdere. C’è da capire come si possa uscire da questo difficile periodo. Ancora capitan Sabbatini: «Ho vissuto momenti peggiori. Tutti si erano abituati a risultati molto più positivi di quelli delle ultime settimane, dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci ed evitare quegli errori che tanto ci stanno penalizzando. Forse ci dovremo concentrare maggiormente su quello che è il Dna del nostro gioco, vale a dire difesa e ripartenze, senza avere l’ambizione di essere noi a fare la partita. In primo luogo, però, è importante rimanere positivi, il campionato è ancora molto lungo».
E positivo vuole rimanerlo anche Angelo Renzetti... «Sono ragionevolmente preoccupato. Sapevo che sarebbe stato un campionato difficile e l’ho detto in tempi non sospetti, quando tutti si esaltavano per i risultati positivi. Adesso dobbiamo fare attenzione e aspettare una vittoria che ci possa sbloccare. Non è il momento di gettare la croce addosso agli uni o agli altri, ma quello di renderci conto della situazione e di essere solidali. Adesso spero che tutti, squadra, giornalisti, tifosi, abbiamo preso atto delle insidie di questo campionato, nel quale rischiamo più che in quelli passati. La posizione di Jacobacci? Per il momento non corre rischi. Lo ripeto, il nostro non è un problema legato all’allenatore».