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Aria di crisi a Lugano L’Acb torna in campo

Brutta prestazion­e dei bianconeri ai quali il 2-0 sta largo. Renzetti: ‘Jacobacci non rischia’.

- dall’inviato Sebastiano Storelli

Sconfitti malamente 2-0 a Losanna, ai bianconeri restano solo 5 punti di vantaggio sull’ultimo posto in Super League. I granata (e la Promotion) considerat­i semiprofes­sionisti.

Losanna – Adesso si può ufficialme­nte parlare di crisi aperta. Il Lugano ha subito la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, dopo quelle casalinghe con Young Boys e Lucerna, uscendo molto male dalla trasferta a Losanna. Per la loro prima apparizion­e allo Stade de la Tuilère, i bianconeri sono stati battuti 2-0, un risultato che lascia intendere solo in parte quanto i padroni di casa siano stati superiori. Quella di Losanna è stata probabilme­nte la peggiore esibizione stagionale della squadra di Maurizio Jacobacci che continua a vedere avvicinars­i, per quanto ancora a passo lento, le zone pericolant­i della classifica. «Abbiamo affrontato un Losanna forte che ci ha messo in grande difficoltà e ha fatto emergere tutte le nostre attuali lacune – afferma il presidente Angelo Renzetti –. Dobbiamo dire le cose come stanno, oggi potevamo prenderne anche cinque... È un periodo che non giochiamo bene, ci sono delle assenze che fatichiamo a gestire e le due sconfitte hanno toccato l’aspetto mentale». Il Losanna ha dominato fin dal primo minuto, ha posto sotto pressione costante l’avversario, impedendog­li di ragionare e di mettere assieme due passaggi filati. Ed ha poi approfitta­to, anche sostenuto da manovre ben congegnate, di una difesa bianconera inedita che ha schierato Ziegler al centro e Oss a destra, invero senza trovare grande solidità né dall’uno, né dall’altro. Troppo spesso gli attaccanti losannesi – un terzetto davvero ben assortito con Puertas dietro a Guessand e Mahou – si sono trovati a poter provare la conclusion­e dai 16 metri, infilando il pertugio buono già al 21’ grazie a Mahou, dopo un anticipo mancato di Ziegler. «Oggi occorre fare i compliment­i al Losanna – afferma capitan Sabbatini –. Ha giocato bene e ci ha messo in grande difficoltà. A noi è probabilme­nte mancata la compattezz­a. Abbiamo avuto un’occasione per raddrizzar­e la partita, ma non siamo stati bravi a sfruttarla». Anche perché a centrocamp­o Lovric è apparso in serata nera e lo stesso Sabbatini ha commesso troppi errori.

Se la partita è rimasta in bilico fino a metà ripresa lo si deve essenzialm­ente al Var che al 33’ ha negato a Mahou la gioia del raddoppio, alla poca fortuna nelle conclusion­i da parte vodese (almeno sette grosse palle gol sono finite sul nostro taccuino) e alla buona prestazion­e di Baumann, autore di alcuni interventi decisivi. A dimostrazi­one della giornatacc­ia collettiva dei bianconeri, dopo il vantaggio losannese sarebbe stato lecito attendersi una reazione. Invece, Sabbatini e compagni hanno continuato a correre molto, ma quasi sempre alla ricerca del pallone. Di fatto, l’unica occasione per trovare il pareggio (alla quale faceva riferiment­o il capitano), i bianconeri l’hanno costruita al 25’ con una discesa di Lungoyi, il cui traversone è stato deviato dapprima da un difensore, poi sul palo dal portiere: la palla ha attraversa­to tutta la porta senza che nessun bianconero potesse intervenir­e. «Oggi mancavano Maric e Bottani, pedine importanti per noi, ma più di tutto ci è mancato il gioco di squadra – aggiunge il capitano uruguaiano –. Non l’intenzione, perché credo che la squadra si sia data a fondo, correndo e lottando fino all’ultimo, ma in questo momento ci manca qualcosa e così torniamo a essere una squadra normale. Dobbiamo continuare a lavorare per ritrovare quelle trame di gioco che oggi ci sono venute meno».

Nella ripresa, dopo il 2-0 di Puertas, il Lugano ha provato a mettere il naso alla finestra, ma i buoi erano ormai fuori dalla stalla e, nonostante i tentativi, Diaw non ha dovuto compiere nemmeno un intervento degno di nota. Insomma, una brutta prestazion­e per un Lugano che giovedì sarà di nuovo in trasferta, questa volta al Tourbillon contro un Sion affamato di punti. La classica partita che non si può perdere. C’è da capire come si possa uscire da questo difficile periodo. Ancora capitan Sabbatini: «Ho vissuto momenti peggiori. Tutti si erano abituati a risultati molto più positivi di quelli delle ultime settimane, dobbiamo continuare a lavorare per migliorarc­i ed evitare quegli errori che tanto ci stanno penalizzan­do. Forse ci dovremo concentrar­e maggiormen­te su quello che è il Dna del nostro gioco, vale a dire difesa e ripartenze, senza avere l’ambizione di essere noi a fare la partita. In primo luogo, però, è importante rimanere positivi, il campionato è ancora molto lungo».

E positivo vuole rimanerlo anche Angelo Renzetti... «Sono ragionevol­mente preoccupat­o. Sapevo che sarebbe stato un campionato difficile e l’ho detto in tempi non sospetti, quando tutti si esaltavano per i risultati positivi. Adesso dobbiamo fare attenzione e aspettare una vittoria che ci possa sbloccare. Non è il momento di gettare la croce addosso agli uni o agli altri, ma quello di renderci conto della situazione e di essere solidali. Adesso spero che tutti, squadra, giornalist­i, tifosi, abbiamo preso atto delle insidie di questo campionato, nel quale rischiamo più che in quelli passati. La posizione di Jacobacci? Per il momento non corre rischi. Lo ripeto, il nostro non è un problema legato all’allenatore».

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KEYSTONE Il gol del 2-0 firmato dal numero 21 Puertas

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