Ripresa nel settore delle infrastrutture?
Lo scorso anno le azioni del settore delle infrastrutture sono state in parte fortemente penalizzate. In considerazione dei nuovi programmi infrastrutturali si apre ora un’interessante possibilità di rendimento.
In linea di massima si possono distinguere due gruppi principali: da una parte le aziende che gestiscono le infrastrutture, dall’altra quelle che le costruiscono.
Del primo gruppo, noto anche con il termine “infrastrutture di base”, fanno parte ad esempio gestori di reti stradali, fornitori di energia o aziende di telecomunicazioni.
I rappresentanti di questo segmento sono di solito caratterizzati da cash flow stabili e dal pagamento di cospicui dividendi. Tuttavia, nel 2020, l’anno del coronavirus, anche questi titoli piuttosto difensivi sono stati penalizzati. Mentre a fine anno l’ampio mercato azionario, misurato sull’MSCI World Index, registrava un attivo di quasi il 14%, l’MSCI World Core Infrastructure Index segnava una perdita di circa lo 0.8 per cento. La seconda categoria all’interno del settore delle infrastrutture comprende innanzitutto aziende del settore edilizio e fornitori di equipaggiamento nonché alcune imprese industriali. I loro titoli sono perlopiù ciclici. La scorsa primavera, quindi, questi titoli sono crollati in alcuni casi più bruscamente del mercato nel suo insieme, ma rispetto alle azioni del settore delle infrastrutture di base potrebbero trarre maggior profitto dall’avvio della ripresa dell’economia mondiale.
In Svizzera, i rappresentanti locali del settore, sono ad esempio lo specialista nella chimica edilizia Sika, il tecnico igienico-sanitario Geberit ed il gigante del cemento LafargeHolcim.
Vi è anche la possibilità di investire tramite fondi d’investimento specifici, che permettono di avere una migliore diversificazione del portafoglio.