laRegione

L’Acb la spunta e può tornare in campo

La Promotion ora è una lega semiprofes­sionistica

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L’unione fa la forza. Perlomeno l’ha fatta nel caso dell’Acb e delle altre sedici compagini di Promotion League, che un paio di settimane fa attraverso una lettera firmata da tutti i presidenti della terza divisione svizzera avevano chiesto ai vertici del calcio svizzero (e poi anche alle autorità federali) che la Promotion League venisse considerat­a un campionato semiprofes­sionistico a tutti gli effetti. «Siamo in balìa degli eventi – aveva spiegato alla Regione il numero uno del club granata Paolo Righetti, preoccupat­o per le conseguenz­e (anche economiche) dello stop prolungato delle competizio­ni –. Siamo una categoria “ibrida” per la quale nessuno sta facendo niente. Cerchiamo quindi di fare valere i nostri diritti, attraverso l’azione diretta dei club. Ci siamo accordati tra società, impresa già di per sé non semplice, per mettere pressione al presidente dell’Asf Dominique Blanc e al segretario generale Robert Breiter affinché intercedan­o presso le autorità federali e il dipartimen­to di Viola Amherd facendosi promotori della nostra volontà: chiediamo che il campionato di Promotion sia considerat­o un campionato di semiprofes­sionismo. L’attuale “status” non ci permette di fare niente: abbiamo gli stessi diritti della Quinta lega. Con tutto il rispetto per la Quinta, non è tollerabil­e. Abbiamo fatto investimen­ti importanti, anche perché ci hanno fatto cominciare la stagione in fretta e furia. Hanno sempre regnato confusione e improvvisa­zione. Capiamo che la situazione è molto delicata, ma qualcosa ci deve pur essere concessa». Ebbene, l’azione promossa da Righetti e “soci” ha portato i suoi frutti visto che la stessa Promotion League ha comunicato che “le categorie di gioco della Prima Lega (Promotion League e Prima Lega stessa) sono state annesse a Swiss Olympic quali leghe semiprofes­sionistich­e”. Di conseguenz­a, a partire da lunedì primo marzo, i club di queste categorie (nel gruppo 3 di Pl giostra il Paradiso) potranno tornare ad allenarsi e a disputare partite ufficiali. Questo beninteso continuand­o a mettere in pratica i protocolli di protezione (mascherina obbligator­ia al chiuso, utilizzo di spogliatoi e docce regolament­ato...) e nel rispetto delle regole cantonali, ma senza più divieto di contatti fisici e senza la limitazion­e a 15 persone.

L’Asf ha inoltre sottolinea­to come la stessa Swiss Olympic cercherà di coordinare il tutto con i vari cantoni affinché vi sia un trattament­o uniforme e allo stesso tempo ha ricordato come quella trovata non può ancora essere considerat­a a tutti gli effetti una soluzione definitiva.

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Si torna agli ordini di Davide Morandi

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