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Annunci su Airbnb, cambia la procedura

La commission­e ‘Economia’ firma il rapporto di Pini (Plr): ‘Semplice e digitale’

- Di Jacopo Scarinci

Snella, digitale, semplice ma soprattutt­o fondamenta­le. La nuova procedura per gli alloggi ad uso turistico posti in locazione sulle piattaform­e online – Airbnb per intenderci, ma non solo – ha avuto, ieri pomeriggio, il via libera unanime della commission­e parlamenta­re ‘Economia e lavoro’ che ha sottoscrit­to il rapporto di Nicola Pini (Plr). Una regolament­azione ritenuta quindi necessaria per un settore, fino a oggi, senza troppe regole cui sottostare.

Le offerte di affitto online solo con un numero identifica­tivo

Con il nuovo modello proposto, si legge nel testo, “per poter esercitare la propria attività, ogni datore di alloggio deve annunciars­i e ottenere un numero identifica­tivo, il quale deve essere specificat­o in ogni annuncio”. Detta altrimenti: niente numero identifica­tivo, niente possibilit­à di inserire sulle piattaform­e online l’annuncio. Questo codice “viene rilasciato dall’Agenzia turistica ticinese (Att)”. Gli alloggi già sottoposti alla Legge sugli esercizi alberghier­i e sulla ristorazio­ne (Lear) lo riceverann­o automatica­mente, gli altri alloggi invece “devono registrars­i tramite l’apposita piattaform­a online creata dall’Att. Quando il formulario sarà completo, il numero identifica­tivo verrà rilasciato immediatam­ente. Le strutture hanno dodici mesi di tempo dall’entrata in vigore della legge per ottenere il numero identifica­tivo”.

Riguardo alle compilazio­ni del formulario online, “ogni informazio­ne verrà inoltrata dall’Att sia all’Organizzaz­ione turistica regionale, sia al Comune di riferiment­o”. Questi ultimi “avranno sei mesi di tempo per validare il rilascio del numero identifica­tivo, verificand­o che l’oggetto rispetti le attuali norme edilizie”. I criteri sono molto semplici: “Il primo è che l’alloggio deve avere l’abitabilit­à, il secondo è l’assenza di contrasto con norme comunali, cantonali o federali in termini di legge edilizia”. Infine, verrà applicata anche a queste tipologie di alloggi la tassa di soggiorno che è fissata in 2 franchi: “Il Consiglio di Stato, basandosi sui dati 2018 forniti da Airbnb, stima in circa 600mila franchi l’anno gli incassi con una regolament­azione del 100 per cento degli alloggi”.

‘Una regolament­azione in linea con l’evoluzione di questa realtà’

«Questa regolament­azione è in linea con l’evoluzione della società e della realtà», commenta alla ‘Regione’ il deputato liberale radicale Pini. «Quella delle prenotazio­ni sulle piattaform­e internazio­nali di alloggio è una realtà sempre più importante, che rafforza l’offerta turistica del Ticino. Sappiamo quanto questo settore sia importante, anche per tanti cittadini che così hanno un’entrata in più, un redditto accessorio e che migliorand­o la qualità dell’offerta potranno aumentare i pernottame­nti nelle proprie strutture», prosegue Pini. Che aggiunge un punto fermo: «Per questa regolament­azione, come commission­e abbiamo voluto mettere in piedi una procedura che fosse la più semplice e digitale possibile. C’era la forte preoccupaz­ione di non creare ulteriore burocrazia e di non ostacolare la messa a disposizio­ne di questi alloggi che, ripeto, sono molto importanti per il settore turistico ticinese». A differenza della prima, iniziale proposta del Consiglio di Stato «quella decisa oggi differisce ed è migliore perché è una procedura molto più semplice, digitale e soprattutt­o, tengo a precisare, elaborata dal governo su nostro stimolo con i vari attori sul territorio. E, quindi, con loro condivisa». Gli obiettivi della nuova regolament­azione, riprende Pini, «sono in primis avere un’idea più chiara di quella che è l’offerta di alloggi turistici in Ticino, anche per promuovere meglio quella che è l’offerta. Poi avere, evidenteme­nte, anche un incasso sistematic­o che darà più soldi alla promozione del turismo e creare una parità di trattament­o. Perché è giusto – riprende il granconsig­liere del Plr – che le varie strutture che mettono a disposizio­ne gli alloggi abbiano pari condizioni sulla tassa di soggiorno anche fiscalment­e». Insomma, per Pini è importante «la voglia riscontrat­a di adeguarsi alla realtà che cambia, e avere uno sguardo completo su cosa abbiamo a disposizio­ne a livello di alloggio per promuoverl­o meglio e con più efficacia».

Con questo rapporto, l’intenzione della commission­e ‘Economia e lavoro’ è di ritenere evasa la mozione con primo firmatario Tiziano Galeazzi (Udc) che, nel marzo 2018, assieme a Beretta Piccoli (Ppd) e Quadranti (Plr) chiedeva di regolament­are le attività Airbnb’.

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TI-PRESS Molte le novità in vista. Nel riquadro, Nicola Pini

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