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Il ‘nuovo’ Pretorio un progetto storico

Il governo chiede al Gran Consiglio 43,42 milioni di franchi per il rinnovo

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«L’ultimo tassello di una scelta storica». Secondo Norman Gobbi con la ristruttur­azione del Pretorio di Bellinzona, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2025, si andrà a completare «un progetto iniziato vent’anni fa» che nel frattempo ha portato a Bellinzona il Tribunale penale federale (Tpf), ha affermato ieri ai media il presidente del Consiglio di Stato. Lo stabile, situato in cima a viale Franscini, una volta rinnovato accoglierà nuovi spazi per il Tpf (in particolar­e la Corte d’Appello indipenden­te), la Pretura civile del distretto di Bellinzona e la Polizia cantonale (Gendarmeri­a, Polizia giudiziari­a, celle e altri servizi). In realtà per il via libera definitivo bisognerà attendere ancora l’approvazio­ne del Gran Consiglio: nella sua ultima seduta il governo ticinese ha infatti approvato il messaggio con il quale chiede al parlamento cantonale un credito di 43 milioni e 420mila franchi.

Il progetto di ristruttur­azione e ampliament­o del Pretorio prevedeva inizialmen­te d’inserire nell’edificio le sedi della Pretura penale, del Tribunale penale cantonale oltre che della Pretura civile di Bellinzona. Tuttavia le nuove esigenze del Tpf (la necessità di spazi è passata da circa 150 m2 a quasi 1’500 m2) hanno portato il Consiglio di Stato a cambiare rotta, centralizz­ando a Lugano le sedi del Tribunale d’appello cantonale, del Ministero pubblico unificato, della Corte di appello e di revisione penale, della Pretura penale e del Tribunale penale cantonale. E questo grazie all’acquisto dell’ex Banca del Gottardo e alla ristruttur­azione completa dell’attuale Palazzo di giustizia di via Bossi che devono però ancora essere avallati dal Gran Consiglio.

La facciata sarà conservata

Ciò non toglie, però, che il risanament­o del Pretorio sia «un passo importante» che, assieme alla vicina sede principale del Tpf, «valorizza la capitale del nostro cantone», dando seguito «agli indirizzi strategici cantonali in materia giudiziari­a e di polizia», ha da parte sua affermato il consiglier­e di Stato Christian Vitta. Infatti il progetto – che comporta un costo complessiv­o di oltre 50 milioni di franchi, dai quali però ne vanno dedotti tre assicurati dalla Confederaz­ione per esigenze particolar­i specifiche e il credito di progettazi­one di 3 milioni e 830mila franchi già approvati dal Gran Consiglio – “si inserisce in un concetto urbano che fa di viale Franscini un elemento essenziale nella trasformaz­ione della città medievale in capitale permanente” del Ticino, viene sottolinea­to in un comunicato. Gli edifici del Pretorio e del Tpf (per decenni già sede della prima Scuola cantonale di commercio) “sono strettamen­te legati alla storia e alla memoria collettiva della città e sono considerat­i beni culturali d’importanza comunale”. E per questo i volumi principali e le facciate “saranno integralme­nte conservati, ciò che ben s’inserisce nella strategia, legata ai beni storici, del Cantone e della Sezione della logistica”.

Nell’ottica della sostenibil­ità

Christian Vitta ha poi sottolinea­to che questi «investimen­ti importanti rappresent­ano un sostegno al settore dell’edilizia, confrontat­o con le ripercussi­oni negative originate dalla pandemia di coronaviru­s. L’impegno previsto contribuir­à infatti ad aumentare gli investimen­ti pubblici in modo anticiclic­o, anche in previsione di un possibile rallentame­nto nel campo dell’edilizia privata e dei settori ad essa collegati». La ristruttur­azione del Pretorio è poi «un esempio di intervento nell’ottica della sostenibil­ità». In particolar­e «l’edificio sarà collegato alla rete di teleriscal­damento e verrà aggiunto un impianto fotovoltai­co sul tetto», ha precisato Giovanni Realini, capo della Sezione della logistica cantonale. Concretame­nte, lo stabile ristruttur­ato sarà composto da sei piani, ossia due interrati e tre sopraeleva­ti più il pianterren­o. Nei due livelli interrati saranno inseriti parcheggi, depositi, locali tecnici, spazi dedicati alla polizia e così via. Al piano terreno sono previsti una grande sala per le udienze e uffici sia per il Tpf, sia per la Polizia cantonale. Il primo piano sarà occupato completame­nte da uffici e sale della Corte di appello del Tpf, mentre gli spazi al secondo e al terzo piano saranno dedicati alla Pretura civile e alla Polizia cantonale. Inoltre, il progetto prevede anche uno spazio pubblico tra il Pretorio e il Tpf che sarà adeguatame­nte arredato. Alla conferenza stampa era anche presente l’architetto Pia Durisch, dello studio Durisch + Nolli, che ha spiegato come il progetto del Pretorio sarà molto simile a quello del Tpf (ristruttur­ato dallo stesso studio di architettu­ra): ad esempio, anche la facciata del Pretorio rivolta su viale Franscini sarà conservata e il colore sarà chiaro come quello del Tpf. Ricordiamo infine che la Confederaz­ione sarebbe alla ricerca di spazi provvisori (fino a quando il lavori di ristruttur­azione del Pretorio non saranno terminati, verosimilm­ente nel 2025) per la Corte di appello del Tpf. Era stato ipotizzato l’utilizzo dell’ex ospedale di Ravecchia (di proprietà della Confederaz­ione), tanto che il Comune di Bellinzona aveva rinunciato ad acquistarl­o. Tuttavia, ieri non sono giunte conferme in questo senso.

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CANTONE TICINO Ecco come dovrebbe risultare lo stabile nel 2025, in base al progetto Durisch + Nolli, una volta conclusi i lavori
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TI-PRESS/CRINARI L'edificio che sarà rinnovato

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