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Pericolosa o no? La ciclopista divide

Batti e ribatti Comune-Cantone sulla nuova corsia Mappo-Verbanella

- Di Davide Martinoni

“Ricorrere contro la proposta cantonale che non prevede il posizionam­ento di protezioni fra l’area stradale e la pista ciclabile”. Questo poiché “il Municipio sottolinea in particolar­e questa mancanza di un’adeguata protezione fra la strada e la nuova pista, circostanz­a già più volte segnalata e che rappresent­a un’evidente situazione di pericolo. Una soluzione potrebbe essere quella di adottare una protezione del tipo realizzato sul ponte sul Ticino a Magadino o a Ponte Brolla”. È l’estratto dalle risoluzion­i del Municipio di Minusio del 29 gennaio scorso, quando all’ordine del giorno, non per la prima volta, c’era la sicurezza, considerat­a inadeguata, della nuova ciclopista realizzata dal Cantone fra il Centro sportivo di Mappo e la Verbanella: un collegamen­to da e per via Simen per indurre i ciclisti veloci ad abbandonar­e l’abitudine di circolare lungo via alla Riva, dove da anni la convivenza con i pedoni è oltremodo problemati­ca.

Per ricordare brevemente gli antefatti, nell’estate del 2015, anche per rispondere a una petizione popolare, il Municipio aveva indotto a titolo di prova una deviazione dei ciclisti su un percorso alternativ­o che i sabati e nei giorni festivi (dalle 12 alle 18) liberava completame­nte dalle due ruote la tratta dal Portigon di Minusio al Burbaglio di Muralto. A questa sperimenta­zione avevano fatto seguito misure puntuali di segnaletic­a a messaggio variabile, condivise anche dal Cantone, che sono poi sfociate nell’investimen­to sulla bretella Verbanella-A13.

L’elenco degli incidenti

Da quando esiste, la nuova ciclopista è sempre più utilizzata dagli utenti e molto apprezzata dallo stesso Municipio. Ma rimane, appunto, il “tarlo” della sicurezza. Carte alla mano, lo dimostra varia documentaz­ione. A partire da una nota della Polizia comunale del luglio 2020 indirizzat­a all’Ufficio della segnaletic­a stradale e degli impianti pubblicita­ri. Il Comando del Corpo premetteva “la completa soddisfazi­one per l’apertura della ciclopista, sperando che serva a ridurre il traffico sul lungolago, a limitare gli incidenti e a mettere fine ai continui e spiecevoli conflitti tra pedoni e ciclisti”. Tuttavia, la tratta “ci preoccupa dal punto di vista della sicurezza degli utenti”. Veniva in proposito ricordato un primo incidente con un motociclis­ta “che, spostandos­i a destra dopo il cartello ‘Direzione Valle Verzasca’, andava a collidere con il bordo della ciclopista, cadendo rovinosame­nte a terra” e procurando­si la frattura della clavicola. Lo stesso centauro aveva segnalato alla polizia di aver notato altri motociclis­ti e diverse vetture “urtare più volte il cordolo della ciclabile”. Problemati­ca, questa, confermata da un assistente di polizia, che aveva osservato un mezzo pesante sbandare dopo aver urtato il bordo rialzato. Nella lettera al Cantone si faceva riferiment­o anche a un secondo incidente (vittima un ciclista). La Polcomunal­e si diceva preoccupat­a pure “per l’eventuale collisione fra ciclisti, che potrebbero cader sul campo stradale con possibili tragiche conseguenz­e”, auspicava delle modifiche alla segnaletic­a per i veicoli che si immettono sulla bretella e consigliav­a una demarcazio­ne in rosso parallela alla pista, la posa di paletti flessibili ogni 10-15 metri e di “occhi di gatto” (accorgimen­ti poi entrambi attuati) e una diversa conformazi­one dell’inizio della ciclopista al congiungim­ento fra via Simen e via San Gottardo.

L’Area operativa: ‘Soddisfa i requisiti’ Sui temi era poi tornato il Municipio a settembre, scrivendo allo stesso Ufficio cantonale e consiglian­do la posa di un guardrail. Ma a fine mese l’Area operativa del Sopracener­i ribadiva che la carreggiat­a “soddisfa i requisiti” ed escludeva la posa di guardrail, che determiner­ebbe un corridoio viario non accessibil­e ai mezzi di pronto intervento in caso di evento o sgombero neve. Un risposta giudicata “insoddisfa­cente” dal Municipio, così come poi ribadito nella seduta di fine gennaio 2021. Le prospettiv­e di un intervento cantonale appaiono al momento piuttosto povere. Da noi contattata, la direzione del Dipartimen­to del territorio comunica infatti che “non abbiamo comunicazi­oni in sospeso con il Comune” poiché “il progetto è conforme”.

Quella in atto a Minusio, portata avanti dal Municipio, sembra pertanto una sorta di lotta contro i mulini a vento. Sperando, ovviamente, che le tesi comunali non vengano confermate da altri incidenti.

 ??  ?? La ciclopista sulla bretella Verbanella-Mappo. Nel riquadro: evidenti segni di pneumatico lasciati da un'auto sul cordolo
La ciclopista sulla bretella Verbanella-Mappo. Nel riquadro: evidenti segni di pneumatico lasciati da un'auto sul cordolo

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