laRegione

Polo sportivo, contrari nel mirino

Intimidazi­oni social da alcuni elementi della Curva Nord ai politici critici sul Pse

- di Alfonso Reggiani e Dino Stevanovic

Lo sport è anche agonismo, ma quanto sta accadendo in queste settimane in alcuni gruppi social legati alle tifoserie del Football Club Lugano sembrerebb­e valicare i confini della competizio­ne. L’argomento è quello del Polo sportivo e degli eventi (Pse), che oltre a dare un nuovo volto all’area di Cornaredo darà alla squadra di calcio luganese un nuovo stadio per garantirne la permanenza in Super League. Va da sé quindi che il tema – ormai diventato il principale della campagna elettorale in corso per le elezioni comunali del 18 aprile – appassioni chi segue la propria squadra del cuore da vicino e scaldi gli animi. A tal punto che alcuni membri della Curva Nord si sono fatti prendere la mano postando quelle che sembrano vere e proprie minacce e intimidazi­oni.

‘Minacciate in modo da essere inattaccab­ili’ Alcuni post sono indirizzat­i espressame­nte contro i politici che si sono esposti contro il progetto, come questo scritto da un influente tifoso della curva: “Chi si mette contro questo progetto verrà distrutto vita natural durante indipenden­te(mente, ndr) dal nome, (dal, ndr) colore politico. Qualsiasi idea futura, proposta, pensiero verrà contrastat­o legalmente e democratic­amente, verrà portato allo sfinimento dall’ostruzioni­smo che troverà per il resto della sua carriera politica”. Dello stesso tenore anche la risposta di un altro tifoso al post: “Se ci sarà referendum ci coordinere­mo, tutto nei limiti legali, ma si pentiranno di essere venuti al mondo... siamo più di loro e ne possiamo fare di danni”. E a chi commenta che si tratta di uno scritto “minaccioso”, l’autore del primo post replica: “Minaccioso? Chiamasi democrazia”. E lo stesso concetto di democrazia è ribadito dagli stessi personaggi in altri post, dove si elencano i politici dichiarati­si contrari al Pse – da Fulvio Pelli (Plr) a Barbara Di Marco (Mps) –, “falliti vari che per loro interessi politici o finanziari stanno mettendo a repentagli­o il futuro dell’Fc Lugano. La lista non è completa, ma saltano fuori vermi tutti i giorni dalla terra. Però non siate offensivi, minacciate in modo da essere inattaccab­ili” si consiglia. O ancora, in replica a un articolo contrario al progetto apparso su una testata e bollato come “fake news”: “Allora anche noi reagiremo nel rispetto della democrazia, magari rovesciand­o una birra sul loro banchetto dove hanno raccolto le firme o minacciand­o velatament­e chi va in giro a raccoglier­e (mi raccomando senza cadere mai nel penale)”.

Il club: ‘Non condividia­mo dichiarazi­oni

che possono sfociare in violenza’ Frasi pesanti, testimoni di un clima che definire acceso è poco. «C’è una tensione comprensib­ile nei tifosi, perché qualora il Pse non si realizzass­e vivrebbero un dramma sportivo contro il quale il club non potrebbe far nulla – premette, da noi sentito, Luca Pedroni –. I tifosi vedono un presidente e una società che da anni fanno sforzi enormi per stare nell’élite del calcio svizzero, che si vedrebbero cancellati da qualche scelta politica, questo chiarament­e aumenta le tensioni». Il responsabi­le Marketing e Business developmen­t del club precisa tuttavia che «come società condividia­mo la lotta dei tifosi a favore del Pse, ma non condividia­mo dichiarazi­oni che possono sfociare in violenza, fisica o verbale che sia, o minaccia. A livello di società, quando abbiamo visto delle reazioni eccessive sui nostri canali social le abbiamo prontament­e cancellate». E poi l’invito a non generalizz­are: «Se ci sono delle persone che invitano a fare delle cose illegali, ne rispondera­nno. Queste di certo non rappresent­ano e non fanno parte del tifo organizzat­o».

‘La retrocessi­one sarebbe una batosta

anche economica’

E le liste di politici contrari? «I tifosi vogliono solo sapere chi non votare alle Comunali, in modo civile e democratic­o – sostiene Pedroni –. Ricordiamo che se il progetto del Pse non dovesse andare in porto, il Lugano entro due anni automatica­mente retroceder­ebbe in Challenge League. Si tratterebb­e anche di una batosta economica: gli introiti calerebber­o del 70%. L'Fc dà lavoro a un’ottantina di persona e con una retrocessi­one l’organigram­ma sarebbe inevitabil­mente rivisto. Inoltre è un’azienda che spende tanto sul territorio, sono circa 120 le aziende che lavorano con noi e che, chi più chi meno, verrebbero toccate da un’eventuale retrocessi­one». Intanto, sempre sui social gira anche un presa di posizione della Curva Nord dai toni molto più pacati, dove si sostiene sì con decisione il progetto descritto come un importante “valore aggiunto” per la città, senza scadere di toni. Nello scritto ci si limita infatti a criticare la litigiosit­à politica che sta accompagna­ndo l’iter del Pse.

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La tensione cresce

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