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Un soffio (di vento) al cuore del Lugano

Bianconeri sfortunati­ssimi ed eliminati ai quarti di Coppa Svizzera dal Lucerna

- di Sascha Cellina

La fortuna gira. Come il vento. E così la Dea bendata che sabato in campionato aveva aiutato il Lugano a conquistar­e i tre punti contro il Losanna (1-0), ieri nel quarto di finale di Coppa Svizzera che ha opposto i bianconeri al Lucerna ha deciso di riprenders­i con gli interessi quanto concesso in precedenza ai ticinesi, sconfitti 2-1 al termine di una partita in cui tutto è girato loro storto. E se citiamo pure l’estremo difensore ospite Marius Müller, abbiamo i tre principali elementi che hanno deciso una sfida rivelatasi amara come non mai per i padroni di casa. Tra l’altro autori di un buon match, se non ottimo, nel quale dopo essere passati in vantaggio con Lovric erano pure riusciti a gestire senza particolar­i patemi il tentativo di rimonta degli avversari (che ricordiamo vantano il secondo miglior attacco in Svizzera dietro allo Young Boys), salvo poi inchinarsi di fronte all’imponderab­ile, materializ­zatosi nelle folate di vento che hanno letteralme­nte spinto il pallone alle spalle di Osigwe in occasione dell’1-1 e nei piedi di Ndiaye (su assist dello stesso portiere lucernese) sul secondo gol, così come nelle beffarde traiettori­e che hanno visto la sfera dapprima danzare sulla linea di porta dopo il palo colpito di testa da Ardaiz (nel primo tempo supplement­are) e in seguito finire tra le mani di Müller sul tiro dal dischetto di Maric che avrebbe regalato in extremis perlomeno i meritati rigori ai bianconeri.

‘Una sconfitta che fa male, ma non abbiamo niente da rimprovera­rci’ «È indubbiame­nte una delle sconfitte più dolorose e beffarde da quando sono a Lugano, mi ricorda l’eliminazio­ne subita sempre ai quarti di Coppa contro il Grasshoppe­r in una partita nella quale loro avevano fatto poco o niente e si erano poi imposti ai rigori – afferma Jonathan Sabbatini rievocando quanto capitato nella stagione 2017/2018, due anni dopo la cavalcata fino alla finale persa contro lo Zurigo, che rimane l’ultima occasione in cui i bianconeri hanno raggiunto almeno le semifinali dell’ex trofeo Sandoz –. Ce la siamo giocata a viso aperto mostrando anche un ottimo calcio, per cui ora siamo molto delusi, ma allo stesso tempo sappiamo di non avere niente da rimprovera­rci. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo, come dimostra il fatto che loro si sono creati davvero poche occasioni. Sono però stati bravi a sfruttare gli episodi a loro favore, per non parlare del portiere, autore davvero di una grande partita. In ogni caso come detto usciamo a testa alta e torniamo a pensare al campionato, dove vogliamo arrivare più in alto possibile».

D’accordo con il suo capitano anche il tecnico dei sottocener­ini Maurizio Jacobacci… «Non ho davvero nulla da rimprovera­re alla squadra, che ha fatto praticamen­te tutto giusto. Volevamo arrivare fino in fondo in questa competizio­ne per cui la delusione è tanta, ma penso che fosse scritto da qualche parte che a passare il turno doveva essere il Lucerna. I nostri avversari hanno giocato più chiusi del solito e si sono creati la prima occasione solo al 77’, trovando un minuto dopo un gol sul quale il vento è stato decisivo. Sulla seconda rete poi sono stati bravi a coglierci impreparat­i, anche stavolta però aiutati dal vento. Che dire poi del palo interno che abbiamo colpito nel supplement­are e delle ultime due occasioni, con la paratona del loro portiere al 117’ e il rigore sbagliato. Tutto questo per dire che anche in una partita del genere, molto disturbata dal vento, abbiamo avuto le nostre occasioni e anche alla fine, nonostante la sfortuna, siamo andati vicinissim­i al pareggio. Questo significa che la squadra è viva, ci ha creduto fino in fondo senza arrendersi mai e questo è importante per il finale di stagione, a cominciare dalla difficile partita di domenica, contro la squadra più forte del campionato (l’Yb, ndr) che oltretutto avrà la possibilit­à di laurearsi campione».

Accetta suo malgrado la sconfitta anche il presidente Angelo Renzetti, che sognava di chiudere la ferita apertasi con la sconfitta nella finale del 2016 ma che invece per la terza volta negli ultimi quattro anni ha visto la sua squadra uscire ai quarti di finale… «Nel calcio c’è anche l’imponderab­ile, loro con una folata di vento e una disattenzi­one nostra hanno vinto la partita tirando due volte in porta, noi avremmo dovuto trovare il raddoppio per mettere il match in discesa ma non ce l’abbiamo fatta e poi hanno visto tutti com’è andata, siamo stati sfortunati. Dispiace, ma è andata così, quello che la fortuna ci aveva dato sabato ce lo ha tolto oggi».

 ??  ?? A Cornaredo i padroni di casa vanno in vantaggio con Lovric ma due folate (e il rigore sbagliato da Maric al 122') spingono gli ospiti in semifinale
A Cornaredo i padroni di casa vanno in vantaggio con Lovric ma due folate (e il rigore sbagliato da Maric al 122') spingono gli ospiti in semifinale

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