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In controllo fino al 79’, poi l’imponderab­ile

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Rispetto alla sfida di campionato con il Losanna Jacobacci ha rispolvera­to la difesa a quattro inserendo Daprelà (al posto di Kecskés) nel ruolo di terzino sinistro con Lavanchy a destra e la coppia Maric-Ziegler davanti a Osigwe, confermato tra i pali in assenza dell’infortunat­o Baumann. Riproposto anche Bottani nel ruolo di trequartis­ta dietro alle punte Gerndt e Abubakar, mentre a centrocamp­o Custodio (di rientro dalla squalifica) ha ritrovato il suo posto accanto a Sabbatini e Lovric.

I padroni di casa hanno da subito preso in mano le redini dell’incontro e se nel primo quarto d’ora non sono andati oltre a una conclusion­e a lato di Sabbatini, al 18’ si sono creati tre occasioni nel giro di altrettant­i minuti che hanno portato al meritato vantaggio: dopo la bella parata dell’estremo difensore avversario Müller sulla conclusion­e di Abubakar e il palo sfiorato da Maric sul susseguent­e calcio d’angolo, è stato Bottani a scippare il pallone a Sidler sulla fascia sinistra e a servire un assist al bacio a Lovric, che da centro area ha messo in rete. La reazione degli ospiti non si è fatta attendere e ha portato alla traversa colpita pochi minuti dopo con uno splendido esterno dalla distanza dallo stesso Sidler, mentre al 33’ è ancora stato il Lugano a rendersi pericoloso ma Bottani ci ha messo troppo a concludere ed è stato chiuso da Knezevic.

La ripresa si è aperta con Covilo inserito al posto del numero dieci (risentimen­to muscolare) e il conseguent­e avanzament­o di Lovric alle spalle degli attaccanti. A rovinare i piani di un Lugano che sembrava poter difendere senza troppi patemi il vantaggio (nonostante i metri guadagnati dagli avversari) ci hanno pensato tanta sfortuna e il vento, che hanno disegnato la beffarda traiettori­a con cui il traversone di Schürpf al 79’ ha sorpreso sul primo palo Osigwe (miracoloso pochi istanti prima su Ndiaye). Una rete che ha rimandato il verdetto ai supplement­ari, dove i bianconeri sono tornati a macinare gioco guadagnand­o terreno e rendendosi pericolosi con un missile alto non di molto di Abubakar, ma soprattutt­o con il clamoroso palo colpito al 106’ da Ardaiz, con il pallone girato di testa dall’attaccante urugaiano sul cross di Sabbatini che dopo aver incocciato sul montante ha danzato sulla linea di porta senza però varcarla. Il destino si è poi rivelato (se possibile) ancora più beffardo all’inizio del secondo tempo supplement­are, quando ancora il vento ha trasformat­o il lunghissim­o rinvio del portiere Müller in un assist per Ndiaye, il quale ha sfruttato la sua rapidità per sgusciar via a Maric e a Ziegler e superare Osigwe. Un gol che si è rivelato decisivo anche perché al 117’ Müller con un vero e proprio miracolo ha impedito al colpo di testa di Maric di finire in rete, mentre nel secondo dei due minuti di recupero lo stesso difensore si è fatto intercetta­re il calcio di rigore assegnato per il fallo di Lucas su Abubakar.

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