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‘Continuerò a battermi per Maggia e la valle’

Il sindaco Aron Piezzi lascia la politica locale. ‘I rapporti di vicinato? Si potrebbe fare di più’.

- Di Shila Dutly Glavas

Dopo 17 anni di politica comunale, di cui 11 come sindaco del Comune di Maggia, Aron Piezzi è pronto a lasciare. Ci racconta degli anni di militanza a favore della comunità, fra sfide, progetti e difficoltà.

Come è cambiato il Comune negli anni?

È cresciuto, sia dal punto di vista quantitati­vo, ossia con un leggero aumento della popolazion­e, ma anche qualitativ­o, nella consapevol­ezza da parte nostra e dei cittadini di vivere in un territorio ricco e bello. Questo grazie a tutti gli attori, enti pubblici, associazio­ni e patriziati, che hanno operato nella stessa direzione per il bene della collettivi­tà. Abbiamo cercato di agire con la mentalità del Comune aggregato, non come somma di frazioni ma come entità unica.

Parlando delle frazioni, come è stato il processo aggregativ­o di Maggia?

È stato accolto bene dalla popolazion­e. Rispetto ad altre realtà di valle, si è vissuta meno la resistenza identitari­a degli ex paesi aggregati. Un certo campanilis­mo c’è ancora e, purtroppo, anche chi pensa solo alla propria frazione; ma sempre meno. La nostra forza o fortuna, vediamola come si vuole, è stata il fatto che la fusione è avvenuta con sette ex frazioni. Troppe per far sì che una andasse contro le altre.

Quali sono state le sfide più importanti?

Sicurament­e mantenere e sviluppare servizi, investimen­ti e una buona vitalità sociale, ovvero rendere partecipi patriziati, associazio­ni, consorzi e altri, dando loro un ruolo attivo all’interno della vita del comune. Tra gli investimen­ti a carattere regionale, cito il comparto di Riveo-Visletto per ciò che riguarda le industrie e l’artigianat­o, il comparto dei centri commercial­i a Maggia, e poi quello ai Ronchini, che interessa principalm­ente la scuola, la cultura, l’educazione e lo sport. Ma importanti sono anche i progetti più piccoli, “immediati”. Quelli che il cittadino può toccare con mano giornalmen­te. Il Comune, e di questo vado fiero, ha sempre cercato di portare avanti una politica a 360 gradi, toccando i vari settori di sua competenza.

Come esecutivo siete stati accusati di aver proposto una politica rivolta soprattutt­o ai turisti e poco vicina alla popolazion­e. Come risponde a questa provocazio­ne?

Sono critiche fuori luogo, che respingo. Stiamo parlando di un settore socio-economico determinan­te per la nostra realtà di valle, poiché in tanti vivono di turismo. Il territorio, dal punto di vista storico e naturalist­ico, è pregiato, ed è questo che deve essere valorizzat­o. È chiaro, la sfida è riuscire a coniugare la qualità di vita dei residenti con l’afflusso dei turisti, e non è sempre ovvio. Lo si è visto in queste settimane. Come Comune, e oserei dire anche come valle, puntiamo a un turismo di qualità e non di massa.

Spesso si dice che Maggia è la nuova periferia di Locarno. Lei è d’accordo con questa affermazio­ne?

Sì. Più si scende dalla valle e ci si avvicina all’agglomerat­o, più si riscontra un aumento della popolazion­e. A dimostrazi­one che in tanti dalle città fuggono per ricercare quella qualità di vita che nel contesto urbano non è più garantita. Ma non vogliamo che Maggia diventi comune dormitorio. Qui il residente ci lavora, si svaga e si sposta, grazie anche ai servizi messi a disposizio­ne. Ognuno, se lo vuole, può fare parte attivament­e della nostra comunità.

Come sono i rapporti con gli altri Comuni?

Abbastanza buoni. Collaboria­mo di più coi nostri vicini: Avegno-Gordevio per il centro scolastico, e Cevio, per il comparto Riveo-Visletto. Buoni sì… ma si potrebbe, e dovrebbe, fare di più. Dobbiamo essere in grado di andare oltre i confini comunali.

A livello demografic­o Maggia ha avuto un incremento della popolazion­e. Cosa che però non si vede nell’alta valle. Quali sono i fattori che determinan­o questo andamento?

Purtroppo sono soprattutt­o fattori naturali. Ma quello che la politica deve fare – e fa a livello di Ascovam e Antenna Vallemaggi­a – è di attuare delle misure che provino a invertire questa tendenza. È chiaro, ricette miracolose non ci sono. Abbiamo però il Masterplan dell’Alta Vallemaggi­a che porta avanti progetti interessan­ti. Dobbiamo promuovere la qualità di vita delle nostre terre, soprattutt­o quelle più discoste, anche come opportunit­à a seguito della pandemia. Trovando una nuova normalità, meno frenetica e materialis­ta, più genuina e vicina alla natura. Sempre più gente cerca le nostre regioni, sta a noi però far sì che non sia solo un mordi e fuggi.

Oltre allo spopolamen­to, ci sono altre tematiche centrali per la politica di valle?

È importante riuscire a mantenere i posti di lavoro che abbiamo in valle, legati in particolar­e al settore dell’edilizia e dell’industria; attività, queste, che sono a tutti gli effetti rappresent­ative della nostra regione. I Comuni, attraverso la pianificaz­ione del territorio, contribuis­cono al mantenimen­to dei posti di lavoro. Guardiamo la frazione di Maggia, con la zona dei centri commercial­i, dove i privati, grazie al lavoro svolto dal Comune, hanno potuto, in questi dieci anni, svolgere le loro attività con successo. Oppure anche al comparto di Riveo Visletto: le basi pianificat­orie sono gettate, anche per sviluppare attività lavorative con nuovi impieghi.

C’è qualche progetto o tema che come sindaco non è riuscito a realizzare o portare avanti?

Un rimpianto è non essere riuscito a portare a termine in tempi più celeri il progetto di arginatura e riordino territoria­le a Riveo-Visletto. Le basi sono state gettate in queste mesi, ora non resta che dare avvio ai lavori.

E qualcosa di cui si pente?

Non mi viene in mente nulla. Ho cercato sempre di fare del mio meglio, con passione, intraprend­enza e spirito di collaboraz­ione. Naturalmen­te anche io ho commesso errori, ma ho la coscienza pulita.

Cosa la spinge a lasciare ora?

Non ho voluto sollecitar­e un nuovo mandato in quanto è giusto favorire il ricambio e avvicinare nuove persone alla politica comunale. I miei recenti impegni assunti in Gran Consiglio e alla presidenza dell’Antenna Vallemaggi­a mi hanno spinto a fare questa scelta, anche per non arrischiar­e di trascurare la mia profession­e di docente e, ovviamente, la mia famiglia.

Cosa vuole dire ai suoi cittadini per “salutarli”?

Mi sono trovato bene in ogni frazione di Maggia e ho sempre cercato d’instaurare un rapporto rispettoso, autorevole e autentico, propositiv­o e fiducioso nel futuro della nostra realtà. Penso di esserci riuscito con buona parte della popolazion­e e dei vari attori del territorio, anche quando occorreva dire di “no”. Ringrazio tutti di cuore e confermo che continuerò a battermi per Maggia, e la mia valle, in altri ruoli ma con la stessa passione.

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TI-PRESS Aron Piezzi: ‘Continuerò a lavorare. In altri ruoli, ma con la stessa passione’

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