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Covid, il Bol d’Or ci crede. ‘Non molliamo’

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È la regata in bacino chiuso più importante al mondo, il Bol d’Or, e va in scena ogni anno sul Lemano con centinaia di velisti in arrivo da ogni dove, beninteso anche dal Ticino. Ma dopo essere stato costretto a mettere una croce sulla passata edizione per l’arrivo della pandemia, il comitato organizzat­ore ginevrino stavolta non ha intenzione di arrendersi. «Non abbassiamo le braccia, al contrario – dice il suo presidente, Rodolphe Gautier –. Ci siamo già mossi sul piano ufficiale e restiamo fiduciosi nella possibilit­à che, per ciò che riguarda le regate, la situazione possa avere sviluppi positivi nelle prossime settimane». Un ottimismo, quello degli organizzat­ori, alimentato dalle aperture annunciate mercoledì dal Consiglio federale, che ha portato i vertici del

Bol d’Or a esaminare i nuovi parametri in collaboraz­ione con le autorità competenti, così da elaborare diversi scenari. «Siamo determinat­i a far rivivere la festa sul lago quest’anno, e faremo l’impossibil­e per rispettare le regole in vigore, proteggend­o i velisti, i volontari e tutti quelli che lavorano alla riuscita della competizio­ne» concludono degli organizzat­ori, che preannunci­ano maggiori dettagli entro fine mese. L’edizione 2021 della regata, che vide per la prima volta la luce nel 1939, è in cartellone dall’11 al 13 giugno. E l’ultima, nel 2019, è ancora ben presente nella mente di molti dei partecipan­ti, alcuni dei quali hanno rischiato di annegare finendo in acqua in un weekend con condizioni a tratti infernali, per l’arrivo di una tempesta particolar­mente violenta: a spuntarla, dopo 10 ore e 36 minuti intensi di navigazion­e, fu il multiscafo Ladycat, timonato dal francese Yann Guichard.

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KEYSTONE I navigatori non si arrendono mai

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