Tiziana Rimoldi
L’alfabeto manuale espresso con le mani (riportato in alto e in basso, è utilizzato per tradurre espressioni per le quali non esiste un corrispettivo nella lingua dei segni. Per esempio, per nomi propri e parole in lingue straniere.
Nel mondo esistono più di 300 lingue dei segni.
Presidente e coordinatrice dell’Associazione Sordità & Bilinguismo
Diplomata in ambito educativo, Tiziana è interprete di lingua dei segni da più di 20 anni. Attualmente si sta occupando soprattutto di educazione – attraverso una stimolazione cognitiva secondo il Metodo Feuerstein – nella disabilità, per esempio la Sindrome di Down, l’autismo ecc. Disabilità che spesso si manifesta anche nella comunicazione. “Sono bambini e ragazzi che sentono ai quali insegno la lingua dei segni nella modalità bimodale; io parlo accompagnando le mie parole con i segni così da fornire loro l’opportunità di imparare i segni per esprimersi, prima di essere in grado di parlare”. Tiziana ci tiene a sottolineare che la lingua dei segni è una vera lingua, al pari di tutti gli idiomi orali. “Per noi udenti non è semplice cambiare canale, trasmettendo tutto attraverso i segni, il corpo e soprattutto le espressioni facciali. Sul nostro volto ci devono essere tutte le sfumature possibili e immaginabili: la grammatica e l’umore per comunicare in maniera completa”. Non bisogna dimenticare – aggiunge Tiziana – che la lingua dei segni non è la lingua degli udenti ma è patrimonio delle persone sorde e quindi va rispettata”. In Ticino esiste un ponte tra udenti e sordi? “Dal punto di vista scolastico su ogni bambino sordo viene costruito un progetto, non sempre è facile ottenere un sostegno segnante. La nostra scuola non prevede molte ore di sostegno. Per quanto riguarda l’inclusione di adulti sordi nella società, secondo me, c’è veramente tanto da fare. Avendo contatto con loro giornalmente, mi rendo conto che incappano spesso in molte difficoltà come, per esempio, l’accesso a informazioni basilari”. Dobbiamo ricordare che per le persone sorde la lingua italiana scritta è una lingua straniera e pertanto è importante ci sia un’educazione ad hoc passando anche da lì. “Il mio sogno è che le persone sorde non siano più dipendenti, anche da un’interprete. Se loro potessero avere un’accessibilità maggiore – dall’ufficio pubblico alla televisione – tutto sarebbe più semplice”.