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‘È ora di aprire pure la domenica’

Il comandante della Polcom ha lanciato l’appello all’assemblea dei commercian­ti

- Di Marino Molinaro

Un tema ricorrente a Bellinzona: l’apertura domenicale di negozi, bar e ristoranti. Anzi, la perdurante non apertura domenicale, al contrario di quanto già fatto in altre località ticinesi. Tema che il presidente del giorno dell’assemblea della Società commercian­ti cittadina ha evocato ieri sera al termine della relazione presidenzi­ale di Claudia Pagliari, suscitando un interessan­te scambio di opinioni fra la quarantina di soci presenti all’hotel Unione. «La nostra città – ha punzecchia­to Ivano Beltramine­lli, peraltro comandante della Polizia comunale, notando che dalla sala faticava ad arrivare qualche suggestion­e a commento di quello appena letto dalla presidente – rientra da tempo nella categoria delle città turistiche, perciò i negozi di piccole e medie dimensioni possono per legge beneficiar­e delle aperture domenicali. Ma ne vedo aperti pochissimi, ed è un vero peccato. Di fronte a un’interessan­te opportunit­à data dal legislator­e ci si aspettereb­be che il settore del commercio al dettaglio marcasse presenza. E invece...».

Una situazione che i turisti d’Oltralpe, numerosi come non mai durante l’ultimo anno, avranno certamente notato. Situazione sotto gli occhi di tutti, come domenica scorsa, in occasione del mercato dei formaggi: «Bellinzona tracimava di gente, un vero peccato non avere aperto», ha riconosciu­to la presidente. Le ha fatto eco Paola Peverelli dell’omonima pasticceri­a e tea room in piazza Collegiata: «Da qualche tempo abbiamo deciso di tenere aperto anche il pomeriggio. E funziona. D’altronde dove c’è gente arriva gente». Come non darle torto. Ci ha pensato la titolare di un negozio osservando che Bellinzona nelle domeniche prive di eventi non potrà mai competere con le altre località turistiche: «Se non potrà contare sulle aperture domenicali anche di Migros, Coop o Manor, per citare le tre catene presenti in centro, da soli non saremo mai attrattivi». Qualcuno le ha fatto eco accennando alla necessità di rendere gratuiti i posteggi. Mentre Claudia Pagliari ha ricordato che la legge consente l’apertura domenicale unicamente di superfici commercial­i sotto i 200 metri quadrati. Così facendo – ha rimarcato il comandante della Polcom – il legislator­e ha voluto sostenere il piccolo commercio, non i grandi magazzini. Certo che se non si prova, non si avrà mai una risposta certa». Già, ma chi sarebbero gli acquirenti? «Non certo i bellinzone­si – ha detto un negoziante – ma semmai i turisti. Pena, un’inutile perdita di tempo. Di sicuro, una carta da giocare per attirare l’attenzione è quella di proporre animazione ed eventi che attirino potenziali clienti».

Il problema delle piazzette

laterali dimenticat­e

E qui si è aperto un sottocapit­olo che tocca soprattutt­o le piazzette minori e laterali, come piazza Buffi, nelle quali la gente fatica a entrare essendo discoste e i commercian­ti ambulanti, di conseguenz­a, si rifiutano di posare le loro bancarelle in assenza di pubblico. Il classico cane che si morde la coda, visto che a farne le spese sono alla fine anche i titolari di negozi e bar. «Ma chi dovrebbe organizzar­e degli eventi per renderle più attrattive?», ha rincarato la dose Ivano Beltramine­lli: «Le autorità o i commercian­ti?». Ovviamente dalla sala non è tardata la risposta, che indica la condivisio­ne degli onori ma anche degli oneri e la necessità di coordinars­i. La stessa autorità cittadina – ha ricordato il municipale Fabio Käppeli, capodicast­ero Finanze, economia e sport – riconosce l’importanza di dimostrare con i fatti la propria vicinanza al commercio al dettaglio che specialmen­te durante la pandemia ha vissuto un lungo periodo nero: «Entro fine anno conto di portare avanti le riflession­i a suo tempo avviate per sostenere il suo ruolo fondamenta­le». Rispondend­o poi a una sollecitaz­ione, Käppeli ha annunciato imminenti migliorie nell’illuminazi­one pubblica del centro storico, a partire da via Dogana e piazza Indipenden­za. Quanto alle dinamiche presenti fra i circa duecento soci, la presidente nel suo discorso ha insistito sulla necessità di rendere più accoglient­e Bellinzona «per fidelizzar­e il turismo». Si è iniziato a farlo coinvolgen­do l’Organizzaz­ione turistica regionale nel proporre visite guidate che sfociano in graditi aperitivi e collaboraz­ioni fra boutiques. Queste ultime, non disponendo magari di un articolo, suggerisco­no all’acquirente di rivolgersi ad altri negozi. E sono in arrivo anche le vetrine con articoli in prestito: espongo quanto altri vendono. «Il nostro motto – ha sottolinea­to Claudia Pagliari – è ‘Un negozio aiuta l’altro’». La domenica si vedrà.

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TI-PRESS L’input di Ivano Beltramine­lli ha generato un interessan­te dibattito fra i 40 soci presenti

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