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‘Cara ministra Sommaruga, verifichi cosa (non) fa l’Uft’

Il legale di tre ditte sollecita la consiglier­a federale

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“Temo che il Consiglio federale non venga messo a conoscenza degli argomenti contrari alla proposta dell’Ufficio federale dei trasporti”. A nome delle ditte Mancini & Marti, Otto Scerri e Geniobeton, tutte attive su sedimi di Castione (totale 240’000 metri quadrati) parzialmen­te riservati (verrebbero espropriat­i quasi 33’000 metri) per le nuove Officine Ffs, l’avvocato Franco Gianoni ha inviato una lettera di cinque pagine alla consiglier­a federale Simonetta Sommaruga lamentando una mancanza di comunicazi­one da parte dell’Uft nell’ambito della modifica del Piano settoriale dei trasporti che lo vede impegnato al pari di altri legali, privati, enti, ditte e associazio­ni nel contestare le mire delle Ferrovie. Nella premessa il legale bellinzone­se ricorda alla direttrice del Dipartimen­to ambiente, trasporti, energia e comunicazi­oni (Datec), nel quale l’Uft opera, che una parte dei 150mila metri quadrati riservati dalle Ffs e confermati dall’Uft, la cui decisione è stata impugnata con più ricorsi davanti al Tribunale amministra­tivo federale, è attualment­e zona industrial­e “di futuro sicuro migliore avvenire” trovandosi a ridosso di Bellinzona e a meno di un chilometro dallo svincolo autostrada­le e dalla stazione ferroviari­a. “Quindi una zona destinata ad attività di piccole e medie industrie, artigianal­i e commercial­i” su terreni il cui costo “si aggira sui 500 franchi al metro quadrato”. Per contro – insiste Gianoni – se Ferrovie e Uft optassero per l’ubicazione di Bodio/Giornico “potrebbero recuperare subito, senza espropriaz­ione e a poche decine di franchi al metro, una vasta zona industrial­e che non sacrifica neppure un metro di terreno Sac”, contro gli 80’000 destinati a sparire a Castione. L’area di Bodio/Giornico (ex Monteforno) invece “è già servita da due binari di collegamen­to, è raggiungib­ile dalla galleria di base, non causa inconvenie­nti alle altre attività esistenti ed essendo dismessa da decenni rientra nel piano del Consiglio federale di recupero di dette zone”. E che se recuperata “darebbe lustro e vigore all’Alto Ticino”.

Lo strano silenzio

Quanto allo scopo della missiva, l’avvocato Gianoni esortando la ministra ad attivarsi rileva di aver chiesto all’Uft – ormai due mesi fa e senza esito alcuno – copia della propria proposta inviata al governo federale relativa all’ubicazione delle nuove Officine nell’ambito della procedura di modifica del Piano settoriale dei trasporti. Proposta che rifacendo i calcoli fatti a suo tempo dalle Ffs – come anticipato dalla ‘Regione’ il 10 agosto – colloca tutt’oggi Castione in testa nel raffronto a due ma con un distacco su Bodio/Giornico minore rispetto a prima (un terzo in più di punti anziché il doppio) in virtù del carattere già industrial­e dell’area ex Monteforno. Vista la mancata risposta dell’Uft, l’avvocato Gianoni sollecita dunque la ministra Sommaruga a cercare le sue osservazio­ni trasmesse a fine luglio nell’ambito della procedura di modifica del Piano settoriale e contrarie all’opzione Castione. Idem hanno fatto sia l’avvocato Fulvio Pelli a nome dei Comuni di Biasca, Bodio, Personico e Giornico e della Commission­e dei trasporti Tre Valli, sia l’Ente regionale di sviluppo e l’Unione contadini ticinesi. Gianoni evidenzia peraltro che sempre l’Uft “si è rifiutato di produrre” le schede di valutazion­e in base alle quali è stato allestito il recente confronto fra Castione e Bodio/Giornico. Uft poi criticato per non aver sentito i Comuni interessat­i né i proprietar­i privati, per poi redigere un risultato finale del confronto “manifestam­ente partigiano, seppure un po’ modificato” rispetto a quello precedente delle Ffs.

Infine l’avvocato Gianoni segnala l’errore commesso dal Consiglio di Stato dove scrive, nelle osservazio­ni sulla modifica di Piano settoriale, che la scelta dell’ubicazione a Castione “è già stata ampiamente discussa e avallata dal Gran Consiglio”. Il quale ha semmai stanziato i 100 milioni di contributo cantonale, ma senza schierarsi pro o contro una o l’altra ubicazione.

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Piano settoriale dei trasporti: l’avvocato Franco Gianoni punta il dito contro l’Ufficio responsabi­le dell’incarto

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