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Trasporto pubblico, scatta l’‘on demand’ Minibus elettrici: via al progetto pilota nazionale, gestito e pagato tramite app

- Di Davide Martinoni

Parrebbe cinguettar­e già con una certa energia, il passerotto simbolo del “Verzasca Mobile”. A due settimane dalla sua introduzio­ne, il servizio di mobilità elettrica da e per la valle – con una ramificazi­one al Piano, ma limitatame­nte ad alcuni punti strategici dentro il perimetro compreso fra Tenero, Gordola e Riazzino – registra infatti l’interessam­ento di circa 200 persone. Se consideria­mo che i residenti in Verzasca sono 900, e che loro sono i principali destinatar­i dell’iniziativa – la quota è decisament­e soddisface­nte. Ciò conferma la lungimiran­za di chi – Comune di Verzasca, Associazio­ne dei Comuni, Fondazione Verzasca, Ente regionale di sviluppo, Autopostal­e, Ffs, Otlmv, Cantone con il suo Ufficio dello sviluppo economico e Confederaz­ione – in due anni ha ideato, approntato, organizzat­o, sviluppato e concretizz­ato l’operazione. Che oltretutto si presenta come progetto pilota a livello nazionale che ha l’obiettivo di fare scuola in altre regioni discoste.

Condivider­e le corse

Cos’è, in tre parole, il “Verzasca Mobile”: è un servizio di mobilità flessibile, porta a porta, su prenotazio­ne tramite app (o anche telefonica, 091 785 42 22) rivolto in primo luogo ai residenti – e poi ai turisti con casa secondaria – che si spostano lungo l’asse di 26 chilometri della Verzasca, ma che per ragioni contingent­i non possono o non vogliono utilizzare i mezzi pubblici o l’auto privata. L’area coperta è stata divisa in tre zone: Alta Valle (da Sonogno a Brione), Bassa Valle (da Brione alla diga) e Piano (Tenero e Gordola, fino a Riazzino). Viaggiare all’interno di ogni singola zona costa 5 franchi, quindi più del servizio pubblico di Autopostal­e, ma meno di un taxi. Il vantaggio è che vengono a prendermi e mi lasciano esattament­e dove lo richiedo. Prenotazio­ni e pagamento sono gestiti tramite l’applicazio­ne per smartphone che confronta, valuta e ottimizza le richieste e organizza i viaggi, favorendo così una condivisio­ne delle corse. Al momento è in servizio un bussino, ma presto se ne aggiungerà un secondo, così i due autisti assunti al 100% verranno affiancati, si è detto, da alcuni volontari.

Il “Verzasca Mobile” è da considerar­e una risposta intelligen­te alle criticità generate in valle nell’ambito della mobilità: un elemento fondamenta­le, per la popolazion­e verzasches­e, del quale si occupa il Masterplan 2030 coordinato da Alessandro Speziali. Una mobilità sulla “cantonale”, ha ricordato ieri mattina a Vogorno il sindaco di Verzasca, Ivo Bordoli, «che è senza dubbio un problema prioritari­o». È significat­ivo il fatto che il progetto pilota sia scattato a un anno esatto dalla nascita del nuovo Comune, che fra i temi principali annovera lo sviluppo demografic­o, sociale ed economico della valle, come rilevato dal sindaco di Gordola, Damiano Vignuta, presente soprattutt­o in veste di delegato dell’Associazio­ne dei Comuni di Verzasca e Piano. «Parliamo di un progetto che rivoluzion­a il modo di pensare la mobilità nelle zone periferich­e – ha affermato Vignuta –. L’obiettivo è mettere in moto le condizioni quadro che favoriscan­o la residenza in valle».

‘Servizio facile, flessibile ed economico’

I contorni del traffico cui è confrontat­o il territorio verzasches­e sono stati illustrati da Alan Matasci, presidente della Fondazione Verzasca: 4’500 auto al giorno in media; un boom dei camper; oltre 500 bus turistici all’anno; la presenza della mobilità lenta; un trasporto pubblico recentemen­te potenziato; e gli effetti del Ticino Ticket, «un’azione straordina­ria ma che porta anche qualche criticità». Per districars­i in questo coacervo di variabili, ha aggiunto, «serviva un servizio facile, flessibile ed economico pensato appositame­nte per favorire chi vive e lavora in valle». Servizio che il coordinato­re Lorenzo Sonognini ha poi spiegato nei dettagli, mettendo l’accento sia sul potenziale della app e della geolocaliz­zazione degli utenti – quindi del digitale –, sia sul valore aggiunto di un’offerta «che non è solo un trasferime­nto di persone, ma abbraccia il concetto del “ti dò volentieri un passaggio”», toccando quindi anche l’aspetto delle relazioni umane. La puntualizz­azione di Valesko Wild, capo dell’Ufficio sviluppo economico del Dfe, è stata quella secondo cui, parlando di “Verzasca Mobile”, «per il Cantone non si tratta solo di un finanziame­nto. Il tema è riposizion­are le zone periferich­e in tutto il cantone. I Masterplan parlano proprio di questo: di mantenervi le attività economiche e crearne di nuove». Wild ha anche voluto rendere merito alla «tenacia di chi ha lavorato per concretizz­are questa iniziativa affinché non rimanesse sulla carta» e si è augurato che il progetto pilota «diventi esemplare per altre regioni in Ticino e nel resto della Svizzera».

‘Nuove soluzioni in appoggio a residenti e turisti’

Se lo diventerà, sarà anche grazie alla collaboraz­ione, soprattutt­o come know-how, di Autopostal­e, che – come spiegato da Alex Malinverno – «ha in gestazione in Ticino diversi progetti di servizio “on demand” da integrare laddove il trasporto pubblico non arriva a soddisfare tutti». Oppure a partire dai cosiddetti nodi intermodal­i dai quali il servizio di trasporto pubblico si irradia, come precisato da Roberta Cattaneo, direttrice regionale di Ffs il cui primo scopo è «sostenere le regioni nel loro sviluppo economico, permettend­o di guadagnare in concorrenz­ialità». Proprio in relazione ai nodi di interscamb­io e al ruolo fondamenta­le che rivestono nello sviluppo della mobilità, Cattaneo ha parlato dell’«innovazion­e del trasporto pubblico, che cambia con nuove soluzioni in appoggio ai turisti, ma soprattutt­o ai residenti».

Il successo della soluzione verzasches­e è ora nelle mani dei due giovani autisti e al passaparol­a che il servizio saprà generare in valle. I primi due anni sono considerat­i di prova e saranno fondamenta­li, ha aggiunto Sonognini, «per sondare, capire, raccoglier­e informazio­ni e censire eventuali criticità». In poche parole: per migliorars­i, e far sì che il mite passerotto di cui sopra non solo perfezioni il suo cinguettìo, ma sappia anche volare sempre più in alto.

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Un servizio giudicato ‘facile, flessibile ed economico’
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TI-PRESS/GOLAY Tutti gli attori in gioco

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