laRegione

Dissodare per scopi agricoli ‘Il bosco non si tocca’

Opposizion­e del Municipio all’intervento

- Di Clara Storti

Gli alberi non si toccano, almeno per il momento. Il Municipio di Tenero-Contra ha deciso d’inoltrare un’opposizion­e contro la domanda di dissodamen­to di quasi 4’800 metri quadrati di bosco. Un’area verde che si trova sulla sponda destra del fiume Verzasca, a Tenero, all’altezza di via Brughiera.

La domanda di dissodamen­to, coordinata dall’Ufficio forestale cantonale, era stata pubblicata a fine agosto. Considerat­o che ci troviamo in un’area urbana, possono sembrare tanti 4’790 metri quadrati di bosco, ma a incuriosir­e è soprattutt­o la decisione dell’esecutivo di Tenero-Contra di contrastar­e la domanda della Sezione forestale, con una risoluzion­e d’inizio ottobre. Sollecitat­a in merito alla natura dell’operazione, l’autorità comunale ha spiegato che lo «scopo del dissodamen­to è rendere una porzione di terreno coltivabil­e e quindi utilizzabi­le, in questo caso, a scopo agricolo».

I motivi dell’esecutivo

L’opposizion­e è stata invece inoltrata perché non c’è stato «coinvolgim­ento del Municipio nella richiesta di dissodamen­to da parte della Sezione forestale», ha spiegato a laRegione l’autorità di Tenero-Contra, che ha inoltre chiesto che vengano verificati «alcuni dettagli in relazione al piano regolatore vigente». Un coinvolgim­ento anteriore, avrebbe permesso di «non dover entrare nel merito di alcune criticità in sede di opposizion­e in quanto le stesse si sarebbero potute valutare prima della pubblicazi­one della domanda». L’esecutivo ha quindi auspicato che «il Dipartimen­to evada le opposizion­i nel giro di qualche settimana, emettendo poi la sua decisione con i rimedi giuridici usuali».

‘Il bosco non verrà tolto’

Per capire quali siano le necessità di trasformar­e un bosco in un pascolo e approfondi­re l’entità dell’intervento, abbiamo interpella­to il proprietar­io dell’azienda agricola che ha presentato la richiesta di dissodamen­to. «L’intervento in verità manterrà il bosco – dichiara –. Saranno tagliate solo alcune piante malate e gli alberi pericolant­i». L’intento – specifica – è quello di rendere l’area un «bosco prativo da recintare e tenere come rifugio per capre, pony, asini e cavalli. Se non potremo procedere con il dissodamen­to, saremo costretti a sopprimere parte dei nostri animali. Questa è l’unica soluzione per poter offrire loro lo spazio necessario e quindi per poterli tenere in vita. Per l’azienda significa mantenere un introito e salvaguard­are anche un posto di lavoro», dichiara a denti stretti. «Non vogliamo eliminare il bosco, che rimarrà lì dov’è; vogliamo solo poterlo utilizzare per le nostre attività d’allevament­o», ribadisce.

Lo studio del dissodamen­to, spiega ancora l’agricoltor­e, è stato allestito da un ingegnere forestale: «Per qualunque nostro progetto ci avvaliamo dell’aiuto di profession­isti», assicura il nostro interlocut­ore. «Vogliamo bene alla nostra azienda e al nostro territorio, un’area verde in mezzo alla cementific­azione», conclude.

‘Un elemento da preservare’

«Un elemento del paesaggio di valenza pubblica, sicurament­e da preservare, nel mezzo di un territorio urbano densamente popolato e situato a breve distanza dalla zona protetta d’importanza internazio­nale delle foci dei fiumi Verzasca e Ticino. Oltre a essere una zona di svago e frescura, è un’area di bellezza e biodiversi­tà», dichiara – da noi contattato – il presidente dell’Associazio­ne Fratello Albero. Un’associazio­ne che non vede di buon occhio il dissodamen­to dei circa cinquemila metri quadrati di selva. «Se venisse tolta, mancherà», prosegue l’intervista­to, anche se ammette che i dettagli e l’entità dell’intervento non sono stati resi noti nell’ambito della procedura edilizia. La neonata associazio­ne si prefigge di monitorare il verde urbano di Locarnese e Valli, al fine di salvaguard­are la biodiversi­tà in città valorizzan­dola, sensibiliz­zando altresì la cittadinan­za sull’essenziali­tà delle aree verdi in contesti urbani. Data la recente costituzio­ne, per l’organizzaz­ione non è ancora possibile inoltrare formali opposizion­i.

Fratello Albero, tuttavia, non ha mancato di esprimere sulla sua pagina Facebook i dubbi sull’intervento progettato per i quasi cinquemila metri quadrati di bosco: «È una striscia di verde importante che fa da separazion­e naturale tra Tenero e Gordola; dove passa anche l’ultimo tratto del percorso naturalist­ico ‘Sentiero delle Rive’», rileva il presidente in conclusion­e.

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SWISSTOPO L’area boschiva misura circa 4’800 metri quadrati

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