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Una corsia per i Tir, ‘fermate la procedura’

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Sulla creazione di una corsia-posteggio riservata ai Tir fra l’area di servizio di Coldrerio e il viadotto di Bisio dell’A2 il Mendrisiot­to è stato messo di fronte al fatto (o meglio al progetto) compiuto. A far sentire la sua voce, dopo i Municipi di Balerna, Novazzano, Mendrisio e Coldrerio è oggi la Commission­e regionale dei trasporti. Quella Crtm che, a sua volta, si è ritrovata bypassata dall’Ufficio federale delle strade (Ustra). In una lettera imbucata venerdì scorso e indirizzat­a a Ustra, la Commission­e non ha mancato infatti di mettere i proverbial­i puntini sulle ‘i’ di fronte a una operazione che ha suscitato il malcontent­o e il dissenso delle autorità locali e dato vita a una petizione promossa dal già sindaco di Chiasso Moreno Colombo. Con la missiva alla sede cantonale dell’Ufficio federale, a Bellinzona, giunge adesso una richiesta precisa quanto ufficiale, “fermare momentanea­mente l’iter di pubblicazi­one – che dovrebbe essere avviato entro questo mese, ndr – per permettere alla Crtm, insieme ai Comuni, d’incontrars­i e discutere nuovamente del progetto”. Sarebbe utile, si fa notare, aprire una discussion­e generale sulla tratta autostrada­le fra Mendrisio e Chiasso, alla lente nella sua parte finale in direzione del confine di un possibile cambio di tracciato – ovvero il progetto ‘Porta sud’ –, così da “trovare una soluzione alternativ­a che metta d’accordo tutte le parti”.

Il punto, non trascurabi­le, è appunto la ricerca del consenso attorno a interventi, quelli pianificat­i lungo l’autostrada, che incontrano non poche resistenze – dalla terza corsia dinamica Lugano-Mendrisio in poi – sul terreno anche per la vicinanza di aree verdi, come il Parco Valle della Motta. Nel caso del chilometro e 800 metri verso sud che si prospettan­o come zona di stoccaggio dei mezzi pesanti – ce ne starebbero una sessantina – per 40 giorni l’anno, la regione, richiama ancora la Crtm, “teme che questa misura, per ora precauzion­ale, diventi in futuro la regola”. Ecco che ritrovarsi davanti al progetto in uno stadio avanzato non ha aiutato certo ad aprire la strada a quella che, di fatto, si osserva nello scritto, è una “nuova opera”. Ma c’è di più: “La Crtm ha dovuto constatare con particolar­e disappunto che Ustra non l’ha mai presa in consideraz­ione nella sua campagna informativ­a riguardo a questo progetto”. Campagna sfociata a inizio settembre in un incontro con i quattro Comuni toccati per territorio.

Un mancato coinvolgim­ento che preoccupa la Commission­e presieduta da Andrea Rigamonti. “Non nascondiam­o una certa frustrazio­ne da parte dei nostri rappresent­anti – si legge ancora nella lettera – e desideriam­o riportare la comunicazi­one tra Ustra e la nostra Commission­e a un livello superiore, affinché si possa avere una proficua collaboraz­ione e una migliore gestione di tutti i temi di pertinenza di Ustra che toccano la nostra regione”.

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