laRegione

Fino a che punto ci porteranno?

- Alberto Siccardi*

Da un lato siamo bombardati di informazio­ni opache, imprecise, contraddit­torie. Dall’altro si censurano senza scrupoli quelle che non seguono il pensiero dominante, impedendo il libero dibattito. E chi decide è sempre più distante e incontroll­abile. Ma un giorno qualcuno dovrà pur dire «basta»!

Domenica scorsa, entrando nella chiesa di Sant’Antonio a Lugano, mi sono visto chiedere il green pass e a mia volta ho chiesto se sia considerat­o un peccato mortale quello di chi, non avendolo, non può andare a messa la domenica. Mi hanno risposto che ci sono chiese a Lugano per cui il green pass non è richiesto, ma in tutte, con o senza green pass, non possono entrare più di 50 persone. Nella chiesetta di Dino, 25 m per 10 m, così come nella cattedrale di Lugano! Una signora anziana di Lugano forse dovrà rinunciare alla messa, se è sola e non ha nessuno che la aiuta a raggiunger­e una altra chiesa all’orario giusto, con la cattedrale mezza vuota. A causa di una misura anti-COVID che non ha nulla di logico e che si aggiunge a tante altre discutibil­i che abbiamo subito negli ultimi due anni.

Intanto i produttori di vaccini continuano a non prendersi alcuna responsabi­lità per eventuali conseguenz­e cliniche avverse. Due anni fa ci promisero di raccoglier­e i dati dei vaccinati (in Israele e non solo) per colmare la mancanza della fase tre, quella sperimenta­le sull’uomo, non avendola potuta fare vista la fretta di combattere la pandemia. Adesso, dopo centinaia di milioni di vaccinazio­ni, dovrebbero rendere pubblici i risultati. E non ci si dica che li hanno pubblicati su qualche rivista scientific­a, la gente non le legge, e con la grande quantità di dati che il mainstream pubblica ogni giorno, non sempre chiari, potrebbero pubblicare quelli che ci attendiamo ansiosamen­te da tempo. Interrogat­ivo aperto. Potremmo andare avanti a lungo nell’elencare le occasioni in cui non abbiamo visto chiaro in quanto ci viene propinato ogni giorno. Per mesi ogni giorno abbiamo saputo quanti nuovi contagi si erano verificati in una data regione, senza che fossero messi in relazione col numero dei tamponi effettuati. Finalmente è arrivata la percentual­e dei contagi sui tamponi effettuati! Uno si chiede cosa ha in testa chi decide cosa divulgare e come: se è in buona fede, uno sciocco o un imbroglion­e.

Ogni giorno ne sentiamo una nuova, ormai siamo abituati a chiederci subito chi è che veramente la racconta e perché. A volte ci è subito chiaro. Quando leggiamo, come nell’articolo di cui sopra, che Google e Facebook censurano milioni di opinioni o le censurano perché pericolose, ci è tutto chiaro. Tranne una cosa. Perché lo fanno? Perché non pubblicano le opinioni diverse da quelle degli ambientali­sti? Da dove arrivano i loro interessi? Google e Facebook non sono imparziali, ma non dichiarano il loro credo, le loro alleanze, si sono presentati al mondo intero per anni come liberi canali di comunicazi­one. Interrogat­ivo aperto. Oggi poi ci siamo sentiti un po’ persi sentendo la minaccia a freddo di Guy Parmelin, che ci butta addosso un secchio di acqua gelata: in Svizzera saremo ben presto senza energia elettrica. Magari se le cose le sapessimo con anticipo e in modo più circostanz­iato (siamo grandini, ormai) potremmo partecipar­e con il nostro buon senso allo sforzo comune di non crollare in una recessione in pochi anni. Oppure, ci viene subito un dubbio, visto che con la paura si ottiene quasi tutto, ci vogliono, dopo averci impauriti, strizzare aumentando il costo della energia, visto che con l’assurda legge sulla CO2 non ci sono riusciti? Oppure vogliono, e si vergognano a dirlo, che il blackout ci sarà se non si posticipa la chiusura delle centrali nucleari? Altro grande interrogat­ivo. Poi, di traverso, ti arriva l’annuncio del solito Bill Gates che, come sei anni fa, predice con matematica certezza un’altra pandemia, senza che si accenni minimament­e a misure pronte per affrontarl­a, che avremmo dovuto già mettere in cantiere, vista la lezione che ci siamo presi. Bill Gates parla e tutto il resto del mondo sanitario tace, come sei anni fa. E noi ad aspettare la pandemia nuova di Bill Gates. E avanti cosi.

Ad una certa età non si spera di vedere le cose cambiare, ma si può essere sicuri che nel tempo esse cambierann­o. La gente si impadronir­à di nuovo del suo mondo, attraverso una vera democrazia, ed eleggerà governanti che non siano nelle mani di multinazio­nali che gestiscono le strategie degli Stati e così la vita della gente. Bisogna saper costruire imprese statali che producano vaccini senza speculare, dei motori di ricerca onesti e neutrali che non impongano di poter usare i nostri dati per loro scopi commercial­i e senza sorvegliar­ci politicame­nte e toglierci il diritto al dibattito. Governi eletti dal Popolo che controllin­o attraverso gli organismi competenti, come l’OMS opportunam­ente riformata, le origini delle pandemie e i modi per neutralizz­arne le conseguenz­e. Oggi siamo nelle mani di chi dirige le nostre vite, ma che non abbiamo eletto e non sappiamo neppure chi sia.

* imprendito­re

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