laRegione

Le crepe di Lugano viste dalla Turrita

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Polemiche già viste nella Turrita. Correva l’anno 2017, le elezioni comunali della nuova Bellinzona erano state da poco archiviate con Branda brillantem­ente rieletto sindaco insieme al municipale Roberto Malacrida grazie anche al contributo dei Verdi con i quali il Ps aveva costruito una lista comune per l’esecutivo. Tutto bene fino a quando, pochi mesi dopo, i socialisti hanno seguito Branda nella riconversi­one del comparto Officine. Questo e altri temi hanno subito portato i Verdi a dissociars­i ritenendo incrinati i rapporti e non lesinando ripetute ed esplicite critiche agli ormai ex compagni di viaggio. Un approccio diverso da quello adottato da Nicola Schönenber­ger, ex capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Lugano, che ha atteso la propria uscita di scena politica per rendere pubblico tutto il proprio dissenso verso il Ps luganese e la sua municipale Cristina Zanini Barzaghi (cfr. ‘laRegione’ dell’11.5.22) eletta l’ultima volta un anno fa sulla lista comune Ps-Verdi. A Bellinzona la frattura si è poi perpetuata per l’intera legislatur­a e nella primavera 2021 i Verdi hanno costituito con l’Mps e col Forum Alternativ­o una lista di opposizion­e dura aggiudican­dosi insieme sei seggi in Consiglio comunale, ossia due in più del 2017. «Il divorzio dal Ps – ricorda il consiglier­e comunale Ronald David, allora co-coordinato­re dei Verdi bellinzone­si e anche cantonali – nasceva anche dalle modalità di lavoro. Ossia la scarsa consideraz­ione riservata alle opinioni divergenti e il fatto che Mario Branda ponesse sempre la sua figura istituzion­ale come elemento coalizzant­e a tutti i costi, impedendo allo stesso Ps di portare avanti una politica di sinistra e ambientali­sta come piacerebbe a noi». Come leggere dunque le esternazio­ni di Schönenber­ger? «M’infastidis­cono un po’», risponde Ronald David: «Fino a giugno è ancora co-coordinato­re cantonale dei Verdi. E premesso che le dinamiche locali sono molto diverse da quelle cantonali, ritengo che in questa fase i Verdi debbano seriamente considerar­e delle alleanze in vista delle Cantonali 2023. Nell’area progressis­ta abbiamo un ruolo di peso. Sbagliato fare dichiarazi­oni che rischiano di produrre conseguenz­e negative. Avrei suggerito maggiore cautela». «Non entriamo nel merito delle dichiarazi­oni di Verdi e socialisti di Lugano – dichiara Martina Malacrida Nembrini – e, per quanto ci riguarda, solo dopo le votazioni cantonali ci porremo la questione e comincerem­o a valutare le possibilit­à di alleanza con le altre forze della sinistra. Ribadisco che il Ps di Bellinzona ha sempre cercato attivament­e di unire la sinistra per collaborar­e concretame­nte su temi specifici per il bene del nostro Comune. In generale è un peccato che vi sia chi approfitti per dividere la sinistra piuttosto che lavorare sulle rivendicaz­ioni concrete che ci uniscono».

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