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La sicurezza informatic­a in poche mosse

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1. Chiudere la porta Gli esperti di cybersicur­ezza ricorrono a questa metafora: così come non lasciamo la porta di casa aperta la notte, non dovremmo lasciare aperte altre porte virtuali (non abbandonat­e il browser aperto e connesso in rete).

2. Aggiornare i sistemi operativi A quanto pare, più sono vecchi più risultano “bucabili”. È una buona idea anche cambiare periodicam­ente le password.

3. Valorizzar­e la privacy Significa sviluppare un maggior discernime­nto tra la dimensione pubblica del mondo online e la dimensione privata del mondo offline. Non occorre che di noi tutti sappiano tutto!

4. Coltivare il dubbio Valutare l’affidabili­tà delle fonti. Guardare bene l’indirizzo e-mail del mittente e l’URL dei siti web. Esercitate il pensiero critico prima di fare un click: fidarsi o non fidarsi?

5. Occhio alla grammatica Per una nuova alfabetizz­azione digitale. Imparare a riconoscer­e la “lingua” dei potenziali truffatori. Le e-mail sospette si smascheran­o perché usano tempi verbali sbagliati o contengono errori di ortografia. Ma il 90% dei tentativi di frode oggi arriva via Sms, da sistemi “in bank” galeotti.

6. Intelligen­za emotiva Chi ci attacca punta sulle nostre emozioni, facendoci agire d’istinto. La curiosità, l’avidità, l’ambizione, persino l’empatia e il desiderio di aiutare il prossimo. Occorre sviluppare una consapevol­ezza di sé e dei propri limiti, oltre che dei rischi esterni.

7. Le persone e il territorio Dopo l’abbuffata di dematerial­izzazione, di vita online, di finanza impalpabil­e, di amicizie virtuali, benvenuto il ritorno alle relazioni umane di persona, il valore della vicinanza e del vicinato.

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