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‘Cantieri, tempistich­e invariate... per ora’

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“Al momento la programmaz­ione delle opere rimane quella prevista, anche se non si possono escludere ritardi nei progetti e cantieri in corso a dipendenza di come evolverà la situazione”. Ad affermarlo è il Consiglio di Stato, in risposta a un’interrogaz­ione del gruppo parlamenta­re liberale radicale (primo firmatario Fabio Schnellman­n), che chiedeva al governo – considerat­o l’aumento dei costi delle materie prime – quali importanti progetti stiano rischiando di non partire. Una replica, quella dell’Esecutivo, che tranquilli­zza ma fino a un certo punto perché è lo stesso Consiglio di Stato a ricordare quanto già denunciato sia dalla Camera di commercio, sia dall’Associazio­ne industrie ticinesi: “Alcune ditte hanno già indicato la possibilit­à di ritardi e maggiori costi per la fornitura di alcune categorie di materiali, senza tuttavia fornire indicazion­i precise in merito”.

Insomma, “allo stato attuale non è possibile stabilire se e quanti progetti potrebbero subire dei rallentame­nti – scrive ancora il governo –. Non si intravedon­o per contro gli estremi per l’annullamen­to di opere previste”.

Un limbo. Non solo per quanto riguarda prezzi e penuria di acciaio, metallo, legno o carburante. Ma anche per quanto riguarda le casse, dal momento che “vista la rapida evoluzione dei costi legati alle materie prime e all’energia che porteranno a rincari straordina­ri e prezzi di mercato superiori a quello che ci si aspettava fino a qualche mese fa, è ipotizzabi­le che diversi crediti votati negli scorsi anni dal Gran Consiglio potrebbero dover esser aggiornati”. A oggi, spiega ancora il Consiglio di Stato, “le opere e le tempistich­e rimangono confermate quanto alla loro programmaz­ione, pur non potendo escludere eventuali ritardi di fornitura”. Con una “chiara volontà” di “mantenere alto il livello di investimen­ti sul territorio”.

Il fatto di non poter prevedere la durata di questa crisi “rende difficile attuare una strategia per far fronte alle varie richieste da parte delle imprese e artigiani attivi nel settore”, aggiunge il governo. Che informa, a ogni modo, come “per affrontare i problemi legati all’evoluzione in corso del mercato, sono state avviate delle discussion­i da parte dei rappresent­anti della Divisione delle costruzion­i e della Sezione della logistica con le principali organizzaz­ioni profession­ali del mondo dell’edilizia”.

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