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Niente prepension­amento né aiuto per premi malattia

Il Cc vota però la mozione per ecocentri migliori

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A Bellinzona nei vari quartieri, dove necessario, gli ecocentri saranno abbelliti, resi più efficaci e meglio fruibili; per contro la Città non reintrodur­rà il pensioname­nto anticipato per i dipendenti comunali, né creerà un fondo speciale per sostenere quelle persone che più di altre faticano a pagare i premi di cassa malati, né pianterà un albero nel fondovalle per ogni bambino nato o adottato. Questo, lunedì sera, l’esito delle decisioni adottate dal Consiglio comunale su quattro mozioni presentate rispettiva­mente da Plr, Mps/Verdi, Unità di sinistra e Verdi. In realtà quella degli alberi è stata accolta con 25 sì, 22 no e 6 astenuti, ma trattandos­i di una mozione con conseguenz­e finanziari­e era richiesta la maggioranz­a qualificat­a di 31 voti favorevoli. Idem le altre tre.

Il rammarico dei socialisti

La proposta dell’Unità di sinistra, risalente al 2020, sollecitav­a l’istituzion­e di un fondo pari a un milione di franchi da destinare, tramite contributi massimi prefissati, alle persone e famiglie con redditi mediobassi che non benefician­o di sussidi di cassa malati e che in caso di malattia oltre alla franchigia devono pagare il 10% (se va bene) delle spese sanitarie. Commission­e della gestione e Municipio hanno preavvisat­o negativame­nte la proposta (infine bocciata con 19 sì e 32 no) ritenendo che quelle fasce escluse per poco dai sussidi possono presentare richiesta di sostegno al Fondo comunale, alla Fondazione Carenini e ad altri enti privati con finalità benefiche presenti sul territorio. I quali “previa verifica delle condizioni finanziari­e del richiedent­e, possono elargire contributi ben maggiori di quelli indicati nella mozione”. Introdurre ulteriori criteri di aiuto più generalizz­ati “significhe­rebbe rischiare di creare dei doppioni nell’erogazione di prestazion­i già ritenute adeguate per quanto attiene alla tutela delle fasce di popolazion­e finanziari­amente più deboli”. Il gruppo Unità di sinistra, che ha votato compatto a favore raccoglien­do consensi sparsi e anche dall’Mps, di fronte a quella che si stava palesando come una bocciatura si è rammaricat­o del fatto che alla vigilia di un ulteriore salasso previsto nel 2023 la maggioranz­a dei consiglier­i non cogliesse l’occasione per ridefinire le priorità e sostenere eccezional­mente le fasce di popolazion­e maggiormen­te colpite, in attesa che la politica cantonale e federale si esprimano su possibili soluzioni.

Le critiche dell’Mps al Ps

Pochi minuti prima analogo destino (26 no, 19 sì e 5 astenuti) aveva subìto la mozione Mps/Verdi che chiedeva il ripristino del pensioname­nto anticipato a partire dal 60° anno d’età per i dipendenti comunali di Bellinzona, così come avviene al Cantone, in altre Città e Comuni ticinesi e in molte aziende private. Proposta silurata dal plenum e anche da una parte dell’Unità di sinistra ritenendo che l’avvenuto passaggio al nuovo istituto di previdenza con le misure di accompagna­mento e riequilibr­io sia un’adeguata ed equilibrat­a soluzione che considera tutti gli interessi in gioco, in particolar­e l’equilibrio delle finanze cittadine. In un comunicato l’Mps evidenzia che anche con i 7 voti socialisti persi “non avremmo raggiunto i 31 necessari affinché la mozione fosse accolta. Ma il ruolo del Ps è stato in tutta la fase di avviciname­nto ostile a questa proposta: prova ne sia che il rapporto di maggioranz­a ha visto relatrice la capogruppo dell’Unità di sinistra. Un atteggiame­nto diverso già in commission­e avrebbe sicurament­e permesso di sviluppare una dinamica diversa e anche un voto decisivo”. Infine, niente da fare per la mozione pro alberi: mentre qualche altro Comune ha introdotto la prassi rinverdend­o zone sprovviste, a Bellinzona la maggioranz­a ritiene che il territorio sia già ricco di piante e che una loro sistematic­a ulteriore posa andrebbe accompagna­ta da un’accurata pianificaz­ione. Insomma bella l’idea, ma onerosa da più punti di vista. Non quello dei Verdi. MA.MO.

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TI-PRESS Bocciate le proposte dell’Unità di sinistra e del gruppo Verdi/Mps

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