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Sam al capolinea E se invece...

Spinelli costretta alla resa anche in gara 4. Ma spunta un giallo: Union con quattro stranieri?

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Finisce alle 21.28 del 17 maggio la stagione della Spinelli, sconfitta in gara 4 a Neuchâtel per 76-73. Una sfida, come in gara 2 e in gara 3 che poteva avere esiti opposti ma, in gare come queste, i dettagli alla fine decidono. E se nelle altre due gare si poteva magari recriminar­e su qualche decisione arbitrale, un alibi più che altro, in gara 4 c’è stato un arbitraggi­o coerente e corretto per 40 minuti, con poche ininfluent­i sfumature, e lo diciamo subito per sgomberare il campo delle recriminaz­ioni. Noi, per lo meno, la vediamo così.

Toniamo alla gara che il Neuchâtel ha condotto per 34 minuti su 40, con un unico vantaggio ospite sul 42 a 41 al 2’ minuto del terzo quarto. Vantaggi, quelli del Neuchâtel mai superiori a 6 punti, sempre rintuzzati dagli uomini di Gubitosa. E se nei primi due quarti non si è assistito a una supremazia evidente, se non a un miglior gioco d’assieme dei neocastell­ani, va detto che il tandem Taylor-Williams è stato il migliore, non solo perché assieme han messo 34 punti, ma proprio per la spinta e il dinamismo messo in campo. Taylor, con Martino al fianco, ha reso di più. Ma chiarament­e, se vai a giocarti l’accesso alla finale e il trio di tiratori mette la misera di 16 punti (5/19 e 4 liberi di Marco), 11 Marko Mladjan, 3 Kovac e 2 Dusan, è chiaro che il gioco della Spinelli è andato ramengo. Vuoi perché la palla è circolata con troppa lentezza, vuoi perché molte soluzioni sono state mal costruite, per impazienza, egoismo e altro ancora. Il Neuchatel ha giocato in maniera ordinata: ha puntato sull’uno contro uno di Colon (18 punti) e Fofana (11), ha sfruttato Popovic

contro avversari più lenti e ha trovato ben 12 punti di un Giddens spesso solo in mezzo all’area. Se ci mettiamo l’efficacia di un Morris che non forza mai nulla ma ne mette 8 con 6/6 dalla lunetta e, infine, i 4 rimbalzi di Anabir e la decisiva stoppata sulla penetrazio­ne di Taylor a 3 secondi dalla sirena sul 75 a 73, abbiamo il quadro di una squadra vera. Le percentual­i? Neuchâtel 24/43 da 2 contro il 21/39, 4/15 da 3 contro 4/17, 16/25 nei liberi contro 19/25; 9+23 i rimbalzi, contro 9+24, 9 palle perse contro 12. Nei punti dalla panchina il divario è evidente: 35 punti per Neuchâtel 29 per la Sam, 14 a 12 in contropied­e, 15 a 12 secondo tiro. Insomma cifre quasi identiche, ma sempre un dettaglio a favore dei neocastell­ani. Nell’ultimo quarto, la Spinelli ritrova il pareggio dal 69 a 64 al 69 pari con Marko Mladjan a 1’55” dalla sirena. Giddens, Dusan, Martin, Marko si alternano fino al 75 a 73 a 13” dalla fine con Popovic in entrata: come detto Taylor è stoppato e Timberlake mette 1/2, mentre Marko Mladjan trova solo il ferro all’ultimo secondo. «Il rammarico è aver buttato al vento gara 2 e dopo si è fatto tutto complicato – è il primo commento di Gubitosa –. Sapevamo che sarebbe stata dura, siamo arrivati a un niente dal rimandare tutto a gara 5, ma ci è mancata lucidità e freschezza in alcuni elementi. Loro hanno trovato energia, determinaz­ione e spazi per punire ogni nostro errore». E sabato le finali le giocherann­o Olympic e Neuchatel. A meno che...

Uno di troppo: ora che succederà?

Infatti, ad articolo concluso ecco la sorpresa: da Neuchâtel giunge notizia che l’Union sia sceso in campo con 4 stranieri contempora­neamente, mentre invece il regolament­o ne concede solo 3. Le domande a questo punto sono molteplici: possibile che nessuno se ne sia accorto? Che succederà ora? Sarà vittoria a tavolino per la Sam? Sarà tutto da rifare? Ci sarà una gara 5 giovedì a Nosedo? Domande che, quando si parla di basket svizzero, hanno sempre il sapore di un tuffo nell’ignoto. Affaire à suivre.

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TI-PRESS Gubitosa: ‘Il rammarico è aver buttato al vento gara 2’

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