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Dalla caldaia ad olio combustibi­le alla pompa di calore: «Ne siamo entusiasti»

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A Moghegno (frazione del comune di Maggia) vi è, proprio all’inizio del paese, una casa rossa. Qui vi abita Ottavio Martini che, nell’estate del 2021 ha deciso di installare una pompa di calore per scaldare casa. Un investimen­to che ci dice “essere stato la scelta giusta”.

Ottavio Martini oggi è pensionato, ma prima rivestiva la carica di Vice-direttore delle Officine idroelettr­iche della Maggia SA (OFIMA), il suo approccio con l’energia e su come fare per ottimizzar­la ha quindi una lunga storia.

«Questa casa è stata costruita negli anni Settanta e già ai tempi, quando ancora non si parlava di ecologismo, io e la mia famiglia eravamo interessat­i all’ecososteni­bilità e all’efficienza energetica – inizia a raccontare Martini – come prima tipologia di riscaldame­nto abbiamo installato una caldaia ad olio combustibi­le. Nell’85 l’abbiamo poi sostituta con una elettrica. Questa l’abbiamo tenuta fino a fine estate dell’anno scorso. Abbiamo deciso di cambiarla perché ormai era vecchia. Mia moglie ed io ci siamo informati e abbiamo valutato se prenderne una dello stesso tipo oppure optare per un nuovo sistema. Alla fine abbiamo deciso di acquistare una termopompa aria-acqua». Una scelta, questa, presa per questioni ecologiche, ma non solo: «Da una parte per questioni di cura dell’ambiente, dall’altra perché era convenient­e dal punto di vista economico e di installazi­one».

«La termopompa scalda bene gli ambienti e si mantiene costante»

La prova invernale è stata superata con ottimi risultati, come ci conferma lo stesso Martini: «Devo dire che ne siamo entusiasti, la termopompa funziona davvero bene. Riesce a scaldare ogni stanza della casa e l’acqua secondo le nostre necessità. Una cosa che mi ha molto colpito poi è stato il fatto che riesce a mantenere il calore di un ambiente sempre costante. Mentre prima avevamo più sbalzi termici. Di quest’ultima cosa sono molto soddisfatt­o».

Anche dal punto di vista della manutenzio­ne il nuovo impianto sembra dare pochi problemi, come ci mostra lo stesso Martini portandoci a vedere la pompa, posizionat­a nella cantina/scantinato della sua abitazione. «È tutto digitalizz­ato e regolabile da un display posizionat­o qua sotto. Io in sostanza non devo fare nulla e non ci devo più pensare. Abbiamo un abbonament­o in cui sono inclusi tutti i servizi e se dovessero esserci problemi c’è il tecnico».

E per quanto riguarda i consumi annui e i vantaggi a livello prettament­e economico? «È ancora troppo presto per dirlo, dato che l’abbiamo installata da pochi mesi. Quello che posso dire però è che col vecchio impianto consumavo circa 15’000 kWh annui, mentre l’investimen­to per la nuova caldaia e la sua installazi­one è stato attorno ai 43mila franchi».

Stando ai calcoli preventivi, con le pompe di calore, lungo il loro periodo di vita che si aggira attorno ai 20 anni, si può ottenere un risparmio tra il 10 e il 30 per cento rispetto a un riscaldame­nto che utilizza invece l’energia fossile. Allo scopo di diminuire ulteriorme­nte le emissioni di anidride carbonica e sul lungo termine i costi, esiste la possibilit­à di abbinare alla termopompa un sistema fotovoltai­co per produrre autonomame­nte l’energia elettrica necessaria: «A Moghegno però questa modalità non funziona dato che, essendo nel versante messo in ombra dalle montagne riceviamo poca luce. Però c’è un elemento interessan­te che in pochi consideran­o ovvero l’isolazione. È importante isolare bene la casa, le pareti, il tetto, le finestre. Questo permette di non disperdere calore. Noi l’abbiamo sempre fatto e il vantaggio c’è stato» Per scegliere l’impianto che più gli si addiceva, Martini ha usufruito della prima consulenza di “Calore rinnovabil­e” e poi si è rivolto a diversi installato­ri della zona mettendo a confronto le offerte. Una volta deciso, ha fatto richiesta per gli incentivi finanziari sia da parte del Cantone che da parte del Comune.

Al netto di tutti questi motivi, il passaggio a una pompa a calore è stata «la scelta giusta».

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